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Saturday, October 01, 2022

MARILENA ANZINI “Gurfa” è il nuovo album della cantante e performer che svela il rapporto fra musica e acqua

 La voce è al centro dell’universo creativo e musicale della cantautrice, la chiave grazie a cui reinterpreta ciò che la circonda, dando vita a un nuovo racconto. 



Release album 1 ottobre 2022



Gurfa è un’antica parola araba che significa “una manciata”. Non una manciata qualunque, piuttosto “l’acqua che si può tenere in una mano”. Una quantità piccola piccola, ma della stessa preziosa sostanza che forma le onde del mare, che nutre il grano e le rose e che tiene in vita gli esseri umani, il cui corpo è formato prevalentemente di acqua. 


Questa piccola parola ci ricorda che tutto è connesso, e che ognuno di noi è parte di una realtà ben più grande da cui siamo dipendenti e di cui dobbiamo avere cura.

È preziosa l’acqua e richiede attenzione, altrimenti è facile che scivoli via tra le dita quando la si tiene in mano. Ed è anche misteriosa: in essa, miliardi di anni fa, ha avuto origine la vita e infatti, dove lei manca, la vita si spegne. È affascinante e sorprendente: cambia forma e rimane sempre sé stessa, la si può toccare ma è inafferrabile, la si può vedere anche se è trasparente, non ha nessun sapore eppure sa di buono e quando scorre, canta! 

La pioggia, il mare, le cascate, i ruscelli sono tutti espressioni di un’acqua che diventa musica. 


Perciò anche noi siamo fatti di musica, dal momento che ogni nostra cellula vibra incessantemente, componendo giorno dopo giorno quella musica silenziosa che è la vita.

Per questo motivo, “Gurfa” è una manciata di musica, parole e vita. Poche gocce tenute tra le mani con tanta cura, per essere condivise con voi. 


Tutta la ricerca musicale di Marilena Anzini è fortemente attratta dalla voce, in ogni sua declinazione: dal canto corale all’improvvisazione vocale al canto gregoriano.  

I brani sono dunque caratterizzati da un grande spazio dato alle voci e da arrangiamenti strumentali essenziali ed acustici: la base è la chitarra acustica e le coriste dell’ensemble vocale Ciwicè, ma nella produzione in studio, curata da Giorgio Andreoli, vengono coinvolti anche altri musicisti e altre sonorità, a seconda di ciò che il brano richiede.

Nella scrittura, Marilena Anzini si prende a volte delle libertà dalla classica forma canzone, seguendo soprattutto il filo conduttore di ciò che il testo vuole raccontare o descrivere, oppure da dove sembra che voglia andare la musica. 


«Quando scrivo e compongo si crea una sorta di collaborazione con ciò che non so, più che un voler fare qualcosa che resta strettamente sotto il mio controllo. In questo senso sento molto presente, in me, l’attitudine all’Improvvisazione vocale, un’arte che educa a togliersi la preoccupazione di cosa fare, e insegna a restare aperti a tutte le possibilità, in ascolto di ciò che può accadere». Marilena Anzini



Track by track 


“Gurfa” si apre con Details, un brano in inglese ispirato e dedicato alla grandissima poetessa statunitense Mary Oliver. Il sound è decisamente folk con un finale a sorpresa, ed è arricchito dalla fluida linea di basso di Michele Tacchi - che dialoga magistralmente con la voce principale - e dal breve ma significativo intervento della batteria di Fiamma Cardani. Le voci corali sembrano giocare con l’alternarsi delle vocali e il testo è un invito ad essere svegli e presenti, a mantenere i sensi aperti per osservare ogni particolare della realtà che ci circonda e per aprirsi al miracolo dell’attenzione: «sounds, smells, colors, other human beings, vitality, connections, holyness, gesture and emotions» ovvero «suoni, profumi, colori, altri esseri umani, vitalità, connessione, sacralità, gesti ed emozioni». 


Il secondo brano è Belli numeri, uscito come singolo il 2 settembre 2022. È un omaggio al fascino di certi numeri che nascondono segreti inaspettati: non tabelline e calcoli precisi, ma numeri trascendenti e infiniti. La ragione non basta perché non possiamo calcolare e misurare tutto, ma forse proprio ciò che non riusciamo ad afferrare con la mente è quello che ci affascina di più. «Quanti granelli di sale ci sono in un’onda del mare?»


