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Thursday, April 23, 2015

“IL MAX” È IL SECONDO SINGOLO ESTRATTO DAL NUOVO ALBUM DI DENIS GUERINI




Il brano descrive il vuoto da colmare al termine di una relazione. Massimo, “Il Max”, si affida all'oroscopo e ai vizi, per rimanere ancorato e non finire totalmente alla deriva.


Vaghe supposizioni è l'ultimo album di Denis Guerini, nove tracce, nove indizi.
Questo è un disco noir in cui l'autore, come un investigatore, cerca di trovare il senso della propria storia che come una strada di notte è illuminata solo per alcuni tratti dai lampioni.
«
Cosa uccide in certi momenti, forse la scarsa chiarezza dei nostri sentimenti». Denis Guerini affronta il tema del dubbio in modo ironico e intimistico al tempo stesso.
Nel brano “La terrazza” lo slancio estatico dell'amore viene raccontato nella sua umanità: l'abbraccio fra il desiderio di lasciarsi andare e le paure ad esso connesse, oppure il confronto fra il perdersi e il cercare di ritrovarsi come elementi di una indagine sempre aperta, un volo alternato fra la ricerca di valori solidi e le distrazioni di una rincorsa verso l'appagamento edonistico, raccontato ne “Il merlo e la gazza”. La ricerca continua investe anche l'ambito civico e sociale, descrivendo il dissenso fra le due anime interiori, quella che vorrebbe allinearsi all'etichetta del decoro e della moralità pubblica e l'altra invece, più coerente con le proprie pulsioni, da non mostrare, come raccontato nell'“Orgia dell'esplicito”.
Ogni brano fa luce su un aspetto della vita – l'amore, la memoria, la tradizione, il quotidiano, le relazioni – ma manca una luce che ci racconti una verità che leghi tutti questi fili in una trama riconoscibile, definitiva. Ogni ambito dell'esperienza fornisce solo verità parziali, da intrecciare tra loro a trovare un senso che sciolga tutti i dubbi: «
perché l'artista è un indagatore senza risposte sicure, inventa indizi per dare un volto al suo assassino esistenziale».

DICONO DI LUI

Un disco impegnato e impegnativo dove si lascia acceso solo un piccolo lume a far da cornice e atmosfera, un punto di vista diverso fatto di parole e sensibilità di artista. Marco Pinti, Indie Tune

Quasi un concept, Vaghe Supposizioni, canta la sensibilità di certe anime e di certi uomini, che forse proprio per questo sono condannati ad una sorta di sofferenza, che trova nella musica, in questo caso, uno sfogo naturale e rigenerante. Disco per intenditori. Sisco Montalto, Clap Bands Magazine

Di tutto il lavoro dire che è un album di “canzoni” è davvero limitativo, perchè sono molto di più…cosa? Credo che ancora non esista il termine esatto per definirle…ma sono GRANDI. Alberto Quadri, Quadriproject

Ironico ed intimo, delicato ma efficace, “Vaghe supposizioni” è un disco da non lasciarsi sfuggire. Francesca De Carolis, Diffusioni Musicali

Vaghe Supposizioni” è un disco validissimo, in cui le parole si caricano d’una forza impressionante. Piergiuseppe Lippolis, Music map

Vaghe supposizioni” è un album consigliato a tutti gli appassionati di racconti, grazie alla verve da cantastorie di Denis, e a tutti gli amanti del cantautorato che si tinge di tinte jazz, swing e di tutti i colori dell’avanspettacolo a metà fra teatro e musica. Rockon

Il nuovo disco di Denis Guerini mette gusto ed eleganza in un cantautorato intriso di Jazz e di Swing […]. Paolo Polidoro

Il disco di Denis Guerini è un disco calmo, sincero, verace, acustico, Jazzato, un disco che regala armonia e riflessione, contemplazione. Gianluca Clerici, Full Song

Denis Guerini nelle sue "Vaghe Supposizioni" ci mette canzone d'autore, perizia tecnica, disincanto, energia, poesia, ironia, per nove canzoni senza sbavature, immerse in un mood favolistico, raffinate, semplici e complici nel loro narrare di grandi "cose piccole". Marco Messineo, Shake-Grandi Palle Di Fuoco

