Un omaggio al momento del ritorno ai luoghi che hanno segnato la propria nascita e formazione artistica.
Dopo 30 anni di vita fuori Italia, Marcy torna nei luoghi che lo hanno visto nascere come coreografo, ballerino, cantante e compositore e ritrova gli stessi sguardi e la stessa intensità di emozioni di un tempo.
E' la storia di chiunque di noi, che dopo un certo tempo ritorna nel proprio periodo di gioventù da cui non vorrebbe più partire.
Ideatore di tanti musical degli anni ‘70 e ‘80, torna ora alla ribalta con un album intitolato non a caso “Torno a casa”. Le registrazioni sono state attuate negli studi di Azioni Musicali di Loppiano e Emdabliuem di Incisa Valdarno, con gli arrangiamenti di Sandro Crippa e il mixage di Emiliano Chirco.
Etichetta: BAM International
BIO
Marcelino Bautista detto Marcy è un cantante filippino che ha vissuto per più di vent’anni in Italia, a Loppiano in provincia di Firenze, facendo parte di un gruppo internazionale denominato “Gen Rosso” dove ha ballato, cantato ed è stato coreografo. Ha studiato performing arts e cinque discipline di danza come balletto classico, moderno, jazz, afro-brasiliano e dance asiatiche a Parigi.
Con il “Gen Rosso International Peforming Arts” ha girato il mondo esibendosi con concerti e performace in importanti teatri nazionali ed internazionali come l'Albert Hall di Londra, La Salle Pleyel di Parigi, Teatro Sistina di Roma, Maracanazinho del Brasile, lo Stadio Flaminio di Roma, l'Arena di Verona, la Picc di Manila, la Fumon Hall di Tokyo. Nel 1995 è stato incaricato di curare la direzione artistica della Giornata Mondiale della Gioventù tenutasi a Manila alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, raccogliendo più di 5 milioni di persone.
Nel 2005, Marcy è stato fermato da una seria malattia che ha però superato con coraggio e forza di volontà vincendo la sorte. Da questa vicenda è nata una bellissima canzone da lui composta che viene inclusa nel suo nuovo album prodotto da BAM, “I Can Win”. Attualmente legato a BAM International, Marcy ha inciso un CD sia con canzoni che lui ha reso famose mentre lavorava con il Gen Rosso più altri brani da lui composti negli ultimi anni come “Torno a casa” che dà il titolo al CD.
Un flusso di coscienza, un ordinario racconto di dubbio e turbamento risolto dal potere salvifico della musica.
“Viene la musica" e tutto passa. Un brano ostinato e introverso che si sfoga in un ritornello luminoso, aperto, a maglie larghe. Il violino insegue un fraseggiare alla Lucio Dalla: una smisurata compostezza in una scomposta misura.
Il pezzo è estratto dall’album “La gravità senza peso”. Nel disco, registrato da Rossano Villa presso l'Hilary studio di Sori e masterizzato da Marco Canepa, Fabio Biale è accompagnato da Riccardo Barbera (contrabbasso), Saverio Malaspina (batteria), Fabio Vernizzi (pianoforte), Stefano Ronchi (chitarre), Luca Falomi (chitarre), Marco Vescovi (chitarra manouche), Stefano Cabrera (violoncello), Giorgia Mammi (clarinetto).
Il disco è impreziosito dalla presenza di alcuni ospiti tra i quali Zibba, Dario Canossi dei Luf e l’attore Mauro Pirovano.