Si prosegue con Rhodè, il cui nome significa “rosa” in greco antico (nella mitologia greca è anche il nome della figlia di Poseidone, dio del mare). Il brano è quasi interamente a cappella, per sole voci, con due brevi momenti all’inizio e alla fine scanditi dalla sansula, un affascinante strumento dal suono simile ad un carillon, che contribuisce a creare un’atmosfera un po’ onirica. Armonie particolari, quasi arcane, e voci che sembrano rincorrersi nel creare diversi ambienti sonori che scivolano fluidamente l’uno nell’altro. Il testo, in inglese, descrive un momento di smarrimento: questa volta l’acqua di cui si parla è «acqua interna», una lacrima, e il conforto arriva dalla contemplazione di una rosa, del suo mistero e della sua bellezza. «Just a bit a proportion… for a dreamer can be enough». «Un pizzico di proporzione, per chi è in grado di sognare, può bastare».


Ancora acqua (stavolta sotto forme di nuvole) e rose nel quarto brano di “Gurfa”. Nuvole e rose è impreziosito dalla dodici corde di Giovanni ‘Giuvazza’ Maggiore, ha un ritmo scorrevole in 6/8 e un finale in crescendo che culmina con l’intervento di altre voci corali e del bellissimo didgeridoo - strumento della popolazione aborigena australiana - suonato da Michele Fiarè. Le parti corali ruotano intorno al suono della “elle” che, con la particolare frequenza di questa consonante, rende inusuale e luminoso tutto l’accompagnamento corale. Il testo è una sorta di immersione nella contemplazione della natura che non può lasciarci indifferenti: come diceva Flaubert: «Si diventa ciò che si contempla». Il tempo sembra fermarsi e qualcosa dentro di noi si illumina, riconoscendo di essere parte di una realtà più grande; emerge una sensazione di connessione e di appartenenza che forse ha a che fare con la qualità più alta d’amore di cui l’essere umano è capace. «E’ tuo tutto ciò che ami», non c’è bisogno d’altro. 


Filigree ha una sonorità ammaliante: il ritmo dispari, l’alternarsi di tono minore e maggiore, gli accordi aperti dell’arpeggio di chitarra creano una vera e propria filigrana - come suggerisce il titolo - su cui si intrecciano le voci. Lo special in particolare è una sorta di tappeto sonoro, una trama di sillabe e suoni ritmici su cui aleggia in assolo la voce di Marilena resa quasi trasparente dal timbro arioso e flautato. Il testo è come uno sguardo sfocato che fa sbiadire i contorni troppo definiti della realtà, mostrandola in controluce, nella sua trasparenza. «I’m floating like the autumn leaves. I’m floating over my beliefs. I breathe the transparency where I live». «Sto fluttuando come foglie d’autunno, sto fluttuando sopra le mie convinzioni, respiro la trasparenza in cui vivo».


Due Febbraio è un brano un po’ a sé stante in “Gurfa”, una piccola perla dal colore differente: l’unica acqua qui è quella che si trasforma in caffè nelle prime ore di un mattino d’inverno. Il sound è morbido e avvolgente e questa volta le voci corali lasciano spazio al magnifico violoncello di Giulia Monti che duetta con la voce di Marilena, in un’atmosfera intima e raccolta. C’è una nostalgia, ma la luce che pervade il giorno sembra cancellare ogni lontananza. «C'è un'impalpabile trama tra le cose, come un chiarore, un tocco leggero tra voci silenziose, una preghiera».


Ink and tea è un altro brano in inglese, una ballad sostenuta dalla incisiva sezione ritmica di Michele Tacchi al basso e Fiamma Cardani alla batteria. Il testo racconta la storia di un amore giovanile che sopravvive inaspettatamente alla lontananza e al passare del tempo; un amore che, rimanendo inespresso, si trasforma in qualcos’altro: lei gli scrive lettere con la sua stilografica ma, prima di spedirle, ci versa sopra del tè sciogliendo l’inchiostro e trasformando le parole in bizzarri acquarelli che lui appenderà alle pareti tappezzando la casa. Il sound è accattivante, molto definito; le voci delle Ciwicè sottolineano i vari momenti della canzone in stile quasi Doo-wop.

«He was a thousand miles away from her blonde disheveled hair, he could not remember why he had to go». «Era a migliaia di chilometri dai suoi capelli biondi e spettinati, e non riusciva a ricordare perché se ne fosse andato». 


