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Thursday, December 29, 2016

Madri buone madri cattive al Polmone Pulsante

Domenica 8 gennaio 2017 alle ore 18 al Polmone Pulsante Salita del Grillo, 21 a Roma Cromosoma XXX presenta”Madri buone madri cattive”.
Un viaggio nei tragitti della maternità e degli archetipi che la distinguono problematicamente in buona e cattiva, nutriente e terribile, accogliente e respingente. Un’esplorazione dei poteri della femminilità quando si apre alla maternità non sempre sapendo gestirne l’emozione complessa. 
Tutto comincia con la storia di M un erede della violenza fisica, e prima ancora psicologica, della propria catena famigliare che l’ha formata in un terribile linguaggio d’amore.

Saturday, December 24, 2016

Beauty Of Silver Jewellery




Do you havе Bali Silver Jewelry? As yоu most likely know, silver iѕ а metal whісh oxidizes whеn іn prolonged contact with air. To preserve yоur silver good аnd shiny, get into thе practice оf softly rubbing іt weekly wіth a polishing fabric. If thеrе іѕ grime on yоur silver jewellery, merely uѕе a comfortable, moist fabric tо take away it. Dry thе piece thoroughly and then uѕе a polishing cloth to restore thе glow.

For other folks, jewellery іѕ a part of the spiritual оr cultural qualifications. They set jewellery for thеіr babies to protect them against evil. During thousands of several years in thе past, jewelry is made from things like shells, animal enamel and in ѕоme instances wood. The households wоuld set thеѕe on infants аs bracelets оr anklets іn the hopes that this sort of jewelry wоuld fend оff evil spirits. Inside the 14th century, Italian mothers аnd fathers usually gave newborns a cross made from coral tо safeguard them from thе "evil eye". There аre a variety of people nowadays whо nonetheless have faith in thе power оf jewellery tо protect their children.

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Pllease Check  BALI SILVER  JEWELRY

Wednesday, December 21, 2016

dr.gam ESCE IL 28 OTTOBRE “ITALIAN RASTAMAN” IL NUOVO SINGOLO ESTRATTO DALL’ALBUM “ANOTHER FAMILY”


Un mix di reggae, funk ed elettronica fa da culla musicale ad un messaggio narrativo volto a contrastare dinamiche obsolete proprie della nostra società.



Un duro schiaffo agli stili di vita tipici del mondo occidentale, dove la velocità la fa da padrona e chi non sta al passo è fuori dal gioco: questo è il cuore pulsante di “Italian Rastaman”, il nuovo pezzo di dr.gam. Un gioco che è spesso scritto dalle mode e dalle tendenze dettate dal mercato, cioè già impacchettato e consegnato all'utente pigro e vuoto di idee. Ma non è un gioco per pochi eletti, poiché se non riesci a correre come gli altri c'è l'aiuto chimico/virtuale che ti viene in soccorso. E allora tutto sembrerà possibile ed istantaneamente raggiungibile. “Italian Rastaman” parla di un cambio di rotta, di una presa di coscienza dell'errata direzione, e del bisogno di rallentare per dar fisiologicamente modo alle proprie idee, anche se in contrapposizione con il sistema, di prender forma.
La copertina è stata estrapolata dal video girato alle Dune di Corralejo (Fuerteventura, Isole Canarie, in Spagna) che vede Andrea Gamurrini anche alla regia.


Il brano è tratto da "Another Family", il primo album di inediti di dr.gam, contenente 12 brani con contaminazioni soul, jazz, rock, reggae fino alla musica classica, presentato in chiave Pop. Importante è la partecipazione di musicisti di livello sia nazionale che internazionale: da Marco Rovinelli (Samuele Bersani, Max Gazzè, Massimo Ranieri) a Lino de Rosa (Andrea Bocelli, Frenky Hi Energie) e Alex Magnalasche (Alessandra Amoroso, Marco Masini), fino al percussionista americano Steve Ferraris e alla cantante di Broadway Mary Setrakian anche vocal coach di Nicole Kidman nel film "Moulin Rouge" pluripremiato agli Oscar e Golden Globe 2002.