DICONO DI LUI
“Tra l'uno e l'altro innamoramento, a dare respiro alla narrazione, tristissimi ma al tempo stesso rivitalizzanti inni swing-manouche. Sembra di assistere alla messa in scena della goffagine sognante dello Sean Penn di "Accordi e Disaccordi" del malinconico Woody Allen”.Marco Pancrex – VivaLowcost
“Un album in cui Fabio Biale dà molto della sua “artisticità”, e al quale auguriamo che possa ricevere molto, in tutti i sensi, dagli ascoltatori”.Francesca Rita Rombolà – Poesia e letteratura.it
“L'album La Gravità senza peso” di Fabio Biale è musicalmente bello, complesso, ben studiato, cantato e interpretato”. Causaeffetto
“La gravità senza peso'' offre un'esperienza acustica intensa, capace di coinvolgere l'ascoltatore e permettergli di calarsi nella vita quotidiana raccontata sotto forma di canzoni, di sentirsi parte di ogni storia”. Valeria Surace – Sharing Musica
“La musica è essere e non ha confini. Ascoltando quest’album ti ritrovi a non averli, a non credere che possano esistere e magari che la gravità sia veramente solo un’idea, sia veramente senza peso”. Roberto Teofani – Lifestyle Madeinitaly
BIO
Fabio Biale, violinista, cantante e polistrumentista, dopo gli studi violinistici classici, si dedica alla musica tradizionale del mondo e alla musica d'autore, suonando con svariati artisti fra cui Lou Dalfin, Giorgio Conte, Flavio Oreglio, The Gang, Paolo Bonfanti, Giua.
Dal 2004 fa parte ufficialmente del gruppo i Luf, uscendone per la parte live nel 2011, pur collaborando ancora e comparendo come autore nell'album Mat e Famat del 2013.
Dal 2005 al 2013 è il violinista polistrumentista di Zibba e Almalibre con i quali pubblica tre album. Con loro vince, tra l'altro, il Premio Bindi 2011 con “Anche di lunedì” (di cui è coautore) e il premio Targa Tenco 2012 nella categoria "Album dell'anno”con Come il suono dei passi sulla neve. Dal 2013 è uno dei musicisti della band di musica irlandese Birkin tree. Insieme a Fabio Rinaudo, Michel Balatti e Filippo Gambetta fonda nel 2005 il gruppo di musica tradizionale ligure Liguriani. Con i Liguriani pubblica “Suoni dai Mondi Liguri” e “Stundai” presentati entrambi a La Stanza della Musica su RadioTre. Con i Liguriani partecipa a festival di grande rilevanza internazionale tra cui MITO 2010 e 2012 in Italia, l'International Folk Festival of Tolo d'Asturies 2009 in Spagna, Celtic connection 2011 in Scozia, Bardentreffen Festival 2015, TFF Rudolstadt 2013 e Rheingau Musik Festival 2012 e 2013 in Germania. Dal 2008 collabora, sia con i Liguriani, sia autonomamente, con l'attore Mauro Pirovano.
Nel 2012 pubblica il suo primo album solista La sostenibile essenza della leggera.
Dal 2014 collabora come violinista e percussionista con Vittorio Ghielmi e Dorothee Oberlinger, Ensemble 1700 e Il Suonar Parlante, con i quali registra l'album "The passion of musick" per Sony / Deutsch Harmonia Mundi, vincendo il premio Echo Klassik 2015. Attualmente è in uscita con il secondo album solista che si intitola "La gravità senza peso".
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Il delicato tema della guerra è affrontato con ironia e tono canzonatorio, come nel perfetto stile della band siciliana.
La follia della guerra, in questo brano, è trattata con estrema semplicità intellettuale ed emotiva. Rievocando uno schema di canti fanciulleschi molto ricorrente nella tradizione popolare, ironicamente, viene affrontato un tema tanto scabroso.