Un album di classe,raffinato ed elegante,come raramente capita di sentire in questi strani tempi:lode a Denis e alla sua arte,dunque,che ci regala emozioni vere con delle belle canzoni,rifinite in ogni minimo dettaglio! Francesco Lenzi, Audiofollia

Di nuovo, un bel disco italiano di cui c’era bisogno. Emanuele Brizzante, The Webzine

Con "Vaghe Supposizioni" abbiamo sicuramente a che fare con un disco importante, oseremo dire "da meditazione", e quindi da assaporare lentamente, per coglierne appieno tutte le sfumature. Giacomo Messina, KDCobain

Ispirato e piacevole. […] Si chiama Denis Guerini e rappresenta con il suo nuovo disco il tipico esempio (riuscito) di cantautorato contemporaneo. Loris Gualdi, Music on Tnt

BIO
Artista di Crema, classe 1976, nasce musicalmente batterista.
Nel 1996 collabora alla creazione di un album con la band etno-folk Krosmos (Udegar 1996). Partecipa al successivo tour in Bosnia.
Nel 1998 dall'etnico passa ai Karnea, gruppo grunge che riscuote ottimi consensi di critica.
Nel 2000 inizia la passione Jazz ispirata da Davis e Coltrane che nel 2003 sfocia in sperimentazione pura con la band dei Betty Bop, Miscela di funky-jazz e musica klezmer.
E' in questo periodo che nasce la passione per la scrittura. Entra nel vivo la sua produzione cantautorale, la sua continua investigazione della realtà, profonda e osservatrice, condita da immancabile ironia.
Nel 2007 realizza il primo demo, “Personaggi da guardrail”
Nel 2009 arriva l'album “L'ultimo della classe” da cui è tratto il video della canzone “Ah beh sì...”
Nel 2011 scrive in collaborazione con lo scrittore Emanuele Mandelli lo spettacolo di teatro-canzone “È facile smettere di essere ottimisti (se sai come farlo)”.
Nel 2012 i sei brani cantati durante l'esibizione entrano a far parte dell' album “I giorni della fionda”. Da questo lavoro vengono realizzati anche due video girati dalla regista Elisa Tagliati “Luisa sente le voci” e “L’ipocondriaco”.
Giusto un anno dopo, anno 2012 inizia il teatro. L'approccio al palco da attore e non più da scrittore di brani musicali fa evolvere ulteriormente la produzione artistica, anche nell'impatto scenico.
Nel 2014, fra settembre e ottobre esce l'album “Vaghe Supposizioni”, un concept dalle atmosfere noir, in cui viene trattato il tema del dubbio.








Francesca Zizzari 

francesca@laltoparlante.it - tel. 328 4161425

L’EQUILIBRIO: IL NUOVO SINGOLO DEI RHUMORNERO DISPONIBILE IN TUTTI I DIGITAL STORES DAL 24 FEBBRAIO



L’ Equilibrio” è la feroce lotta degli opposti, la sensibilità e il cinismo, l'infinita ricerca che ognuno di noi percorre per arrivare al proprio equilibrio interiore e sociale.


Dopo il successo di “Schiavi Moderni” (Il cimitero dei semplici - 2011) il nuovo album di inediti è anticipato dalla bonus track “L’ Equilibrio” ed è direttamente la band a spiegare la storia di questo brano :

«In attesa dell'uscita del nostro terzo album "EREDI" e in concomitanza con il decimo anno di attività abbiamo deciso di farci un regalo e proporre “L’ Equilibrio”, un brano del nostro primo disco di inediti (Umorismi Neri 2009): questa canzone fu la scintilla che fece nascere il progetto RHumornero. Non avendo mai trovato il suo giusto spazio abbiamo sentito la necessità di riprodurre il brano da zero e portarlo all'attenzione che secondo noi questa canzone merita. »