BIO
dr.gam è l'acronimo del cantante, chitarrista, compositore, autore e produttore Andrea Gamurrini, dove il cuore del nome e la testa del cognome vengono scelti come essenza della parte più passionale e quella più razionale, la più intima e la più cerebrale di un mondo svelato in entrambe le sue facce. La passione per la musica inizia all'età di cinque anni con lo studio della lingua inglese e del pianoforte per poi proseguire con la chitarra classica all'età di dieci frequentando il conservatorio "G. Rossini" di Pesaro per qualche tempo. Già in questo periodo embrionale della sua vita, dr.gam denota una innata creatività iniziando a scrivere brevi preludi per chitarra classica sotto l'occhio stupito dei suoi insegnanti di strumento...ma qualcosa stava già cambiando. La curiosità, la voglia di sperimentare e di mettersi sempre in gioco iniziava a delineare la figura dell'artista mutevole ed in continuo movimento che si formerà negli anni a venire. Infatti di lì a breve comincia ad avvicinarsi ad altri generi musicali venendo totalmente rapito dal multiforme universo sonoro anglo-americano, e giovanissimo, si stabilisce a Rimini dove inizia una serie di collaborazioni con innumerevoli musicisti italiani ed internazionali, comparendo in diversi albums e compilations: (River Blues - New Life Records 2001 - Philiph Stone, Carducci 76 Vol. 3 - Betasix Records 2003 - AA.VV, Libertà e Musica vol. 2 - Arci Sana Records 2009 - AA.VV ecc...). Intraprende anche un importante percorso live che lo porta a suonare davanti a migliaia di persone negli ormai più di 1700 concerti lungo tutta la penisola e in paesi quali Austria, Germania, Francia, Spagna e U.S.A., grazie più che altro al progetto "dr.gam" con cui realizza anche tre tour esteri, due in New England (USA) nel 2005 e nel 2008 ed uno nel Sud Europa nel 2006 a fianco del percussionista americano Steve Ferraris. Instancabile viaggiatore, ottimizza la lingua inglese in America, in Irlanda ed in Jamaica dove approccia anche al Patwa (Jamaican English). Nel 2012, dopo un tour tutto italiano di 120 date durato due anni conseguente all'uscita dell'album live "The New medicine Show" prodotto da Vallemania Records, parte anche il suo percorso di produttore, inaugurando gli studi della "White Coal Productions", con il clip "The New Medicine Show live tour" e contemporaneamente, sotto la guida di Velio Gualazzi (padre di Raphael Gualazzi) che lo scopre durante un live, inizia a lavorare al suo primo album di inediti "Another Family", che uscirà nel Novembre 2016 con marchio e distribuzione Universal Music Group, anticipato nel Luglio 2016 dal singolo "dr.gam is in da house" che raccoglie 250.000 visualizzazioni su youtube (https://www.youtube.com/watch?v=RZNcHucANDI) nelle prime settimane ed entra prepotentemente fin da subito nella classifica internazionale dei brani più ascoltati della piattaforma streaming Spotify riscuotendo consensi anche nel Regno Unito.

℗ & © Andrea Gamurrini
Edizioni Lungomare srl / Jois snc
Distribuzione Universal
Management Astralmusic - Giulia Cappella: marketing@astralmusic.it - 0731814981
Ufficio Stampa Parole & Dintorni – Davide D’Aquino: davide@paroleedintorni.it - 02/20404727
Promo Radio L’Altoparlante – Fabio Gallo: info@laltoparlante.it - 348/3650978  


Social

Canale Vevo: DrGamVEVO
Canale Youtube: DrGamOfficial




PUPI DI SURFARO “NEMO PROFETA” È L’ALBUM CHE SIMBOLEGGIA L’ULTIMA TRASFORMAZIONE DEL PROGETTO MUSICALE


Un disco di rottura, senza orpelli, che affronta l’impossibilità di trovare una verità assoluta e che condanna i falsi profeti.





Nemo Profeta” è uno slogan contro la verità. Contro la verità di chi ha bisogno della verità. Di chi dalla verità dipende, per manipolare o per essere manipolato.
Nemo Profeta” è un colpo di stato. Un atto insurrezionale. Un tentativo di sovvertire tutte le strutture e le sovrastrutture che sorreggono la società post-colonialista.
Nemo Profeta” è l’ultima trasformazione del progetto Pupi-di-Surfaro. L’ennesima.

«Abbandoniamo la forma, l’estetica del folk. Ne manteniamo e ne esaltiamo l’anima. Rinunciando agli strumenti e gli stilemi della musica popolare tradizionale, acquisiamo una maggiore consapevolezza delle nostre radici culturali. Attraverso un viaggio fatto di sperimentazione, contaminazione, evocazioni e nette prese di posizione, approdiamo ad un prodotto moderno, dove le forti tinte rivelano spiccatamente il nostro carattere. La commistione di suoni e rumori, antico e moderno, acustico ed elettronico dichiarano la nostra intenzione cosmopolita e metropolitana». Pupi di Surfaro


«Giuro di dire la vanità, tutt’altro che la verità».