Marea è il brano - interamente a cappella - che chiude l’album. Una sorta di ninna nanna, con un ritmo ternario e un andamento ondeggiante e incantatorio che ben riconduce ai flussi e riflussi delle maree. Il testo è poetico, vagamente surreale, con un ritornello che si apre in una suggestiva armonizzazione: «Prima dell’alba visiterò il tuo sonno di conchiglia, nella tua calma io poserò un bacio liquido». 

E come sorpresa finale, dopo tante voci solo femminili, arriva a chiudere il brano e tutto l’album la meravigliosa voce di Oskar Boldre che muove l’armonia dell’ipnotica parte finale con una linea di basso e una di tenore per poi librarsi in un assolo che inizia “giocando” con gli armonici (il canto armonico è una tecnica che fa emergere gli armonici, facendo sentire in una sola voce due suoni distinti) e poi in una improvvisazione libera che si eleva, proprio come un’onda, per poi ritrarsi nella quiete finale, come spuma lasciata sulla spiaggia. Un gioiello.



Etichetta: Autoproduzione

Prodotto da: Giorgio Andreoli e Marilena Anzini

Release album: 1 ottobre 2022 



CONTATTI E SOCIAL 

FB: https://www.facebook.com/Marilena-Anzini-e-Ciwic%C3%A8-108254024703919/

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Friday, September 30, 2022

BARDOMAGNO “Magister Barbero” è il brano dedicato al noto professore salvatore della divulgazione storica

  Un omaggio realizzato dalla band simbolo della modernità medievale



In radio dal 30 settembre


“Magister Barbero” è la canzone attesa da tutti i sodali, fan e ammiratori del prode professore che da qualche anno è diventato un vero beniamino per gli appassionati di storia antica e medievale sul web e sulla tv.


Seguendo le sue lezioni, narrate quasi a guisa di parabola verso i suoi discepoli, i vassalli di Barbero propugnano per il ritorno a una sana e veritiera divulgazione scientifica, basata non più su impolverati tomi e tediose lezioni da precettori cariatidi, ma condotta dalla suadente e coinvolgente voce del Magister. 


«Ci siamo sentiti in dovere di scrivere una canzone su questo personaggio ormai entrato a far parte della cultura pop italiana, che in tante occasioni ci ha fatto conoscere personaggi o vicende sconosciute ai più, aiutato a ripassare o studiare la storia in maniera alternativa o solo per averci fatto compagnia nei nostri tediosi pomeriggi domestici» Bardomagno 


Questo singolo vuole essere un omaggio a colui che negli ultimi anni è riuscito a trasmutare una disciplina spesso bistrattata e riservata a pochi censori, in una materia divulgata in maniera “popolare” e accessibile ai più, stimolando oltre alla curiosità, una fame di sapere che in altri contesti sarebbe stata impossibile. Revisionisti, fuffari, fantadivulgatori, e chiunque scredita il medioevo dovranno vedersela con la sua furia divulgatrice fatta di interminabili arringhe dinanzi a platee di appassionati o presso più confortevoli salotti televisivi; tra un excursus e l’altro il Magister sarà sempre capace di catapultarci in mondi e contesti ormai lontani aiutandoci a capire che, a conti fatti, nel Medioevo tanto male alla fine non si stava. 


Canzone e video vedono la partecipazione straordinaria dell’autore e attore comico Renato Minutolo, già noto per le sue parodie e imitazione di Barbero, e che ha prestato la sua identica voce per un intermezzo narrante le regole che ogni fedele ascoltatore del Magister dovrebbe seguire.


Magister Barbero è stata scritta e composta dalla gorgogliante voce di Valerio Storch (NANOWAR OF Steel), noto Abdul il Bardo e dal ferreo pugno di Feudalesimo e Libertà. Vanta inoltre l’ormai fissa collaborazione/presenza del prode Fra’ Casso da Montalcino (Edoardo Sala – ex folkstone) alle funamboliche percussioni e ritmiche, del celtico Sven Walther (Massimo Volontè – furor gallico) alle cornamuse e del solleticante Beroardo Arpeggiapalle (Joseph Ierace) alle tastiere. Ultimo ma non per importanza, il fondamentale contributo del nostro Gran Calippo d’Oriente (Maurizio Cardullo – ex folkstone) agli arrangiamenti. Il tutto musicato appositamente per immergersi nella nuova modernità medievale Made in Aquisgrana dei Bardomagno. 