BIO
I RHumornero sono l'incontro/scontro di musicisti provenienti dal panorama nazionale e internazionale che hanno gravitato in gruppi quali: Super B, Prozac+, Sick Tamburo (solo alcuni).
Nel 2006 l'incontro di Carlo De Toni e Giacomo Macelloni con Antonio Inserillo da vita al progetto RHumornero, una band ispirata al movimento rock indipendente degli anni novanta rigorosamente cantato in italiano.
Dopo pochi mesi ricevono un contratto con l'etichetta "EDEL" con il brano "L' Equilibrio" per la compilation I-NDIPENDENTE.
Nel 2007 entra a far parte del progetto Ettore Carloni alla chitarra e nel 2008 vengono messi sotto contratto dall'etichetta indipendente Arroyo/Metamusic per produrre il primo LP di inediti dal titolo "Umorismi Neri" distribuito da Venus.
Il disco viene accolto positivamente dal pubblico e dalle maggiori riviste del settore, grazie al forte impatto live vengono scelti come opening act di Marlene Kuntz, Almamegretta, Baustelle, Verdena e nel luglio 2010 ai Deep Purple all' Arezzo Play Festival, dove vengono riconosciuti dalla critica come miglior gruppo d’apertura del festival.
Ad Ottobre 2011, dopo un anno di assenza dai palchi e un cambio di line-up con l’entrata di Luca Guidi alla batteria i RHumornero presentano il secondo disco di inediti dal titolo "Il Cimitero dei Semplici" prodotto da Marco Ribecai Sabrina Di Ventura e RHumornero che pur essendo un progetto indipendente viene distribuito di nuovo dalla Venus. Il disco ottiene subito ottimi consensi dalla critica e dal pubblico, con l'uscita del video per il primo singolo "Schiavi Moderni", diretto dall'artista visivo "Fupete", il gruppo ottiene l'esclusiva per il quotidiano "La Nazione", passaggi televisivi su Sky e Odeon Tv, vengono scelti dal M.E.I. per il progetto scouting-video oltre a svariati passaggi radio e web radio in tutta Italia.
A settembre 2012 un nuovo cambio di line up con Lorenzo Carpita al basso.
Dal 2006 ad oggi i RHumornero hanno solcato svariati palchi dai piccoli pub ai grandi festival nazionali creandosi un seguito di ascoltatori in tutta Europa e confermandosi come nuova realtà del panorama indipendente italiano.
A gennaio 2014 la band inizia la collaborazione con l’etichetta indipendente HighMidLow Records, gestita dalla Beside Music. Dopo poche settimane il singolo “Schiavi Moderni” entra ufficialmente in programmazione su Virgin Radio ed, tuttora in rotazione, diventa uno dei trenta singoli più trasmessi dal network nel 2014.

Line Up: Carlo De Toni voce chitarra, Ettore carloni chitarra, Lorenzo Carpita basso, Luca Guidi batteria.