«Difficile definire il sound del nuovo disco. Noi ci abbiamo messo tutto quello che abbiamo e tutti possono trovaci quello che vogliono. Folk/Elettro/Rock potrebbe essere, a nostro avviso, un’etichetta capace di contenere una buona percentuale di tutto quello che il disco promette di essere. Elemento centrale è il testo e l’uso della parola pregnante, originale, graffiante, ironica, spregiudicata, cattiva, dissacrante, provocatoria. L’uso del dialetto, prettamente siciliano, che però, prontamente si apre a contaminazioni della lingua italiana, ma anche inglese, americana, oppure del mandingo-senegalese (di Jali Diabate in “’Gnanzou”) e addirittura sardo-ligure (in “Ruzaju” di Andrea Parodi), si apre ad uno scenario decisamente World-Music. La parola d’ordine è: Confondere. La scommessa è: sorprendere. Il rischio è: piacere troppo all’ascoltatore superficiale e distratto». Pupi di Surfaro

TRACK BY TRACK

1) LI ME’ PAROLI. Il primo singolo. È un brano schierato, di parte che lancia il messaggio de non aderire a quegli ideali di mediocrità, di banalità, di identicità, che la società moderna ci vuole imporre.

2) QUANNU DIU FICI A TIA… Questo brano nasce come uno studio ed un omaggio all’opera di Bernardino Giuliana (poeta della Sicilia).

3) KICKING THE DONKEY STYLE. Sancisce la bella amicizia che lega il nostro progetto a Davide Urso dei Beddi. È unesperimento linguistico sulla lingua inglese accostata onomatopeicamente al suono del marranzano (schiacciapensieri).

4) ‘GNANZOU. Con la collaborazione straordinaria del musicista senegalese Jali Diabate. È il verso della “Cialoma”, il canto che accompagnava e guidava la pesca del tonno rosso nelle tonnare della Sicilia, quella che viene chiamata la “Mattanza”. Un brano che tratta il tanto delicato tema dell’immigrazione e delle stragi nelle acque del Mediterraneo.

5) RUZAJU. È l’unica cover del disco. Un brano di Andrea Parodi, grande interprete della terra e il mare di Sardegna.

6) SOLDATINOLa follia della guerra, in questo brano, è trattata con estrema semplicità intellettuale ed emotiva. Rievocando uno schema di canti fanciulleschi molto ricorrente nella tradizione popolare, ironicamente è affrontato un tema tanto scabroso e delicato.

7) PER AMORE, PER LA LIBERTÀUna ballad in italiano, scritta insieme al musicista, arrangiatore del disco, Aldo Giordano. Un brano che racconta la guerra dal punto di vista di decide di ribellarsi alla guerra, all’invasore… e combatte per resistere… per la libertà.

8) L’ARCA DI MOSÈCon la parte introduttiva scritta da Rosario Palazzolo. Un brano dall’atmosfera surreale. Citando alcuni brani della Genesi, racconta un’umanità fragile ed imperfetta.

9) SOFFIO DELL’ANIMA. Il brano che chiude l’album è una preghiera e una dedica. È un’apertura verso una dimensione più alta, spirituale.

Il disco è stato arrangiato, registrato e mixato da Aldo Giordano.

BIO
I Pupi di Surfaro nascono un decennio fa, spontaneamente, come i fiori di campo. Per la voglia di divertirsi, di suonare. Con la particolare intenzione di riscoprire la musica popolare siciliana e del sud Italia. Di scoprire le radici del folk. Subito, ci si rende conto, che il progetto è molto più complesso di una semplice rispolveratina di vecchie canzoni per far divertire e ballare la gente. L’impegno sociale, storico e politico è sempre stato imprescindibile nel percorso artistico della band. La sperimentazione, la chiave del progetto. Nel 2010 partecipano all’XI Festival della Nuova Canzone Siciliana. Vengono subito apprezzati dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Aprono i concerti dei Modena City Ramblers in Sicilia. Suonano sui palchi del Taranta Sicily Fest, Forum Antimafia a Cinisi, Maggio Sermonetano, BasulaFest, Carovana Antimafia, MedFest, Festival dello Scorpione a Taranto, Milano Expò, Milano Ex Polis… Da anni sono sempre in giro a portare la loro musica in lungo e in largo per l’Italia, riscuotendo sempre consensi e successo. Nel 2013 sono semifinalisti a “Musicultura”. Nel 2014 incontrano Daniele Grasso e comincia la proficua collaborazione con l’etichetta DCave, che porterà alla luce il disco “Suttaterra”. Il produttore e musicista catanese dà una spinta ed un’impronta decisiva per l’evoluzione artistica e professionale della band. Con “Cantu d’amuri” vincono Il premio “Musica contro le Mafie”. Sono selezionati al “Premio Tenco 2014”. Nel giugno 2016 producono, con Aldo Giordano, il nuovo singolo “Li me’ paroli”. In autunno saranno finalisti al “Premio Fabrizio De Andrè” e al “Tour Music Fest”. Hanno vinto il “Premio Andrea Parodi”.


Band: Totò Nocera (voce e percussioni), Peppe Sferrazza (basso), Pietro Amico (batteria).


Contatti e social

Facebook www.facebook.com/Pupi-Di-Surfaro-341488262715856/?fref=ts

FIORI NERI “TUTTI I GIORNI È NATALE” È IL NUOVO SINGOLO DELLA BAND VITERBESE CHE CELEBRA LE FESTE IN ARRIVO



Dopo aver brillato come cover band ufficiale dei Nomadi, i cinque musicisti danno vita ad una canzone autobiografica, esponente di un raffinato progetto interamente caratterizzato da inediti.

