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Friday, April 20, 2018

RITA ZINGARIELLO: “IL CANTO DELL’APE” è il nuovo album della cantautrice pugliese



Da un’operazione di crowfounding prende forma Il disco che simboleggia il momento di forte consapevolezza maturato dall’artista, tramutato in una necessaria esigenza di raccontare l’epidermico piacere di fuggire l’ombra.


Il canto dell’ape” è un disco di ampio respiro che si colora di un sound contaminato che va a supporto di una vocalità limpida e diretta.

Le atmosfere e le influenze che hanno ispirato il disco sono tante e diverse tra loro, dal pop d’autore all’indie-rock, dalla musica dub al bluegrass, con sonorità vintage e moderne insieme, dove la costante è l’uso di strumenti acustici, uniti a un utilizzo minimale dell’elettronica, intesa come strumento aggiunto. La voce “pulita” e la semplicità dei testi conducono attraverso un viaggio fatto di verità e rinascite, dove parole e melodie si contaminano con l’aria più internazionale degli arrangiamenti.

«Il disco è stato pensato a casa mia, dove spesso scrivo in solitudine per riordinare pensieri. E’ un’azione che, oltre a farmi stare bene, è diventata la mia migliore ed unica psicoterapia.
Con questo disco ho svelato a me stessa dove sono arrivata e come ci sono arrivata.
Le canzoni sono nate con più penne, una chitarra e un pianoforte. Ho riempito fogli di parole e scarabocchi.
Ai fogli che non sono finiti accartocciati è toccato di venire catalogati in uno schedario verde mela ad anelli, da cui ho poi scelto le undici tracce di questo album.
Quando sono stata convinta di liberare in volo le canzoni ho incontrato Vincenzo Cristallo, chitarrista amico, con cui ho condiviso l’avventura dei live del mio album precedente, “Possibili percorsi”, e a cui ho deciso di affidare gli arrangiamenti di quest’ultimo disco.
L’album rispecchia quello che da oltre vent’anni è il mio rapporto con la musica: ascolti e studio, intimità e istintività.
Il vestito finale dell’album lo abbiamo confezionato nello Stones Lab Studio, dove la disponibilità e la professionalità di Leo Zagariello, che ha curato la ripresa del suono e di Angelo Nigro, che si è occupato delle programmazioni e della post-produzione del disco, hanno materializzato le nostre idee iniziali.
Il risultato è un progetto moderno, rivisitato in un’ottica crossover, in cui tanti sono i generi che si fondono con un’idea di partenza semplice ma al tempo stesso forte e di carattere». Rita Zingariello





TRACK BY TRACK

AMSTERDAM
Il testo nasce da un viaggio prenotato per caso ad Amsterdam con la volontà di ricongiungere una parte di sé col mondo. E’ estate e le strade sanno di legno e di mare in un luogo che sembra slegato dal tempo. La canzone rimanda dai primi ascolti alla piacevole invasione di colore negli occhi. La leggerezza e la semplicità volute nell’arrangiamento sono arricchite da una nota malinconica richiamata dagli archi a metà brano, quasi a voler sottolineare una più profonda volontà di trasformare i pesi del passato in ricchezza del presente.

IL CANTO DELL’APE
Le cose incompiute, la staticità di una stanza e il mondo in movimento intravisto attraverso una finestra aperta. La coscienza sopita, inaspettatamente, inizia a cantare: è arrivata la primavera, sorride ed è pronta ad uscire dalla stanza per allungare la mano a quel mondo che fino ad allora non aveva mai perdonato.

BALLO FERMA
La fretta, la curiosità, l’inutilità delle parole… Non può esserci tempo per la noia! Ballare, mangiare, parlare nel proprio unico modo, decidendo di essere solo come si è, sognando e senza arrabbiarsi mai. La cantautrice si spoglia completamente in un’ironica autobiografia. In un’atmosfera danzante e fluttuante, manifesta il suo desiderio di trovare leggerezza in quelli che si ostinano a prendersi troppo sul serio.
Durante le prove, l’abbaio ritmico e intonato di Babi, il bassotto di Vincenzo (chitarrista e arrangiatore del disco) diventa ispirazione per il ritornello e si unisce al Duni Jazz Choir di Mario Rosini. Il risultato è un mix frizzante di sonorità acustiche e ritmiche che strizzano l’occhio da un lato al rock, dall’altro alla dance.