Il video è stato prodotto e scritto da BardoMagno e Feudalesimo e Libertà, ed è stato registrato e montato dalla Beaver Production in quel del Castello di Sormano e presso il Laboratorio Musicale di Lecco. 







I Bardomagno sono: 

Abdul il Bardo - Valerio Storch (voce e chitarra)

Fra' casso da Montalcino - Edoardo Sala (batterie e cori)

Beroardo Arpeggiapalle - Joseph Ierace (tastiere e cori)

Svenwalter lo Normanno - Massimo Volontè (flauti, cornamuse e bouzouki)


Etichetta: Feudalesimo e libertà Records

Radio date: 30 settembre 2022


LINK SOCIAL 

SPOTIFY http://bit.ly/BardoMagnoSpotyBio 

YOUTUBE http://bit.ly/BardoMagnoYouTubeBio 

FACEBOOK https://www.facebook.com/BardoMagnoBand/ 



Chi è BardoMagno

BardoMagno è il progetto musicale di Feudalesimo e Libertà, una community nata su Facebook nel dicembre 2012 che conta ad oggi più di 700 mila followers, raccogliendo gran parte degli appassionati di storia, videogames e fumetto, può essere considerata la più grande community sul medioevo d’Italia.

“Servendo et seguitando” gli ideali del sistema feudale, BardoMagno è la diretta espressione della voce de “Lo Imperatore” fatta in musica, cosicché “financo lo più analfabeta delli villici possa istruirsi via auricolae allo soave et rassicurante pugno di ferro imperiale".

Ad aprile del 2019 è uscito il loro album di debutto “VOL. I”, in collaborazione con la Black Dingo production che trasla in chiave satirica i più noti brani della tradizione musicale italiana oltre a proprie composizioni. La loro opera prima è un concentrato di musica folk rock dai testi in neo-medievale. Tra il 2021 e il 2022 pubblicano diversi singoli fra cui “Cerveza y Latifondo”, “Nel mio Feudo”, “Hanno ucciso Carlo Magno” e “Game of Signorie”. 


Chi è Feudalesimo e Libertà

La community di Feudalesimo e Libertà nata su Facebook in occasione delle elezioni politiche del 2012. Feudalesimo e Libertà ha fin da subito avuto grande successo per aver introdotto un nuovo modo di fare satira e umorismo sul web: fingersi un finto partito politico che proponeva soluzioni feudali – spesso contradditorie e volutamente enfatizzate - a problematiche odierne. Un grande gioco di ruolo nel quale i “sodali” di FEL vengono quotidianamente coinvolti grazie all’utilizzo dell’ormai tipico linguaggio “neo-volgare”, e all’universo dove i cliché tipici del “Medioevo” vengono valorizzati per evidenziare gli eccessi e le incongruenze politiche o di costume dei nostri tempi.

Feudalesimo e Libertà può vantare un pubblico particolarmente affiatato e affezionato al brand, tanto da consentire di vincere per due anni consecutivi (2016 e 2017) il premio per la Miglior Community e come Miglior Pagina Facebook (2013) ai Macchianera Awards, gli “Oscar della Rete” italiani. Feudalesimo e Libertà è presente anche su Instagram e Twitter, raccogliendo altre decine di migliaia di seguaci.

Fuori dai social, FEL raccoglie una larga platea di affezionati che partecipa alle attività lungo tutto il territorio italiano: dal raduno di FEL a Milano, all’Etna Comics di Catania, passando per Padova, Bologna, Lucca, Napoli e diverse città in cui vengono proposte festival del gioco e del fumetto.



FACEBOOK https://www.facebook.com/feudalesimoeliberta/

INSTAGRAM https://www.instagram.com/feudalesimoeliberta/

WEBSITE https://www.feudalesimoeliberta.com/


fonte: https://www.laltoparlante.it/


MICHELE FENATI “Beatrice” è il nuovo brano arricchito da un quartetto d’archi estratto dall’album in uscita a ottobre

 Parole d’amore e un quartetto d’archi che mettono a nudo le passioni del cantautore romagnolo 



In radio dal 30 settembre


Beatrice non è una donna. O meglio, non è solo una donna. Beatrice è un sogno e una passione che può essere reale così come ideale, incarna la musica e le sue sfaccettature ma, ancor più, è riferimento per ogni passione vissuta nel profondo. 


«Beatrice è in qualche modo la mia storia, sempre in bilico tra musica moderna e musica classica» Michele Fenati.  