DICONO DI LORO
«Band rivelazione dalle potenzialità clamorose. Pupi infiammabili come fiammiferi rivoluzionari. Teatro e cunto, rap, elettronica e rock... un trio mai visto. Impressionante il leader Salvatore Nocera, figlio de “Il bombarolo” di De Andrè. Musica militante con un eccitante pop appeal». Marco Mangiarotti
«Sembrano i Prodigy alla siciliana. A livello di esecuzione questi ragazzi sono delle macchine. C’è l’appeal giusto ed una buona energia che cattura l’occhio dello spettatore. Un progetto dalle ottime potenzialità». Tour Music Fest
«Forti, tosti, potenti, convincenti, esplosivi, impegnati e assolutamente sui generis, questo dinamico e musicalmente affiatatissimo trio siculo convince con quest’ultima fatica discografica d’impatto, ragionata, dal sound che rapisce ed ipnotizza fin dal primo ascolto». Mei Web
«Nemo Profeta lascia una traccia indelebile e scava un nuovo percorso nella storia del Combat Folk». Mediterraneo
«Troppo originale e unico per essere in qualche modo definito. Qualcosa di speciale che spazia dalla sperimentazione alla genialità, passando per un gusto innato nel mescolare, ma con sintesi mirata che porta a risultati strabilianti. Sonorità che abbracciano stili diversi creando una coabitazione musicale senza precedenti. Un'eccellenza pregiata in ogni traccia che si rincorre e si sorpassa, che si riprende e si afferma in una corsa a perdifiato che termina su un'isola sconosciuta ma subito amata». Quadriproject
«Un disco sicuramente da ascoltare e riascoltare […] un’evoluzione del folk davvero colta, sia dal punto di vista testuale-letterario che degli arrangiamenti che osano davvero moltissimo appagano le esigenze di coloro che […] esigono novità e sperimentazione». Audio Follia
«Nemo Profeta è il disco perfetto per chi vuole intraprendere un lungo viaggio nelle ombre della splendida Sicilia e farsi catturare dal suo lato oscuro». Nonsense Mag
«Un sound accattivante e decisamente ricco di fascino […] questi nove inediti dimostrano in più passaggi come si riesce a stregare l’ascolto con un linguaggio che di tanto in tanto torna a somigliare a qualcosa di conosciuto». Raro Più
«Con NemoProfeta i Pupi Surfaro divulgano un contenuto molto interessante. Un intreccio di timbri folk, elettro e rock in cui l’uso della parola è pregnante, originale, graffiante […] in cui in ogni traccia riconosciamo uno slogan di verità, un inno all’insurrezione, un grido di sovversione». My Dreams
«I Pupi di Surfaro portano in scena un disco che definirlo folk è un’eresia…sono le radici della Sicilia ad incontrare la trasgressione digitale europea e la libertà (vera questa volta) di espressione… testuale quanto melodica». Blog della Musica
«Il nuovo disco dei Pupi di Surfaro fa esattamente questo. Un altro “collettivo” che alla musica destina un significato profondo, di popolo, di rivalsa, di verità…di libertà». Just Kids Magazine
«Generoso, intramontabile sotto certi punti di vista, futuristico e direi anche salvifico. Il Nu Kombat Folk siciliano che porta la firma dei PupidiSurfaro è segno dei tempi che non stanno fermi a guardare». 100Decibel
«In questo bellissimo disco […] racchiudono dentro la rabbia e il bisogno di rivalsa che c’è e che vorrebbero vedere negli occhi di una nuova rivoluzione per un mondo migliore». VentoNuovo
«I Pupi cantano nuova vita e nuova speranza, vorrebbero avere un mondo senza guerra e invitano all’intelligenza, all’ascolto, al confronto». Sound Contest
«Nemo Profeta dunque è un bellissimo disco, troppo siciliano, molto italiano […] suoni veri e suoni digitali in perenne convivio. Si balla e si riflette, ci si emoziona e ci si diverte». Music Letter
«Un trio con le parole pesate, giuste e soprattutto intelligenti […] un Kombat Folk digitale che di certo le origini della tradizione le usa come contentino di partenza. Per il resto c’è carne al fuoco che arde e non sconti a nessuno». Radio Tweet Italia