SPALANCA
La paura ha bisogno del coraggio come il tempo ha bisogno della pazienza. Ci sono cose che ti costringono ad aspettare, anche quando stavi proprio ad un passo dal traguardo. E allora ci sono due modi per affrontare l’attesa: l’ansia e la pazienza. Così, mentre vedi gli altri tagliare il traguardo prima di te, capisci che non ha nessuna importanza arrivare primi. L’importante è godersi l’arrivo.
L’idea dell’arrangiamento è partito da una chitarra resofonica con un’accordatura aperta. Il risultato è una ballad con influenze bluegrass, in cui il ritornello si ispira al trip-pop con una vena indie-rock.

SENZA NOTA SUL FINALE
Il brano elogia la bellezza delle piccole cose. La musica crea un’atmosfera intima e confidenziale. L’atmosfera si muove attraverso una molteplicità di sonorità: partendo dalla strofa iniziale in cui la semplicità di un foglio e un guitalele richiamano il modo in cui nascono le canzoni di Rita, si passa attraverso sonorità dub e vintage fino alle chitarre western, che ricordano i film di Sergio Leone. Nella dimensione conclusiva la fisarmonica e il coro conducono in un ambientazione volutamente popolare. Sembra quasi che dalla stanza creativa ci si spostasse in una piazzetta francese a fischiettare e canticchiare il brano finito.
PREFERISCO L’INVERNO
Una chitarra flamenco vissuta di storie e una frase estratta da un testo mai completato. Non c’è niente e nessuno che possa risanare un taglio ancora aperto. L’atmosfera intima, dolce e struggente insieme, di questo brano, sembrano sospendere a mezz’aria il fluire del disco per un minuto e mezzo.

IL GIOCO DELLA NEVE
Aspettare che l’amore sia pronto a riconoscere se stesso, significa ibernare il proprio cuore, tenerlo in sospeso senza il peso della responsabilità.
Il freddo dell’indecisione, nel suo essere così invisibilmente pesante, si contrappone all’esplosione passionale del tango, lasciando intravedere il desiderio profondo di sciogliere quel ghiaccio e arrendersi al sentimento. Negli arrangiamenti il tango viene riprodotto attraverso un ritmo dubstep, una chitarra vintage e sequenze elettroniche che citano, come fossero uno strumento aggiunto, alcuni samples estratti da una delle versioni più belle di “Milonga de amor” dei Gotan Project, “Santa Maria (Del Buen Ayre)”.

SICURE SIMMETRIE
Una casa perfetta, il successo ambito e raggiunto, la sicurezza di essere in cima ed avere tutto sotto controllo, continuando a guardare in alto. Poi d’improvviso la vertigine. E’ tutto finto e il tradimento è stato solo la scoperta di una fiaba di carta, dove la dolce follia dell’amore è completamente evaporata in un ballo da troppo tempo ingessato!
L’arrangiamento mischia atmosfere psichedelico-elettroniche con i suoni acustici di chitarra e contrabbasso. La batteria dell’ultimo ritornello sembra suonata in un capannone vuoto, lontano dal resto della band, quasi a voler sottolineare il concetto di separazione e solitudine.

RIBES NERO
Non c’è arma “buona” per combattere una guerra. C’è il nero. E l’aspro e l’amaro. A volte è solo questo che vedi e senti. L’apparenza confonde il tuo essere, ti perde nel gorgo dell’incertezza e impastoia il tuo coraggio. 
Reggere l’urto iniziale, andare oltre e tener duro fino in fondo, è per pochi.
Le atmosfere di questo brano richiamano ritmi R&B, quasi hip-hop, che contrastano coi suoni più pop degli strumenti solisti e del canto, fino ad unirsi con le sonorità gospel del coro finale.

SIMILI E CONTRARI
Il bisogno di piacergli prima, la paura di deluderlo poi. Infine la consapevolezza che la verità di un figlio può affondare le attese di un padre. Soprattutto se in quella verità è insediata la sua felicità. Ma i sentimenti buoni restano buoni e non devono far male. Non possono far male!
Nel ritmo mediterraneo con sonorità calde e decise, tra gipsy e reggaeton, emerge il tema dell’amore vero che, con tutta la sua bellezza, fa da scudo contro ogni insidia dettata dalla paura dell’ignoto.