Tutti i giorni è Natale” è un personale punto di vista sulla vita, identificata dai ragazzi della band, come una festa quotidiana dove si ha la possibilità di condividere ogni singolo momento con le persone a sé care. Un pezzo quindi che vuole essere un inno alla bellezza delle piccole cose di ogni giorno.

«E’ sbagliato restare delusi di fronte agli eventi negativi che la vita ci pone, perché a volte “non tutto il male viene per nuocere”, ma anzi può essere la molla che ci spinge a fare meglio, a vivere meglio come se ogni singolo giorno fosse una festa».
Fiori neri




Il brano, seconda traccia del disco #Sognoinedito da cui è estratto, è stato scritto da Andrea Concarella e Leonardo Rossi mentre l’arrangiamento è stato curato da Giovanni Pompei. Registrato e mixato presso GF Audio Area da Giordano Fioco a giugno 2016.

Bio

I FIORI NERI nascono a Viterbo nel maggio del 2007 come cover band dei Nomadi. Inizialmente la loro avventura musicale era incentrata esclusivamente nel divulgare la musica dei Nomadi. Con il crescere e il condividere i successi nelle piazze e nei teatri, hanno iniziato a creare propri arrangiamenti, rivisitando la musica nomade con un tocco moderno, mantenendo però fede sempre alla promessa iniziale, fare la musica Nomade con una nuova impronta ed interpretazione originale.
In questi anni lo hanno fatto anche contribuendo, in modo fattivo e continuo, all’Associazione Augusto per la Vita, associazione per la ricerca e la lotta contro il cancro, ormai parte della vita interna del gruppo musicale. A tal proposito I FIORI NERI nel 2011 sono stati riconosciti soci onorari dall’Associazione Augusto per la Vita e cover band ufficiale Nomadi.
Quest’ultima realtà ha portato la band della Tuscia a stare spesso vicino ai Nomadi, iniziando, anche con loro, un rapporto di stima reciproca e di fattiva amicizia personale che sfocia nel bellissimo 
concerto del 2013 al teatro Lea Padovani di Montalto di Castro a cui partecipano alcuni membri dei Nomadi stessi (Beppe Carletti, Daniele Campani e Cristiano Turato) e Rosanna Fantuzzi, compagna Storica del leader Augusto Daolio nonché presidente dell’Associazione Augusto per la Vita. Alla fine del 2013, dopo numerosi concerti nelle piazze viterbesi, toscane e umbre, decidono di iniziare un’avventura discografica tutta loro e, dopo molti consigli e solleciti di alcuni personaggi importanti della musica leggera italiana, il progetto prende forma nel 2014.
Esce il 24 dicembre 2014 il nuovo singolo dal titolo “Adesso Dormi”, canzone che in pochi giorni viene messa in programmazione su Radio Galileo e Radio Verde, di cui esce anche un video promozionale che può essere visto sul web tramite il sito www.fiorineri.it oppure tramite la pagina del gruppo su Facebook (www.facebook.com/ifiorineri) o il canale Youtube Fiori Neri. Nel giugno 2015 viene pubblicato il cd “Fiori Neri in Concerto”, la registrazione live del concerto fatta al teatro Lea Padovani di Montalto di Castro con la partecipazione straordinaria di Cristiano Turato e Daniele Campani dei Nomadi.
Nel marzo 2016 esce il video di “Credo nei miracoli” brano che anticipa l’uscita del primo album di inediti dal titolo #Sognoinedito, pubblicato poi nel luglio 2016. L’album racchiude 11 brani che parlano delle esperienze di vita narrate e messe in musica dalle sapienti mani di Leonardo Rossi e Andrea Concarella.
Canzoni spesso viscerali che parlano dei ragazzi della band, delle difficoltà che spesso s’incontrano nella vita, ma anche della speranza e della caparbietà con cui si affrontano e si risolvono. Tutto questo, viene impreziosito dalle 
collaborazioni di Giovanni Pompei e di due importanti professionisti come Cesare Chiodo e Cristiano Turato che contribuiscono al nostro progetto scrivendo 2 brani poi contenuti nel disco, rispettivamente le canzoni “Tutto era niente” e “La tua Immagine in un quadro” (che lo stesso Turato canta nel disco).