DICONO DI LORO :
MusicClub “La band toscana ha i numeri per ritagliarsi uno spazio nell’alternative rock della scena indipendente italiana in quanto incarna tematiche decadenti e introspettive associate ad un sound rock moderno e spettacolare. “Il Cimitero dei semplici” è un disco complesso, quasi magico nell’esprimere le inquietudini della società come se la mente dell’autore e cantante avesse ben decodificato il mondo in cui viviamo e lo porgesse all’ascoltatore con un diverso punto di vista.”
www.pisanotizie.it “Inizio migliore non poteva esserci per il Metarock di Pisa. L'esibizione della band di Cristiano Godano è stata preceduta da quella dei RHumornero, gruppo che si è affacciato sulla scena della musica alternativa nel 2008, con il loro primo album "Umorismi Neri". La band ha suonato per circa una quarantina di minuti, proponendo 7 – 8 brani del loro repertorio, incoraggiati da un pubblico caloroso che ha apprezzato la loro brillante esibizione.”
Live Report RadioEco “..i RHumornero, orgoglio del rock noir made in Pisa. La loro firma è una forza onnivora, musicalmente parlando… c’è dentro la storia di ogni singolo componente, esperienze di lungo corso. C’è l’attrito del grunge e il sapone della melodia. La scelta di cantare in italiano sicuramente conferisce maggiore espressività a dei pezzi che ci raccontano storie di disillusione, di riso amaro..”
KDCOBAIN “Un lavoro vario ma mai scontato né commerciale, una ventata di freschezza che esce dalla routine del solito alternative italiano di stampo “Afterhours o Marlene”, ma che offre una visione più trasversale, più cruda, più intima e interiore, più ossessiva. L’ennesima dimostrazione che anche cantando in italiano si riesce a fare dell’ottimo hard rock, che non ha nulla da invidiare a band oltremanica o oltreoceano. Insomma un album vero, onesto e diretto, suonato e cantato ad arte e di cui consiglio senza alcun dubbio l’ascolto!” Album : Il Cimitero dei Semplici.
FLASH MAGAZINE Amarezza tenace, rock cinico, intensità dei testi, pienezza sonora e grunge amabile per questo esordio discografico dai toni vagabondi, veloci e riflessivi al contempo. Un ottimo inizio, grandi potenzialità, indiscutibile arte.” (Ilaria Rebecchi) Album : Umorismi Neri.
ROCK HARD “..traspare anche un certo senso dell' umorismo nero appunto, come testimoniano liriche che filtrano con il nonsense, lontane da quell' ermetismo supponente e cialtrone che affligge, invece, molto del rock italiano che conta.” N. Carli Album: Umorismi Neri
UNDERGROUNDZINE “Fa piacere scoprire un gruppo come i RHumornero. Da quando ho iniziato a recensire su questa ‘zine mi son capitati per le mani lavori e prodotti provenienti per lo più dall’area alternative rock nostrana, quello che ho notato e rilevato a più riprese era che mancava una traccia davvero personale in molti. Tra le difficoltà nell’affrancarsi da un sound per certi versi codificato (Verdena, Marlene Kuntz, Afterhours, etc.), nello sposare rock nostrano con influenze straniere che non lo delegittimassero nella sua specificità, nel cercare una via che potesse essere spendibile ma non svenduta, le prospettive sembravano davvero povere salvo rare eccezioni. I RHumornero rappresentano una di queste eccezioni, forse la più interessante in cui mi sia imbattuto sin’ora.” A. Sacchetti Album : Il Cimitero dei Semplici

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Francesca Zizzari 
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Tuesday, April 21, 2015

MAX MANFREDI: FINISTERRE è il secondo singolo estratto dal suo nuovo album DREMONG




Un viaggio fantastico sulla rotta della caravella raffigurata nei vecchi pacchetti di Nazionali di esportazione.
Un omaggio commosso alle radio ad onde medie.


Il nuovo album di Max Manfredi si intitola “Dremong”, brani nuovi e altri antichi che vedranno la luce con una veste volutamente “vintage”. "Dremong" l'orso tibetano totem dell’album è un inquieto ed inquietante essere dal carattere – tradizionalmente – malvagio e che tende spesso ad alzarsi sulle zampe in posizione eretta, simile agli Umani, tanto da aver dato origine, secondo alcuni, alla leggenda dello Yeti, l’Abominevole Uomo delle Nevi. Un orso imprendibile che abita le altitudini e le solitudini himalayane, e ogni tanto si mostra al consesso umano... Un album, questo "Dremong", dove l’inquietudine è musa ispiratrice per quattordici canzoni senza tempo. I suoni delle tastiere vintage si sposano con quelli della chitarra classica, della chitarra elettrica, di strumenti tradizionali come il glockenspiel, la concertina, gli orientali gu-qin e go-zen, i flauti, il violino, la batteria, le percussioni e il basso fretless.
Dremong” è un disco trasversale: progressive solo nei timbri, nostalgico della world music europea, affamato di accenni rock. In sostanza, è un album fatto da musicisti, con canzoni originali e inconfondibili, realizzate con passione artigianale senza imposizione di confini. Se infine di stile bisogna parlare, ecco lo stile "Dremong"!
Il progetto Dremong è stato realizzato con il sistema del crowdfunding, avviato e concluso su MusicRaiser, con la partecipazione di 201 raisers.