IL BACIO CON LA TERRA
Un cane che gioca sotto la pioggia battente diventa ispirazione di una riflessione. Le proprie paure più intime si possono superare solo lasciandosi attraversare dal dolore. La pioggia diventa una sorta di benedizione, una specie di collante tra cielo e terra, tra quello che siamo e quello che potremmo essere, tra l’abbandono e il ritrovarsi.
Il brano è una vera e propria esperienza sensoriale, in cui ci si perde nel buon odore della terra bagnata e, tra le carezze classiche degli archi (arrangiati da Valter Sivilotti), si può gustare il faticoso raggiungimento della libertà sognata e della tanto attesa rinascita.

RISALIRE
Un testo scritto dalla cantautrice nel 2014 dopo la fine di un’importante storia d’amore. La canzone, inizialmente non prevista nell’album, è stata suonata da Rita durante una delle pause in studio di registrazione. 
Affascinata da un Fender Rhodes, la cantautrice si avvicina allo strumento, suona e canta questa sua “vecchia” composizione, ignara del fatto che Leo, nella sala di ripresa, stia registrando il tutto. Durante la registrazione nessuno conosceva ancora il significato di speranza e rinascita che avrebbe assunto quel testo qualche mese dopo, così, per volontà di tutti, la canzone è stata aggiunta alla tracklist dell’album.


Etichetta: Volume!

Pubblicazione: 6 aprile 2018

BIO

Rita Zingariello, nata a Gravina in Puglia, a cavallo tra il segno della Vergine e della Bilancia.
Sin da bambina studia pianoforte, per poi avvicinarsi al canto, materia nella quale si diploma nel 2005. L’attrazione esercitata dalla musica e la necessità di “materializzare” pensieri ed emozioni, hanno reso piuttosto immediata la personale scelta di iniziare a comporre. Nel 2008 il suo primo EP da cantautrice, “E’ alba”, segnerà l'inizio di un’intensa attività di live. Nel 2012 vince il Contest “Musica è” e nello stesso anno è tra i vincitori di Sanremo rock e finalista di Castrocaro.
Negli anni seguenti sente la necessità di ampliare i suoi ascolti e avvicinare le sue produzioni a mondi diversi dal pop. Si avvicina così alla musica jazz con un progetto inedito, “Incondizionatamente”, con Daniele e Tommaso Scannapieco, Ettore Carucci e Giovanni Scasciamacchia, che ottiene numerosi consensi da parte di un pubblico più critico.
Nel 2014 arriva il suo secondo lavoro discografico, “Possibili percorsi”, con la produzione artistica di Phil Mer, pubblicato da “Digressione music”. Dal 2015 ad oggi è tra i finalisti e vincitori di vari Festival in Italia: Frequenze Mediterranee, Biella Festival, Festival della Canzone Friulana, Voci per la libertà per Amnesty International, UP, Festival dell’Alta Murgia, Red Bull Tour.
Apre, tra gli altri, i concerti di: Gino Paoli e Danilo Rea (2013), Paola Turci (2015), Mario Venuti e PFM (2016). Nel 2017 diventa protagonista di un tour dedicato ai maggiori successi di Mogol, dove è lo stesso autore a volerla al suo fianco sul palco, come interprete e cantautrice.
Da aprile 2017 comincia a lavorare al suo nuovo disco “Il canto dell’ape” e con l’amico chitarrista Vincenzo Cristallo comincia una stretta collaborazione sugli arrangiamenti dell’album.
Sceglie di produrre personalmente il disco attraverso quella che si rivelerà essere una delle campagne di crowdfunding di maggior successo registrate sulla piattaforma di Musicraiser, con oltre 200 sostenitori e un obiettivo più che raddoppiato.
L’uscita del disco ha poi subìto un’interruzione improvvisa e la forzata attesa è trascorsa attraverso un gioco, “Cover a richiesta”, che da agosto 2017 ad oggi, ha riscontrato, sui profili social dell’artista, un’importante partecipazione e numerose condivisioni.

Contatti social

RICCARDO D’AVINO: “PRESA D’INCOSCIENZA” è l’ep del cantautore torinese


Non un disco di protesta verso il mondo, ma una presa di consapevolezza nei confronti di se stessi.