I Fiori Neri sono:

Riccardo Bizzi: voce e chitarra
Andrea Concarella: basso
Cristian Mei: chitarra
Leonardo Rossi: piano e synth
Massimo Stendardi: batteria

Contatti e social

SITO INTERNET: www.fiorineri.it


Saturday, December 17, 2016

“Maryza, memorie di una drag queen” al Teatro dell’Orologio

Torna in teatro, dopo sei anni, dal testo di Laura Canestrari e Gianluca Reina, la brillantissima commedia “Maryza, memorie di una drag queen”, con la regia di Emanuela Dessy. Maryza è una drag queen di mezz’età con la passione per Liza Minnelli che sogna di sfondare nel mondo dello spettacolo ma che, per il momento, si mantiene con il mestiere più antico del mondo. Luisa è una ragazza in carriera talmente presa dal suo lavoro da trascurare del tutto il suo ragazzo Giacomo, la propria abitazione e anche se stessa.

Tuesday, December 13, 2016

NIENTE DI PERSONALE “MARCOBALENO” È IL NUOVO SINGOLO IN ROTAZIONE RADIOFONICA



Un brano che parla di quella sensazione di invincibilità tipica della tarda adolescenza.

Marcobaleno è un Dio laico che metaforicamente rappresenta un giovane qualunque. Nella canzone, per certi aspetti sacra e per altri profondamente profana, il protagonista inizia a prendere coscienza di se stesso in quanto individuo, fragile e troppo spesso immobile, che mette in dubbio la sua stessa esistenza e si interroga sul senso della vita. Un individuo divinizzato che trova chiarezza solo nelle sue paure e che ama le storie nonostante comprenda perfettamente l'illusione che si nasconde all'interno.





Il pezzo è tratto da “Pillole”, il primo album dei Niente di Personale. Otto brani, ognuno con un proprio immaginario aperto alle contaminazioni più variegate, non solo musicali. Il titolo dell’album è dovuto al fatto che tutti i pezzi rappresentano dei piccoli microcosmi, contemporaneamente dipendenti e indipendenti gli uni rispetto agli altri. Le canzoni che compongono il disco raccontano storie diverse, quasi sempre in prima persona. Storie ideate, scritte e raccontate da un ragazzo che sta entrando nel mondo degli adulti e ne racconta a volte dall’esterno, a volte (fingendosi anch’egli adulto) dall’interno, le impressioni, le paure, le proprie riflessioni, il rapporto con l’amore, con gli altri, con la società. Niente di più e niente di meno di ciò che tutti gli individui si trovano a vivere durante la gioventù. Proprio come una medicina, i brani nascono con l’idea di dare sollievo a chi li ascolta, e cercano di raccontare il più universalmente possibile, tutto ciò che per sua natura più intrinseca è, di fatto, personale.

BIO
I Niente di Personale si formano nell’ottobre del 2011 con l’incontro di Marco Goi (basso) e Michele Veneziano (voce e chitarra acustica). Il duo prende fin da subito una forte inclinazione verso l’alternative folk, con testi in lingua italiana. La prima demo Chiunque nel Niente vede la luce nell’agosto 2012. Dal 2013 la formazione inizia ad arricchirsi con altri tre musicisti, Luca Bernardi (tastiere e voce), Tommaso Frassanito (batteria) e Nicola Maestri (chitarra elettrica). Dopo un anno di live, la nuova formazione si dedica al songwriting e alla registrazione del primo album Pillole, totalmente autoprodotto. Una grande attenzione agli arrangiamenti porta i nuovi brani ad avere una forte identità non solo grazie ai testi di Veneziano ma anche musicalmente attraverso la cooperazione tra i cinque elementi. Pillole esce su bandcamp il 12 Settembre 2016, e dal 19 settembre è disponibile anche su Spotify.



Contatti e social





Monday, December 12, 2016

Le donne di Roma antica dicono la loro al Tordinona per Schegge d’Autore

Il 15, 16 e 17 dicembre, alle ore 21.00, presso il Teatro Tordinona, nell’ambito della rassegna “Schegge d’Autore” verranno portati in scena due monologhi che hanno per protagoniste donne dell’antica Roma. Si tratta di “Io, Giulia Domna” di Stefania Severi e “L’ombra di Cesare – Cicatrici” di Sonia Morganti.

Saturday, December 10, 2016

No Violence a BeWell

Domenica 11 dicembre 2016 dalle ore 16 alle 20 grande apertura nuova gestione del centro benessere Bewell La Grande Bellezza di via dei Meli 24 a Roma.  Open day con consulenza gratuita insieme alla mostra fotografica contro la violenza sulle donne “No violence” a cura di Michele Simolo, con la presenza delle attrici protagoniste. Molti gli ospiti per l’evento a partire dal baritono Rinaldo Zuliani, il M° Mauro Restivo, l’attrice Chiara Pavoni con il monologo “Tragicamente rosso”, il gruppo tribal Mauritius e tanti altri. Art director Marcia Sedoc. Per informazioni: 06.45667290 cell. 345.8343300.