DICONO DI LUI:

  • Dremong accosta sapida inventiva e meditata riflessività, rese entrambe per il tramite di uno sguardo incantato che concretizza. Music Map
  • Max Manfredi di sicuro sa il fatto suo in quanto a songwriting e lo dimostra con questo suo nuovo album. Colori Vivaci Magazine
  • Max Manfredi torna sulla scena con un album interessante e la buona musica continua a girare grazie al crowdfunding, cosa chiedere di più? Meliterraneo
  • La qualità del songwriting è notevole, ma particolarmente sopra le righe ed eccitante è la scrittura testuale, così come la sua controparte nell’interpretazione vocale di Manfredi. The Webzine
  • A differenza dei dischi precedenti, “Dremong” si caratterizza per un sound trasversale in cui si intrecciano, world music, rock e echi di progressive, il tutto impreziosito da una grande cura nella scelta tanto musicisti. Blogfoolk
  • Max Manfredi è un geniale cantautore che arriva con “Dremong” alla sua sesta fatica discografica. Un grande album per un cantautore superlativo e da seguire con attenzione. Audiofollia
  • Dremong è un lavoro raffinato, che racconta anche la realtà, filtrata però attraverso un linguaggio poetico, struggente, fiabesco, al di sopra della media. Clap Bands Magazine
  • Sembra come perdersi nei boschi, cercando il sentiero che riporta al castello, senza smarrirsi ma tenendo a mente lo scopo della spedizione: ritrovare se stessi in un viaggio eterno di omaggi e di fantasie, di popoli e di musica, inseguiti da un Dremong tibetano che forse non è poi così malvagio come volevano dire. Sound 36
  • Aggressivo ma fragile, temuto ma bistrattato, possente e letale per antonomasia ma al tempo stesso protagonista di tante fiabe rassicuranti e immancabile nella collezione di peluche di qualsiasi bimbo. Extra Music Magazine
  • Erede diretto di una certa lezione artistica tutta genovese che ha saputo fare scuola nel tempo, versificatore libero, cantautore di lusso e molto altro ancora, Manfredi arriva all’appuntamento con il disco più rock della sua carriera musicale… Terapie Musicali

  • Uno sguardo all’indietro per capire e gridare la rabbia e l’amore contro quello che è perso, quello che trascina a oggi rimpianti e veleno, estrema voglia libertà e pienezza, ricordi vissuti, ricordi da vivere sull’onda di una musica artigianale…datata…attualissima. Quadriproject
  • Dremong” è un disco trasversale: progressive solo nei timbri, nostalgico della world music europea, affamato di accenni rock. In sostanza, è un album fatto da musicisti, con canzoni originali e inconfondibili, realizzate con passione artigianale senza imposizione di confini. Se infine di stile bisogna parlare, ecco lo stile “Dremong! My Dreams
  • La trasversalità è la protagonista del disco, con molti registri e stili dalla musica tradizionale ligure ed europea, con un’impalcatura prog che comunque Max Manfredi possiede, anche in ragione del fatto che la musica antica è vicina al progressive. Iyezine
  • Un nuovo disco intitolato ad un’icona della mitologia tibetana, il Dremong, antenato storico di quello che sara’ poi lo Yeti approdato in occidente in tutto il suo splendore perfino protagonista di numerosi libri e film del grande commercio. Musicalnews
  • La struttura di questo “Dremong” è chiaramente di stampo progressive, e un brano come “Disgelo” è lì a dimostrarlo, ma si odono indubbiamente anche echi di rock, folk, world music. KDCobain
  • C’è la musica da ascoltare e poi c’è la musica che attira a sè come una calamita: “Dremong” é un disco di musica che avvolge, affascina ed appassiona perchè percepisci che Max Mafredi interpreta il suo mestiere come una fatalità e come la possibilità di far cristallizzare quello che canta. Viva Low Cost
  • conferma sicuramente il talento, letterario e questa volta anche compositivo dando alla luce uno scrigno prezioso di grande musica che adornano testi curati al centesimo, dalla punteggiatura alle sfumature sonore. Il tutto mantecato da arrangiamenti che siano etnici e trasgressivi quanto basta e quanto permesso anche dai dettami di un cero cliché del genere. Ok Musik
  • ed ecco che tra le mani suona il nuovo disco di Max Manfredi che ad onor del vero è forse un lavoro di infinità profondità espressiva e ricerca di dettagli, di particolari, di suoni e di parole. Un grande progetto destinato al consumo dei pochi che spingono se stessi e la propria sensibilità in lidi meno battuti dal quotidiano e dal consueto. Il sole del consumismo e dell’industrializzazione non trova terreno da rendere arso a piacimento…almeno non qui. Cheap Sound
  • Il nuovo album di Max Manfredi si intitola “Dremong”, brani nuovi e altri antichi che vedranno la luce con una veste volutamente “vintage”. “Dremong” l’orso tibetano totem dell’album è un inquieto ed inquietante essere dal carattere. Rokambula