Presa di incoscienza” è una vera e propria dichiarazione d'intento nei confronti della vita e della società. Il filo conduttore che lega il tutto è la consapevolezza della propria incoscienza (o coscienza, a seconda di come la si vuole vedere), sia essa caratteriale, sociale, etica.
Non è un disco di protesta nei confronti di ciò che il cantautore ha intorno - come può sembrare - ma un’autoanalisi priva di schermature ed ipocrisie in quanto egli stesso è artefice di tutto ciò che di "sbagliato" ha dentro e fuori.
«Ho sempre considerato la musica come il mio mezzo di espressione più efficace. La considero la mia migliore arma per poter veicolare il mio pensiero, le mie idee. Credo di essermi innamorato della chitarra fin da piccolo, tra le cassette dei Led Zeppelin di mio padre in macchina e le chitarre che sentivo ogni domenica in chiesa a messa. A 13 anni, finalmente, mi feci regalare la mia prima acustica per Natale. Da quel momento in poi, non ho più abbandonato questo strumento. Sono arrivati i primi insegnanti, le prime chitarre elettriche, poi i primi gruppi, le prime canzoni. A 18 anni invece, mi sono innamorato dello strumento voce. E' stato in quel periodo che ho iniziato a sentire l'esigenza di cantare. Cantavo sempre, per strada, in classe, a casa. Urlavo, a dire il vero, ma sentivo che era un'altra cosa di cui avevo bisogno, che mi faceva stare bene. Ho iniziato a prendere lezioni di canto. Poi, quasi subito, a propormi anche come cantante nei gruppi in cui suonavo. Alla fine, ho deciso di cantare da solo le cose che scrivevo. Mi è sempre piaciuta tanta musica diversa, anche se sicuramente la mia passione è incentrata sul rock e sulla canzone d'autore. Da non trascurare comunque il mio passato, in cui ero un grande ascoltatore di metal prima e di alternative rock e punk dopo». Riccardo D’Avino




TRACK BY TRACK

Tutto nel mio nome, primo singolo estratto, primo singolo estratto, parla di come siamo noi stessi gli artefici, anche indiretti, di tutto il male che abbiamo intorno e di cui spesso ci lamentiamo o indigniamo: le guerre, le ingiustizie sociali, lo sfruttamento di cose e persone”.

"Inno alla noia è una canzone che indica la noia come il principale collante di una relazione, elevandola ad un nuovo sentimento. E' dedicata a tutte le coppie che si sentono a proprio agio nella loro monotonia, per paura di troncare una relazione comoda, anche se vuota, per non rimanere soli”.

In Ti aspetto invece immagino l'amore verso una persona come una continua attesa, che può durare anche una vita intera. Si “aspetta” qualcuno perchè non lo si conoscerà mai abbastanza, perchè chi amiamo davvero avrà sempre qualcosa di nuovo da donarci, ogni giorno”.

"Mediocre coscienza è la mia stessa coscienza che mi parla, attraverso tutte quelle cose e persone che ci bombardano di adrenalina, bisogno di affermazione, voglia di strafare. Mi dice che la mia vita serena e da persona onesta non è abbastanza e che dovrei scrollarmi di dosso tutta questa mediocrità, fare sempre il passo più lungo della gamba. Solo così potrò salvarmi”.

"Uno di questi giorni è una canzone in cui metto a nudo tutte le mie ansie, il mio senso di inadeguatezza, la mia paura di essere sempre troppo lento rispetto alla velocità del mondo. E' un brano in cui parlo di tante cose che vorrei fare o vivere, anche se non so bene quando”.

Il disco si chiude con Non dormi ancora, un brano scritto proprio una notte in cui, assalito dalle mie preoccupazioni, non riuscivo a dormire. La mia testa era in guerra con sé stessa. Non importava se il giorno dopo avrei avuto da fare o mi sarei dovuto alzare presto. Quella notte la mia anima si stava guardando allo specchio e si sentiva brutta. Non poteva certo permettersi di andare a riposare.
È questa la canzone ideale per essere posta al fondo del disco, perché è con essa che la “presa d'incoscienza” è definitivamente compiuta”.