La canzone racchiude una sofisticata ricerca sonora che si fonde con un quartetto d’archi, rappresentando quella sensazione di ritrovarsi sempre dentro un'antitesi tra passato e futuro, tra certezza e incertezza, incapaci di stare realmente “in pace”, ma allo stesso tempo continuamente alimentati da un’energia creativa. 


Il brano, prodotto da Artistica snc, è il terzo singolo estratto dal prossimo disco di inediti del cantautore, in uscita il prossimo ottobre. 


Credits

Musica e Parole: Michele Fenati

Produttore esecutivo: Fabrizio Tarroni

Arrangiamento: Fabrizio Tarroni con la collaborazione di Guido Facchini e Nicola Peruch


Batteria: Daniele Sabbatani

Chitarra acustica: Andrea Morelli

Chitarra elettrica: Fabrizio Tarroni

Synt e tastiere: Nicola Peruch 


Piccola orchestra d’archi

Violini: Vittorio Veroli – Gabriel Martinotti

Violoncello: Lorella Pirazzini – Gabriele Felici

Archi scritti dal M° Guido Facchini 


Editing: Fabrizio Tarroni

Registrazioni curate da Gianluca Lopresti al Loto Studio e da Michele Fenati per Artistica Snc presso gli studi di Classe (Ra).

Masterizzato da Giovanni Versari presso gli studi La Maestà 


Etichetta: I dischi di Beatrice

Distribuzione: Believe

Radio date: 30 settembre 2022

Release album: ottobre 2022


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BIO


Michele Fenati è un artista italiano, conosciuto al grande pubblico per aver tradotto in chiave classica, brani popolari di grande successo, creando una veste originale, attuale e sempre in bilico tra musica colta e musica popolare.

La sua alta professionalità e la capacità di gestire il palco tra canzone, poesia e teatro, lo ha portato in questi anni a solcare tantissimi palchi di grandi, medie e piccole città di tutta Europa. 
Vienna, Linz, Augsburg, Praga, Klagenfurt, Breslavia… sono solo alcune delle città europee che hanno visto sempre il tutto esaurito. Centinaia di città e piccoli e medi comuni italiani, in piazze e teatri, hanno accolto il concerto di Michele Fenati in questi anni, sempre con formazione voce e chitarra, pianoforte e clavietta, violino e violoncello.

Una carriera descritta in numerosi articoli su quotidiani locali e nazionali e partecipazioni importanti come la diretta su Radio24 - Il sole 24 ore, con quattro brani in diretta nazionale, prima del tour europeo,  la partecipazione a “L’Italia in diretta” su Rai 2 oppure a “Buongiorno Regione” su Rai 3.


Nel  2014 riceve la lettera del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, prima del tour europeo.

Il suo percorso inizia a 9 anni sul palco del Cantagiro Romagnolo presentato da Maria Giovanna Elmi, la reginetta della TV, proseguito al Conservatorio, dove ha studiato violoncello con il Maestro Lauro Malusi e chitarra e canto con l’insegnante Lina Montanari. In questi anni Fenati ha prodotto cinque album (Girotondo, Sicuro son sicuro, Acustico Live, Battisti in Classics e Live in Europe), una importante collaborazione con l’Associazione Bubulina per la raccolta fondi per i bambini malati di leucemia, fino al concerto “Michele Fenati & Friends” nel 2018, al Teatro Rossini di Lugo di Romagna (Ra).

Ha collaborato con Andrea Mingardi nella conduzione della trasmissione “Cuore Rossoblu”, tutte le domeniche in diretta su Radio Bruno dallo stadio Dallara, fino allo spettacolo/concerto, nel 2020, a Villa Cacciaguerra Ortolani di Voltana (Ra) per la presentazione del libro di Andrea “Professione Cantante”.

Nel 2020 Il concerto di Michele Fenati a Ladispoli (Roma) vede l’autorevole presenza di S.E l’ambasciatrice della Repubblica di Armenia Tsovinar Hambardzumyan, che ne introduce la performance, con una suggestiva presentazione.
 Nello stesso anno scrive il brano “E la gente si chiuse in casa” con promozione sui social per raccogliere fondi per l’ospedale Covid di Lugo di Romagna (Ra)
.