Prossime date:

10 aprile Ghirba biosteria della Gabella ore 21.00 Via Roma 76, Reggio Emilia
11 aprile Teatro Petrella ore 21.00 Piazza San Girolamo3, Longiano (FC) 14^ edizione AMICO FRAGILE 2015: LE STORIE DEL PORTO DI GENOVA
2 maggio Teatro Angelicum ore 21.00 Abbazia Dei Padri Benedettini - Santa Maria Di Finalpia, Via Santuario 59, Finale ligure (SV)


BIO
Nel 1990 esce il suo primo album, “Le parole del gatto” (BMG Ariola / Cantare in Italiano) che si aggiudica la Targa Tenco per la miglior opera prima dell’anno. Nello stesso anno, vince la prima edizione del Premio Città di Recanati (l’attuale festival di Musicultura) con il brano “Via G. Byron, poeta” e duetta con Sergio Endrigo nel 45 giri “Tango rosso”.
Nel 1994 pubblica il secondo CD, “Max”, con la partecipazione di grandi musicisti e artisti, primo fra tutti l’indimenticabile Fabrizio De André, che canta con Max “La fiera della Maddalena”.
Ma Max non limita alla musica la sua attività di autore: sempre nel 1994 pubblica per Vallardi il “Libro dei Limerick” con Manuel Trucco, postfazione di Stefano Bartezzaghi.
Nel 1997 viene premiato dalla Regione Liguria come “Capostipite della nuova generazione dei cantautori genovesi”. Nel 1999 mette in scena lo spettacolo-concerto “La leggenda del santo cantautore” su testi di Giampiero Alloisio.
In questi anni, si dedica ad una intensa attività di concerti propri, ma anche di spettacoli di musica medievale, antica e folk. Collabora con il gruppo La Rionda, dedito alla rielaborazione del patrimonio musicale tradizionale ligure. Svolge attività didattica nelle scuole, nel corso di conferenze-concerto sulla sua musica oppure, insieme alla Accademia Viscontea, diretta dal Maestro Maurizio Padovan, proponendo lezioni sulla musica del Medioevo e brani eseguiti con strumenti d’epoca.
Nel 2000 è direttore artistico della “Festa della musica” di Genova e nel 2001 della rassegna “Via del canto”. Dopo il 2000 svolge acclamati concerti anche all’estero, a partire da Saint Malo, Monaco e Berlino. Nel 2001 esce, edito da Storiedinote, il terzo cd, “L’intagliatore di santi”, un album definito epocale, che accresce ulteriormente il suo seguito di pubblico.
Nel settembre del 2002 viene invitato, come rappresentante della musica italiana, alla Biennale di Belèm, in Brasile. Del 2002 è anche l’opera letteraria “Trita provincia” per i tipi di Liberodiscrivere. Come attore, svolge diversi “reading” di poesie, sue e soprattutto dei suoi autori preferiti, da Dante a Gozzano.
Nel 2004 partecipa al Concerto del Primo Maggio al Palasport di Genova. In autunno pubblica il cd dal vivo “Live in blu”, registrato a Milano qualche mese prima, e tiene uno spettacolo-concerto al Teatro Duse di Genova, dal titolo “I girovaghi sedentari” (con la partecipazione dell’attore Andrea Nicolini). Collabora attivamente con l’Academia do Fado del chitarrista Marco Poeta come coautore dell’album “Il poeta e la chitarra”. In questi anni scrive anche per Le Voci Atroci e Armando Corsi.
Nel 2005 riceve tre importanti riconoscimenti: il Premio Lunezia, il Premio Lo Cascio ed il premio come “miglior solista italiano” al MEI (Meeting Etichette Indipendenti) di Faenza. Il 24 maggio del 2006 tiene un concerto all’Auditorium di Santa Cecilia, a Roma, nella rassegna Generazione X.