Autoproduzione

Pubblicazione album: 30 marzo 2018

BIO

Riccardo D’Avino è un cantautore proveniente da Torino, dove è nato il 9 novembre 1986.
Fin da piccolo si appassiona a vari generi musicali ed in particolar modo alla canzone d'autore. Dopo aver suonato in varie band locali, inizia il suo percorso solista nel 2009, pubblicando il suo primo EP “Fuggire e ritornare”.
A questo lavoro fa seguito una forte attività live e nel 2010 viene notato dall'etichetta Can Can Music Publishing, che lo ripubblica e produce il videoclip di “Due o tre cose che so di te”, singolo tratto dall'EP.
Negli anni successivi, prosegue il percorso del cantautore con l'etichetta, che lo presenterà al Festival di Castrocaro nel 2012 (dove arriverà in semifinale) e alle selezioni di Sanremo Giovani 2013, con il brano “E fine non avrà”, che uscirà come singolo nello stesso anno. La canzone entra in rotazione in diverse radio indipendenti e approda nella “Indie Music Like”, nota classifica musicale stilata dal MEI e dedicata ai brani più trasmessi dalle radio indie. Nel 2014, Riccardo pubblica un nuovo singolo, “C'è qualcosa che non va”, che riscuote un ottimo successo sul web, grazie ad un videoclip divertente ed ironico. Sarà il preludio per il suo primo album, “Ritorno al silenzio”, uscito nel 2015 e contenente 10 brani, tra cui il nuovo singolo “Maledetta domenica”, forse la sua canzone più conosciuta ed apprezzata ad oggi. Al disco ha fatto seguito un tour in diverse regioni d'Italia, che ha contribuito a rendere Riccardo più popolare nel panorama underground italiano. Forte di questi risultati, a fine 2017 Riccardo registra il suo nuovo album "Presa d'incoscienza". Il disco è stato finanziato con una campagna di crowdfunding su Musicraiser, che ha confermato la fedeltà dei suoi fan. "Presa d'incoscienza" uscirà il 30 marzo 2018, insieme al singolo di lancio “Tutto nel mio nome”.




Contatti e social

Sito ufficiale – www.riccardodavino.com

Atmosfera Blu feat. IVA ZANICCHI #ZINGARAsalsa È LA REINTERPRETAZIONE IN CHIAVE SALSA DELLA STORICA CANZONE DI IVA ZANICCHI





#ZINGARAsalsa è un tributo all’internazionalità di “Zingara” in una inedita versione a ritmo di salsa, cantata da Anna Lanza in spagnolo e in inglese, con la straordinaria partecipazione di Iva Zanicchi che interpreterà la parte in italiano. Il testo in inglese è stato tradotto da Mariangela Santamaria ed approvato dalla Universal Music Publishing Ricordi srl.
Grazie alla collaborazione di Mario Gregorio, dell’editore Sandro Allario e di un cast d’eccezione formato da musicisti dalla carriera straordinaria si realizzerà questo progetto che, di certo, darà grande visibilità e prestigio alla band barcellonese,
Anche il ballo sarà protagonista con la presenza di un ballerino, nonché coreografo di fama nazionale, insieme ad un corpo di ballo composto da ragazze del comprensorio messinese, dettaglio fortemente voluto da Anna e Giuseppe per rafforzare il proprio legame con la terra d’origine e con le realtà locali che li hanno sempre sostenuti.
Giuseppe Santamaria ha spiegato tutti i dettagli del progetto artistico, che prevede la realizzazione dell’arrangiamento ad opera di musicisti di primo piano: Luca Sbardella, musicista presente in moltissimi programmi Rai e Mediaset degli ultimi anni, oltre a suonare il sax, coordinerà la sezione fiati ed ha affidato l’arrangiamento al maestro Stefano Zavattoni, illustre personaggio nel mondo della musica italiana. Sergio VitaleLuca GiustozziPaulo La Rosa, e Lorenzo Poli, bassista amico di lunga data degli Atmosfera Blu, nonché artista che da sempre collabora con i nomi più importanti della musica italiana, completano la band d’eccezione che darà a questo progetto un tocco di altissimo livello. La fisarmonica, naturalmente, sarà suonata da Giuseppe Santamaria. Giuseppe Meli, ballerino e coreografo di fama nazionale, realizzerà la coreografia che sarà interpretata, oltre che da lui stesso, da un corpo di ballo composto da allieve di alcune scuole del comprensorio tirrenico, da sempre vicine alla band barcellonese: Balli sotto la luna, Dancing Art, Domi Pro Dance, Fly Dance, Happy Dance, Harmony Dance, Soul Dance, Stars Dance Academy.