Wednesday, December 07, 2016

ROUGH ENOUGH “BLOB” È IL PRIMO SINGOLO ESTRATTO DA “GET OLD AND DIE”, L’ALBUM D’ESORDIO PRODOTTO DA DANIELE GRASSO (GIA' CON AFTERHOURS, CESARE BASILE, DIEGO MANCINO, GREG DULLI, JOHN PARISH, NIGGARADIO)



La vecchia scuola italiana dell’alternative rock si fonde a suoni psichedelici e alla seduzione graffiante del punk con l’intento di comunicare, attraverso un testo introspettivo e privo di fronzoli, il proprio disappunto verso l’individualismo umano.



Blob” dei Rough Enough, duo siciliano dall’impronta alternative rock prodotto dalla TheKidsAreAlright Records (costola della Dcave Records), è un brano di protesta:

«Estinguere ed estinguersi sembra essere il nostro credo ma rifiutiamo di ammettere l’invasività della nostra specie: convinti della nostra superiorità ci approcciamo al pianeta con arroganza, manipoliamo ogni cosa a nostro piacimento senza lungimiranza, ci arroghiamo il diritto di essere creatori, protettori, distruttori. Un’umanità distopica con l'ossessione per l’individualità, per tutte le cose che crediamo pregne di significato e con le quali ci riempiamo la vita, per l’apparire ad ogni costo, per il denaro a discapito di tutto e di tutti. Siamo carnefici ed allo stesso tempo vittime di una visione delle cose a misura d’uomo. Siamo dei Blob, dei mostri che fagocitano qualunque cosa. Il nostro ego è ipertrofico ma la nostra specie non si evolve; siamo parte della natura ed in quanto tali abbiamo delle implicazioni: creiamo inquinamento e sottoponiamo tutti gli abitanti del pianeta alle irreparabili conseguenze». Rough Enough


Il pezzo è tratto da “Get Old And Die” che è essenzialmente un disco permeato di messaggi e di disappunto, un volersi schierare a gran voce contro tutto quello che l'umanità produce e subisce con indifferenza.
Un album quindi di canzoni, o meglio, di concetti concreti diventati canzoni. Ma è anche un disco melodico e rumoroso, pieno di ispirazioni musicali maturate ascoltando il blues, il noise, il punkl'alternative rock e tanto altro. Potente e compulsivo, ma fatto di racconti reali.

I Rough Enough sono: Fabiano Gulisano – chitarra e voce, Gabriele Sinardi - batteria

Etichetta: The Kids Are Alright (Dcave Records)

Bio
Due elementi, due strumenti che si intrecciano, due modi di vivere la musica che si incontrano in modo del tutto inaspettato: nascono così i Rough Enough all'inizio del 2015.
Un incontro casuale, qualche chiacchiera, l'idea condivisa di non proporre il solito “power duo” e ci si ritrova su un palco appena due settimane dopo.
I testi introspettivi e diretti, l'esigenza di comunicare all'umanità tutta il proprio disappunto, si fondono ad un potente mix di suoni psichedelici che strizzano l’occhio alla tradizione rock. L'improvvisazione che diventa canzone è il punto focale della musica dei Rough Enough. Il suono disarmonico e deciso della chitarra viene rinforzato da una batteria “maleducata” e punk che crea un tappeto di suono tutt’altro che “sordo”. C'è di tutto nella loro musica fatta di contraddizioni: il blues delle origini, il punk sporco e viscerale, un piede nella vecchia scuola alternative rock italiana. La voce aspra che si fonde come uno strumento ai suoni brutali del rullante ed alle corde granitiche, divenendo canzone nel senso più tradizionale del termine. Il 2016 è l'anno della svolta, un album prodotto da Daniele Grasso (Diego Mancino, Cesare Basile, Afterhours, Greg Dulli, John Parish, NiggaRadio) nella storica cava, il The Cave Studio di Catania, che diventa l'apripista della nuova Label TheKidsAreAlright records, nata da una costola di Dcave records.



Contatti e social





KARBONICA “QUEI COLORI” È IL DISCO D’ESORDIO DELLA ROCK BAND SICILIANA USCITO IL 7 NOVEMBRE 2016



Dieci tracce di modern rock fanno da contorno a tematiche di forte impatto sociale.

Quei colori” è un album rock dove a fare il grosso del lavoro sono le due chitarre elettriche, il basso e la batteria. Il lavoro tuttavia non è privo di influenze provenienti talvolta dal pop altre volte invece dall'hard rock e dall'alternative. In alcuni brani sono presenti lievi contaminazioni elettroniche, che comunque restano in secondo piano rispetto alla presenza preponderante delle chitarre.





Le tematiche trattate evidenziano alcuni dei problemi e delle ricadute sociali, figlie della crisi economica che ha coinvolto l'Italia e il mondo soprattutto a partire dal 2012, ne sono esempi il singolo “L'inganno” o brani come “Pezzo d'Africa” e “Ti racconterò”. All'interno del disco non mancano brani dalle tematiche più spensierate come "Libera” o autobiografiche come "La tua città". È presente un inno alla musica dal titolo “Lei è musica”, pubblicato dalla band in una versione demo nel 2013, ma mai distribuito su supporto fisico. Unici due brani a toccare tematiche legate alla sfera sentimentale sono "Quel bisogno che" e "Scappo via”.