«Musica di rivolta, musica che un tempo forse erano cori contadini ed oggi invece sono saette digitali a contaminare e contaminarsi di mondo intero […] non è un’opera che si può consumare di sottofondo e senza troppa intelligenza, è un lavoro che richiede attenzione nei dettagli…dietro l’angolo ci sono sfumature culturali di un popolo intero prima ancora che semplici passaggi di gusto musicale». Dea Press
«Antico e moderno, melodia e rumore, acustico ed elettrico si sposano a testi graffianti, provocatori e dissacranti […]questo terzo album dei Pupi Di Surfaro non può che confermarci pienamente le buone impressioni ricevute dal lavori precedenti». Blog Foolk
«Nemo profeta è un disco molto naturale, con il gusto del vero artigianato musicale. Il suo maggior merito è che va dritto al punto, senza sovraccaricare troppo e con un bel lavoro sulle parole». Il Blog dell’Alligatore
«Impossibile apprezzare le tante, troppe, sfumature di questo "NemoProfeta" con pochi e disinteressati ascolti. Per fruire di tutta la sua carica rivoluzionaria serve […] soffermarsi a cogliere i tanti elementi nascosti che colorano ed ammantano testi, titoli, arrangiamenti, rendendolo un prodotto frizzante, al passo coi tempi senza essere modaiolo, caleidoscopico e al contempo autentico». Good Times Bad Times
«I Pupi di Surfaro hanno fatto un grande lavoro e hanno realizzato nove canzoni che trasudano amore per una vita pura, reso musicalmente in una maniera molto coinvolgente». Viva Low Cost
«Nemo Profeta è il titolo di un disco che è una sorpresa di creatività ed eclettismo non fini a se stessi ma canalizzati verso la composizione di un disco perfetto, che ha sostanza, contenuti, struttura musicale e melodica». Clap Bands
BIO.
Il progetto Pupi di Surfaro nasce con l'intenzione di riscoprire la musica popolare siciliana. Di ricollegarsi alle proprie radici folk. L'impegno sociale e politico è sempre stato imprescindibile nel percorso artistico della band. La sperimentazione, la chiave del progetto. Nel 2010 partecipano all'XI Festival della Nuova Canzone Siciliana. Vengono subito apprezzati dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Aprono i concerti dei Modena City
Ramblers. Suonano sui palchi del Taranta Sicily Fest, Forum Antimafia a Cinisi, Maggio Sermonetano, BasulaFest, Carovana Antimafia, MedFest, Festival dello Scorpione a Taranto, Milano Expò, Milano Ex Polis… Da anni sono sempre in giro a portare la loro musica in lungo e in largo per l'Italia, riscuotendo sempre consensi e successo. Nel 2013 sono semifinalisti a Musicultura. Nel 2014 incontrano Daniele Grasso e comincia la proficua collaborazione con l'etichetta DCave, che porterà alla luce il disco Suttaterra. Il produttore e musicista catanese dà una spinta ed un'impronta decisiva per l'evoluzione artistica e professionale della band, spingendo il progetto verso un atteggiamento ed uno stile decisamente moderno e contemporaneo. Con Cantu d'amuri vincono il premio Musica contro le mafie. Sono selezionati al Premio Tenco 2014. Nel giugno 2016 producono, con Aldo Giordano, il nuovo singolo, Li me' paroli, tratto dal disco Nemo profeta, col quale vincono il premio Andrea Parodi, arrivano secondi al premio Fabrizio De Andrè e trionfano al Tour Music Fest affermandosi come migliore original band e vincendo il premio della critica. L'ultimo disco, molto apprezzato dalla critica e dal pubblico, è stato presentato in diverse trasmissioni radiofoniche e televisive importanti, come Buongiorno Regione e TG3 (Rai3), Zazà e Musica Med (Radio3) e il Live di Radio Popolare a Milano.
Band:Totò Nocera (voce e percussioni), Peppe Sferrazza (basso), Pietro Amico (batteria).
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