Nel 2021 prende il via il tour estivo in Italia con oltre 40 concerti
, mentre due brani, di vecchie produzioni discografiche entrano nelle classifiche di vendita di Itunes 
in Olanda e negli Stati Uniti
. Contemporaneamente iniziano le registrazioni per il nuovo album in uscita nel 2022
. Il 19 novembre 2021 esce il primo singolo con video del nuovo album, “Il mio nome è Aurelio”, dedicato al Maestro Secondo Casadei e al suo capolavoro “Romagna mia”.

Il brano raggiunge la 34° posizione nella classifica di gradimento delle radio private italiane.

 Il 20 maggio 2022 esce il secondo singolo che anticipa l’album, “Mille Volte Buona Notte”, trasmesso da tantissime radio private e che in brevissimo tempo supera i 50.000 streaming su Spotify, seguito dopo un mese dal video.

Anche il 2022 è un anno pieno di concerti live per Michele Fenati sempre in formazione acustica (voce, chitarra, pianoforte, violino e violoncello).

 A ottobre è prevista l’uscita del nuovo album, con tutti brani scritti dal cantautore. 


fonte: http://www.laltoparlante.it


THE TENORS “Miracle” è il nuovo singolo in radio dopo l'ingresso nel gruppo di Alberto Urso. On line anche il video girato interamente in Sicilia

 Il primo dopo l’ingresso di Alberto Urso nella formazione



In radio dal 30 settembre 


È un messaggio di speranza, guarigione e armonia quello racchiuso in “Miracle”, il nuovo singolo del gruppo vocale The Tenors, il primo dopo che nella formazione sono entrati Mark Masri (candidato ai Grammy e al Juno) e Alberto Urso (vincitore di “Amici”). Victor, Clifton, Mark e Alberto hanno scelto l’Italia, in particolare la Sicilia, per girare il video di “Miracle”. 


«Siamo molto entusiasti di mostrare la potenza e l'armonia del prossimo capitolo di The Tenors con questo primo singolo che ha un significato profondo per noi che iniziamo questo nuovo viaggio insieme. La canzone parla di speranza e invita a lasciarsi andare per riuscire a vedere i piccoli miracoli che accadono tutt'intorno a noi» The Tenors. 


Il gruppo, presto impegnato in un tour in Canada, ha conquistato negli anni più di un disco di platino e il successo internazionale, realizzando migliaia di spettacoli dal vivo e centinaia di apparizioni televisive.





Etichetta/Distribuzione Digitale: The Orchard


Radio date: 30 settembre 2022



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BIO


The Tenors è un gruppo vocale composto da Victor Micallef, Clifton Murray, Alberto Urso e Mark Masri. Si esibiscono in musica pop operistica che è un misto di classica e pop, con canzoni originali e tributi, come quello a “The Prayer", “Panis angelicus” o “Hallelujah” di Leonard Cohen. 


Originari del Canada, Micallef e Masri di Toronto, della Sicilia Urso e di Port McNeill Murray, i Tenori si sono esibiti in più di 60 programmi televisivi internazionali. Hanno partecipato all'Oprah Winfrey Show con Celine Dion nel 2010, alla cerimonie di apertura delle Olimpiadi invernali del 2010 a Vancouver, al 63° Primetime Emmy Awards nel 2011 e al Diamond Jubilee Show di ITV a Windsor Castello per la regina Elisabetta II nel 2012. Sono apparsi anche nel 2009 e nel 2016 all'Holiday Festival of Ice della CBC Television e all'85a edizione del Rockefeller Tree Lighting, andata in onda sulla NBC il 29 novembre 2017.

Hanno condiviso il palco con Sarah McLachlan, Neil Young, Paul Anka, Justin Bieber, Charice, Paul McCartney, Brian McKnight, David Foster, Natalie Cole e Jackie Evancho. 

La Universal Music Group ha pubblicato il loro album di debutto omonimo e il doppio disco di platino “The Perfect Gift” nel novembre del 2009. I Canadian Tenors sono stati ribattezzati The Tenors nel novembre 2012 prima del loro terzo album, “Lead with Your Heart”, diventato disco di platino in Canada in sette settimane. L'album ha ottenuto un JUNO Award 2013 come Adult Contemporary Album of the Year e una nomination JUNO per il Jack Richardson Producer of the Year Award per la produzione di Bob Ezrin di “Forever Young". Con la partenza di Fraser Walters dal gruppo nel luglio del 2022, i Tenors aggiungono il canadese Mark Masri e l'italiano Alberto Urso ad agosto per continuare questo percorso in quattro. 


fonte: http://www.laltoparlante.it