Ospite, il musicista e sassofonista Daniele Sepe. Nello stesso anno presenta alla Galleria d’Arte Moderna di Genova la sua “silloge gracidante” “Batrax”: una lettura attenta e scanzonata de “Le ranocchie turchine” del poeta futurista Enrico Cavacchioli.
Intanto si occupano di lui riviste (Spiegel), giornali (Sueddeutsche Zeitung) e tv tedesche. In particolare, la Bayerisches Fernsehen nel 2005 trasmette uno speciale televisivo su Max ambientato nei luoghi tipici di Genova, in onda in tutti i paesi di lingua tedesca. Continua intanto una sempre più fitta attività dal vivo nei teatri, nei festival e nei più prestigiosi locali italiani, dal Folkclub di Torino, al Piccolo Eliseo di Roma. Nella primavera 2007 collabora, come musicista ed attore, con il Teatro della Tosse di Genova al recital “Poeti vs Cantautori”, con la regia di Tonino Conte. In estate si esibisce in Sardegna, in luoghi come l’anfiteatro di Orosei e la casa di Grazia Deledda a Nuoro. In autunno tiene un intero tour in Francia, Belgio, Svizzera, Germania e Turchia. Nello stesso anno è nuovamente ospite del Premio Tenco, dove presenta fra l’altro un inedito, “Il regno delle fate”.
Nel 2008 partecipa allo spettacolo teatrale “Viaggiatori viaggianti” di Sergio Maifredi, per i Teatri Possibili, e mette in scena, in luglio, lo spettacolo “Le vie del sale” (con la partecipazione di Gianni Ansaldi) che apre la rassegna “L’Isola in collina” di Ricaldone . Il 26 settembre esce il nuovo album, “Luna Persa”, pubblicato da Ala Bianca Group e distribuito da Warner. Come bonus track compare “La fiera della Maddalena” cantata con Fabrizio De André. Il brano “L’ora del dilettante” diventa la sigla del Mei (Meeting etichette indipendenti) di Faenza, mentre l’album viene insignito del Premio Lunezia Canzone d’Autore 2009. Da ottobre parte un lungo e fittissimo tour in tutta Italia. A fine anno, Gianni Mura, su “Repubblica”, lo inserisce fra i 100 personaggi dell’anno.
Nel 2009, in febbraio, viene pubblicato “Nitrito in velocità” (M&M edizioni), racconto per ragazzi di Max Manfredi con illustrazioni di Serena Giordano ispirato al dipinto di Fortunato Depero. In allegato Dvd con il racconto letto da Max.
In autunno “Luna persa” vince la Targa Tenco come miglior disco dell’anno al Premio Tenco.
Negli ultimi anni si sono susseguiti centinaia di altri concerti in club, piazze cittadine e teatri di tutta la penisola e nel mondo, manifestazioni e varie apparizioni in trasmissioni radiofoniche (radio nazionali e radio libere).
Seguono, negli ultimi anni, diversi altri spettacoli e concerti in Italia e in Europa. Fra l’estate 2013 e gli inizi del 2014 Max ha lavorato al progetto musicale del Cd “Dremong”, che esce ufficialmente con il 1 settembre 2014 per Gutenberg Music. Il progetto è stato curato da Primigenia Produzioni, con lo stesso Max e Fabrizio Ugas quali produttori artistici e si avvale della collaborazione di Matteo Nahum, Elisa Montaldo, Marco Spiccio e di numerosi altri musicisti. Fabrizio Ugas ha curato gli arrangiamenti, le chitarre e l’impostazione musicale generale, oltre a firmare 10 delle 14 canzoni del Cd quale autore insieme con Max. Altro progetto in corso è quello in collaborazione con il musicista torinese Giorgio Licalzi.