TRACK BY TRACK

1. L’INGANNO In un mondo globale in cui le informazioni sono alla portata di tutti, è facile per chi detiene il potere, far credere ciò che vuole alle masse.

2. PEZZO D’AFRICA Solo in pochi capiscono che i problemi di un paese del “secondo mondo” come l'Italia non sono e non saranno mai come quelli di chi vive in un paese del “terzo mondo”.

3. LEI È MUSICA Un brano che di certo non parla di temi sociali, ma che non parla di certo di cose da meno, in un mondo fatto di talent show, talk show e programmi televisivi che esaltano spesso tutto fuorchè ciò che davvero è la musica.

4. QUEL BISOGNO CHE Il brano parla di una storia vissuta da una ragazza, parla di delusione e stati d'animo, assume importanza anche l'ambiente circostante e gli sguardi di chi osserva dall'esterno conoscendo già la storia.
5. QUEI COLORI La title track del primo full lenght dei Karbonica. Il sound probabilmente strizza l'occhio per la prima volta all'alternative rock, pur rimanendo fedele ad alcune linee che identificano il quintetto siciliano.

6. LA TUA RIVOLUZIONE Un brano dalla chiara connotazione di protesta, contro quel sistema politico caratterizzato da clientelismo, corruzione e da nuovi rampanti demagoghi sempre pronti a fare grandi promesse agli elettori.

7. SCAPPO VIA Un brano che tocca la sfera sentimentale. I toni sofferti quasi a voler sottolineare un sentimento di rammarico, fanno di certo pensare a qualcosa che è esploso dentro in modo imprevisto e la cui accettazione risulta difficile.

8. LA TUA CITTÀ Una canzone scritta e composta da Riccardo Trovato (voce della band) è un brano autobiografico scritto in seguito alla morte di un amico. Il sound è rock, ma sembra strizzare l'occhio stavolta al rock anni '80, sono presenti evidenti contaminazioni elettroniche e una forte componente melodica nel cantato.

9. TI RACONTERÒ Probabilmente il brano più cupo del disco, racconta la cruda storia dell'Italia degli ultimi anni, paese in cui chi governa sa, ma fa finta di niente, dove lo scarica barile e le finte guerre di partito, hanno finito per escludere ad un'intera generazione un futuro dignitoso.

10. LIBERA Il brano che chiude il disco con positività, il sound è quello tipico dell'hard rock, pochi accordi, rime talvolta alternate, altre baciate e un ritornello penetrante.

I Karbonica sono: Riccardo Trovato (voce/chitarra acustica), Herry Found (batteria/percussioni), Giuseppe Puglisi (basso/cori), Marco Miceli (chitarra/cori), Orazio Basile (chitarra).

BIO
I Karbonica sono una rock band siciliana, il loro 1° EP è “Live in studio” (2012), con cui la band partecipa a diversi contest musicali regionali raggiungendo la finale del Lennon Festival e vincendo il 14° Lavica RockI Karbonica tra il 2012 e il 2014 si esibiscono in moltissimi club e pub siciliani (oltre 200 live) in controtendenza rispetto alla forte domanda di cover/tribute band e riuscendo a ritagliarsi un proprio pubblico. Nel 2014 la band partecipa e vince la finale regionale di Rock Targato Italia, accendendo alla finale nazionale e vincendo il Premio Nazionale del Web. Nell'autunno 2014 viene pubblicato il singolo, “Quel bisogno che” che raggiunge il 48° posto della Indie Music Like del MEI e che viene recensito dalla rivista nazionale MarieClaire. Il 20 marzo 2015 la band pubblica il singolo “La tua rivoluzione” con il quale è ospite degli studi RAI di Palermo andando in onda dal vivo su Radio1, per la trasmissione Musica Med Live. I Karbonica nel 2016 vengono scelti dai Litfiba tra le 16 band che registreranno la compilation celebrativa del trentennale di 17 RE prodotta dagli stessi Litfiba. Il primo full lenght della band è "Quei colori" (2016) contenente 10 tracce originali.


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Tuesday, December 06, 2016

ROBERTA GIALLO “AMORE AMOR” È IL SINGOLO ESTRATTO DALL’ALBUM “L’OSCURITÀ DI GUILLAUME”


Una canzone “archetipica”, una ballad senza tempo che racconta l'amore alla maniera dei miti e delle favole.