Il progetto verrà presentato con un concerto al Teatro Mandanici di Barcellona P.G. con la partecipazione straordinaria di Iva Zanicchi, che, accompagnata proprio dalla band Atmosfera Blu, dedicherà al pubblico alcuni dei suoi grandi successi.

Rado date: 23 marzo 2018

Autoproduzione

BIO


ATMOSFERA BLU nasce artisticamente nel 2000 ad opera di Annamaria Lanza e Giuseppe Santamaria. Tanti i successi e i consensi maturati negli anni, tutti documentati da molti siti d’informazione on line, organi di stampa come la Gazzetta del SudLa Sicilia e Il Giornale Di SiciliaMolte anche le partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici di importanti emittenti del settoreIl 2010 è l'anno di una collaborazione prestigiosa: Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone scrivono per Anna il brano Ti ricordi il mare, da proporre alle selezioni dei giovani per il Festival di Sanremo. Nel corso degli anni, oltre a diverse produzioni di brani di grande successo internazionale, sono stati pubblicati alcuni inediti, elencati in dettaglio nella discografia della band. Nel 2012 Giuseppe ottiene un riconoscimento importante: il brano Fiesta latina, scritto da Walter Losi e Paolo Barbieri vince il festival nazionale della fisarmonica Musica Senza Parole di Castelfidardo. Grandi soddisfazioni arrivano dai tour estivi (ogni anno completamente rinnovati) con oltre 30 concerti in Sicilia, tra i quali anche l'apertura di spettacoli di grandi artisti italiani, come Mario Venuti e Alexia; quest’ultima in particolare ha avuto parole di elogio notevoli per Anna e l’intera band. A gennaio 2016 inizia il viaggio di Musica e Dintorni, programma TV ideato e condotto da Anna e Giuseppe dedicato alla scoperta delle bellezze della provincia di Messina. Il 2016 regala grandi emozioni: il singolo “Che sia per sempre”, il concerto ad Acireale per il Carnevale più bello di Siciliala prima tournée in Canada, un tour estivo di 25 concerti e, a dicembre, la pubblicazione del cd live “Suoni dal palcoscenico”. Il 2017 prende il via con il concerto al Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto, evento che mette in evidenza, anche agli occhi di chi segue la band da anni, i valori artistici di ogni singolo componente. Si pensa subito ad un replica, dato che i 1000 posti a disposizione non sono bastati ad accontentare le migliaia di persone che si sono presentate al botteghino. Il tour estivo 2017, sempre nuovo in ogni sua parte, porta proprio il nome di “Suoni dal palcoscenico”, quei suoni che hanno regalato e, si spera, continuano a regalare emozioni. A novembre si torna in Canada per una tournée che vede la band impegnata in teatro, ottenendo grandi riconoscimenti anche da parte della stampa canadese. Il 2018 si apre con l'annuncio della prestigiosissima collaborazione con la grande Iva Zanicchi, che canterà in italiano la nuova versione di Zingara a ritmo di salsa, con le parti in spagnolo e inglese cantate da Anna, e che sarà protagonista l’8 aprile, insieme alla band barcellonese, di un concerto al Teatro Mandanici di Barcellona P.G.



Contatti e social


ALESSANDRA BECELLI: “QUANTE VOLTE” è il singolo che anticipa il suo progetto discografico di prossima uscita



Una storia agrodolce ma romantica prende vita nel brano proposto dalla raffinata interprete pop.