Primigenia Produzioni: www.primigenia.it

Francesca Zizzari 

francesca@laltoparlante.it - tel. 328 4161425

Monday, April 20, 2015

Conclusa con un successo clamoroso di partecipazione la prima fase di Akamu all’Università di Asti. Guccini incanta alla lectio magistralis e Carboni e Saturnino la colorano con una jam improvvisata. Da giovedì 23 aprile al via la seconda fase col Master Interpreti e Cantanti con i docenti d’eccezione Andrea Rodini, Gabriele Mori, Grazia Di Michele e Giuseppe Anastasi.




Aule gremite di pubblico ed allievi per il primo Master di Akamu, l'Accademia dello Spettacolo e Casa della Musica ideata da Massimo Cotto. Dopo le appassionanti e approfondite lezioni di Mauro Pagani, Giuseppe Anastasi, Cheope e Niccolò Agliardi, il gran finale con le narrazioni e le opinioni di Guccini, i racconti e le canzoni di Saturnino e Luca Carboni. Si ricomincia giovedì.


SECONDO MASTER INTERPRETI E CANTANTI
23 aprile: ore 10-13 Andrea Rodini / ore 15-19 Andrea Rodini (vocal coach  X- Factor/The Voice Noemi) / ore 21-24 Gabriele Mori (vocal coach The Voice Piero Pelù)
24 aprile: ore 10-13 Gabriele Mori / ore 15-19 Grazia Di Michele  (Amici/Sanremo 2015) / ore 21-24 Giuseppe Anastasi 
25 aprile: ore 10-13 Giuseppe Anastasi / ore 15-19 Giuseppe Anastasi

Programma:

  • Elementi di teoria musicale
  • Elementi di armonia
  • Analisi dell’arrangiamento pop
  • Orchestrazione
  • Storia e cultura della canzone moderna 


AKAMU è una casa dell’arte dove si insegna canzone d’autore, pop e jazz. Un luogo dove l’aspetto formativo si combina a quello ludico e informativo perché non si limita a insegnare. Durante i corsi, ma anche nel resto dell’anno, l’Accademia promuoverà mostre, concerti, letture, istallazioni multimediali, workshop, spettacoli teatrali. Un lavoro a tutto tondo per fare in modo che dall’Università di Asti il talento si muova in ogni direzione per far nascere nuove forme d’arte.
L’obiettivo è dunque duplice: da un lato formare nuovi talenti, dando loro gli strumenti adatti per esprimersi ed emergere in un momento storico drammatico per chi vuole fare musica; dall’altro diventare il motore di ricerca del “ben essere” e, al tempo stesso, il centro di una immaginaria cittadella fortificata di (r)esistenza artistica. Ogni sua attività sarà infatti collegata con altri centri nevralgici dell’arte in città: il teatro Alfieri, il piccolo teatro Giraudi, le Case del Teatro, i musei, il Diavolo Rosso. Tante scintille per accendere ad Asti il grande fuoco dello spettacolo.

AKAMU è un progetto di Massimo Cotto realizzato dall’Università degli Studi di Asti con l’apporto dell’Assessorato alla Cultura della Città di Asti, il sostegno fondamentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e della Regione Piemonte, in gemellaggio con l’Assessorato alla Cultura di Sanremo.
Il logo di AKAMU è stato disegnato da Paola Malfatto dell'Associazione Creative.

Info iscrizioni: ANTEROS produzioni Cell. 340/9073333 – Tel. 0734/255255
Contatti: Tel. 0185/311603 – akamuaccademia@gmail.com
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