«Tolte le sovrastrutture, tolto ogni ragionamento “cervellotico”, tolto l'imbarazzo che si può provare nel raccontare l'amore, ho scritto il pezzo “ispirata e basta”, mentre “le parole sgorgavano distillate e pure dalla mia bocca”, cogliendo forse l'eco della voce di uno spirito antico, che desiderava cantare un sentimento eterno, nella sua semplicità, ma anche nella sua forza devastante, perché l'amore illumina e devasta, gioca coi contrasti. La parola “amor” porta con sé quel residuo di arcaicità che desideravo evocare, dando a questa canzone una collocazione atemporale». Roberta Giallo





Sul disco da cui è tratto il singolo, l’artista riferisce: «“Amore amor” anticipa il disco che uscirà a gennaio, “L'Oscurità di Guillaume”, un disco che “non comprende tutte le parti di me”, ma sicuramente racconta un capitolo preciso della mia vita che merita di essere dato, così come la canzone è un capitolo dell'album, ovvero il capitolo “più luminoso e roseo”, quello senza insidie... momento in cui il sentimento ci spinge “oltre”, al di là della temporalità, per lasciarci sospesi nel senza tempo, spazio dove vagano i sentimenti eterni».

BIO
Roberta Giallo è cantautrice, autrice, performer teatrale, pittrice e scrittrice.
Nata a Senigallia il 26 dicembre 1982 a 5 anni comincia a studiare pianoforte, a 11 anni scrive la sua prima canzone. Nel 2002 si trasferisce a Bologna dove si laurea e si specializza con lode rispettivamente in Filosofia Morale e in Scienze Filosofiche. Le sue esperienze artistiche sono numerose: nel 2006 apre i concerti di Sting, Carmen Consoli, Edoardo Bennato, Alex Britti. Negli anni a seguire collabora con Lucio Dalla, Samuele Bersani, Valentino Corvino, gli Archè String Quartet, gli Gnu Quartet, l'orchestra Musicomio, l'orchestra del teatro Massimo di Palermo; i produttori Mauro MalavasiMarcello CorvinoFrancesco Migliacci; il giornalista e saggista Federico Rampini. Collabora con Lucio Dalla alla realizzazione del video della canzone "La leggenda del prode Radames", del suo ultimo disco "Questo è Amore", della colonna sonora del film “Il cuore grande delle ragazze” di Pupi Avati; con Samuele Bersani collabora come corista nel disco "Nuvola numero nove", nel singolo “la fortuna che abbiamo”. Samuele Bersani duetta con Roberta nel brano inedito "Voce al Bene" di cui Roberta è autrice. Nel 2010 scrive testo e musica del brano "Mettici più Verve" interpretato da Simona Molinari. Nel 2014 partecipa al teatro Zelig di Milano alla manifestazione “Ci vuole orecchio” presentata da Gioele Dix, rappresentando la canzone d'autore di Bologna; lo spettacolo vede la partecipazione di Luca Carboni, Pilar, i Divanofobia, Luciano Ligabue, Pupi Avati e molti altri. Tra il 2014 e il 2015 è ospite ai programmi di Luca BarbarossaSerena Dandini, Carolina Di Domenico e Pierluigi Ferrantini in onda su radio Rai 2, e ai noti programmi televisivi di Red Ronnie. Nel corso della sua carriera vince i premi "Un Certain Regard" per la migliore esibizione live di Musicultura 2013, per due volte consecutive la borsa di studio per autori al CET di Mogol, il Festival del Mediterraneo, il Soleada Festival, il Cornetto Free Music Festival promosso dall‘Algida, etc.
Dal 2014 al 2016 è stata in tour con diversi spettacoli di teatro, tra cui: “All you need is love - l’Economia spiegata con i Beatles" di e con Federico Rampini in cui canta e interpreta le canzoni dei Beatles suonando piano e ukulele, accompagnata dal Maestro Valentino Corvino, al festival “Le idee di Repubblica”, al Teatro Massimo di Palermo, etc. “La favola della canzone Italiana” di Ernesto Assante e di Gino Castaldo, in cui reinterpreta i grandi classici della musica italiana al Théâtre des variétés di Montecarlo. “Trip of a dreaming soul”, di cui Roberta è autrice, regista e interprete al Youth Square Y-Theatre di Hong Kong. Roberto Roversi - Una voce r/esistenziale” in cui interpreta la versione integrale, mai eseguita prima di allora, de “La canzone di Orlando” scritta dal poeta Roberto Roversi Lucio Dalla. Sempre nel 2016 idea e presenta la rassegna sui cantautori intitolata “Martedì in Giallo” svolta al prestigioso Bravo Caffè di Bologna.
Presenta il singolo “Start” in anteprima durante una partita della Serie A Tim. Si fa notare sul palco di Laigueglia al Tenco Ascolta, organizzato dal Club Tenco, ospiti della serata Luca Barbarossa e molti altri. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo EP “Di Luce propria”, che raggiunge la 1° posizione dell’alternative chart di iTunes. Nei due anni successivi ha pubblicato i singoli "Animale" e "Start", che per diverse settimane è nelle prime 3 posizioni delle classifiche dei brani autoprodotti più suonati dalle radio italiane.



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