La cantante umbra Alessandra Becelli torna sulle scene con un nuova etichetta discografica - la milanese “La Compagnia di Donidà” – dopo aver raccolto consensi di pubblico e critica con l’EP di debutto “AliBi”. Lontana da TV e talent show Alessandra è riuscita comunque a mettersi in luce grazie al suo talento di interprete. Il nuovo singolo in uscita il 2 marzo 2018 si intitola "Quante volte" e presenta non poche novità rispetto al sound di AliBi. L’influenza del mixaggio di Matteo Caretto “italiano di Los Angeles” si fa sentire nelle sonorità made in USA asciutte su un prodotto pop italiano. Il mood dominante è quello dei sentimenti:

«Vivere ognuno la propria vita cercandosi ancora, come se ogni storia finita componga un puzzle che è poi la nostra identità». Alessandra Becelli

"Quante volte" è stato scritto per lei da Andrea Pantano, Dario Bonelli, Paolo Gianfredi ed è il primo singolo del nuovo disco che si preannuncia pieno di sorprese musicali interessanti. Gli arrangiamenti sono di Max Satta e Fabrizio Foggia. La produzione artistica Max Satta.




«Questo nuovo progetto parte dall’idea di voler tornare in campo, di vivere la mia musica da persona “nuova”, arricchita da nuove esperienze che hanno segnato un traguardo importante per la mia vita. La voglia di rimettermi in gioco e far conoscere agli altri ciò che sono o, per chi già mi conosce, farmi riscoprire. La musica per me è sempre stata la mia forza, la mia vita, la mia ancora, il mio strumento per comunicare qualcosa che a volte a parole sembra difficile dire. Questo progetto vede nuove ed interessanti collaborazioni con artisti di esperienza come Massimo Satta, autori come David Poggiolini e tanti altri che stanno credendo in me e lavorano sodo per realizzare tutto ciò. Fare musica oggi non è semplice, ma come dicono Ramazzotti e Bocelli “musica è guardare più lontano e perdersi in se stessi”. Ed è proprio questo perdersi in se stessi che mi spinge a non fermarmi nel fare musica, la mia musica». Alessandra Becelli

Etichetta discografica: La Compagnia di Donidà
Radio date: 2 marzo 2018

BIO

Umbra di nascita, Alessandra Becelli è un’interprete pop raffinata, dalle sfumature vocali calde e gradevoli. Appassionata d’Arte, si è laureata con lode in Scienze e Tecnologie della Produzione Artistica scrivendo una tesi sulla video arte. Dopo la laurea ha lavorato, come costumista, in Teatro (“Gli innamorati ‘50” dell’attore e regista Riccardo Leonelli), nel Cinema (“Lezioni di Cioccolato” con Luca Argentero) e in diverse Fiction Rai tra cui “Gente di Mare 2” e “il bene e il male”. Ma è l’amore per la Musica a prendere poi il sopravvento. Brucia le tappe facendosi notare in diverse manifestazioni nazionali. Alla sua prima partecipazione a Sanremolab nel 2009 giunge tra i primi 20 classificati con un brano piano e voce scritto per lei da David Poggiolini e suonato al pianoforte dal Maestro Giuseppe Barbera (pianista e arrangiatore di Arisa, nonché vocal-coach ad X-Factor). Risulta tra i finalisti di rassegne quali il Premio Mia Martini 2008, Premio Franco Reitano 2013 e vincitrice della tappa di Palmanova del POV Music Festival in Friuli V.G. Si diploma al CET di Mogol nel 2009 e ha modo di collaborare con autori e musicisti di rilievo. Nel 2012 apre il concerto dei Dirotta su Cuba e nel 2013 quello del cantautore Bungaro. Personalità artistica a tutto tondo, Alessandra coinvolge con la sua empatia e simpatia fuori e dentro le scene, dimostrandosi un personaggio di grande carisma. La sua pagina fan su Facebook ufficiale conta quasi 12.000 iscritti coinvolti e attenti alla sua strada musicale. Dopo l’uscita del suo primo singolo “Solo una bugia” nel 2012 sono nati altri gruppi e pagine autogestite da Fan che hanno avuto modo di apprezzarla ed affezionarsi alla sua strada musicale. Il primo singolo ottiene un riscontro di critica e di pubblico notevole, il brano è stato in rotazione in oltre 130 emittenti radiofoniche con 200.000 visualizzazioni del videoclip prodotto dalla Pennylane di Duccio Forzano (regista de “Il tempo che fa” e “Sanremo 2018”). Il suo secondo singolo, intitolato “Una meraviglia”, uscito il 21 giugno 2013 risulta nel trimestre estivo del 2013 il secondo singolo più venduto nei digital download tra gli Artisti Zimbalam Italia ed è ancora tra i brani in airplay in molte radio italiane tra cui anche a Radio Rai. "Una meraviglia" apre le porte al suo primo EP “AliBi” con 6 inediti, suonati da alcuni dei più importanti musicisti del panorama nazionale e scritti da autori come Luca Angelosanti e Francesco Morettini (già autori di Mina, Morandi, Renato Zero, Nina Zilli, Alessandra Amoroso, Emma Marrone, ecc…), in collaborazione con Maltese e con l’Artista stessa. Questo EP segna il debutto discografico dell’Artista con l’etichetta Riserva Sonora. A partecipare e sovraintendere al progetto di Alessandra c’è la firma della sua manager Amelia Milardi. Nel mese di settembre è uscito il suo terzo singolo intitolato proprio “Settembre” che ha riscontrato in pochissimi giorni un ottimo successo da parte del suo pubblico. Con la sua formazione acustica (chitarra, voce, percussioni), si è esibita in molte location proponendo le sue canzoni e cover italiane/internazionali riarrangiate e personalizzate. Dopo aver scritto nel 2016 la più bella pagina della sua vita con la nascita di sua figlia Giulia, è attualmente impegnata nella realizzazione di nuovi brani, sia come interprete che come cantautrice, per il suo prossimo progetto discografico in collaborazione con Massimo Satta, David Poggiolini e La compagnia di Donida. 


Contatti e social

Canale Youtube https://www.youtube.com/c/AlessandraBecelliMusic

Tuesday, April 17, 2018

NICO FLASHER & MR.MALA: ICE RAID è il quarto capitolo estratto dalla saga “RAID” del duo di rapper centesi



Il video diretto da Nico The Raw, avrà come protagonista il balletto provocante fra i due artisti.

Dopo “Blue”, “Orange” e “Silver” - i primi tre singoli estrapolati dal progetto “RAID”- “Ice” non rappresenta un colore bensì un elemento ovvero il ghiaccio, che è anche sinonimo di freschezza a livello di stile nel vestire e struttura del brano.
Il pezzo riflette a pieno l’intento classico dell’intera saga (andare contro le strutture classiche dei pezzi), intento che si esprime concretamente nell’uso di un drop stile deep house che si fonde alla trap.

«Questa scelta è stata effettuata dai due artisti come provocazione alle classiche canzoni che si sentono di solito ed è in perfetta sintonia con gli ideali che stanno sperimentando con le uscite di tutti i video della saga». NICO FLASHER




Molto atteso è il videoclip del singolo che porterà in scena un divertente ed ironico balletto fra NICO FLASHER & MR.MALA, proprio per rendere metaforicamente il mettersi in ridicolo scimmiottando le classiche scene proprie dei video trap.

Etichetta: SLOMO FACTORY

BIO

Rapper classe 1994 della provincia di Ferrara, Nico Flasher, non ancora ventenne, muove i suoi primi passi nella scena locale con il nome di Nico Flash. Nel 2013 si è già distinto per il suo flow ed entra in contatto con Sfera Ebbasta, con cui incide Boom, brano presente nella compilation Hit Mania. La collaborazione tra i due si rinnova poco dopo con Ice Cream, traccia di Emergenza mixtape, primo progetto solista di Sfera Ebbasta. Passano pochi mesi e Nico pubblica un brano per l’etichetta di Piotta, La Grande Onda, in Go Mixtape. Dopo queste collaborazioni e i primi palchi, nel 2014 firma per Mondo Records, etichetta di Mondo Marcio. Così, a inizio 2015, pubblica il suo primo lavoro solista, Young Nico Mixtape, in cui figura, tra gli altri, Sfera Ebbasta e, subito dopo, a parte, Pagella d’oro, singolo prodotto da Mondo Marcio con i featuring di Lazza e Shine. Nel 2016 firma una strofa di Qua per restare, brano contenuto nel disco La freschezza del marcio (Universal Music / Mondo Records) di Mondo Marcio. 
Nel 2017 lascia Mondo Records e continua a collaborare con altri esponenti della nuova scuola, come Plant, con cui realizza la traccia Newave in cui figurano anche Boro Boro, Bangerz e Fly: il video supera le 120.000 visualizzazioni in poco più di un mese. In questo periodo il rapper cambia nome in Nico Flasher e si chiude in studio per lavorare con un producer con cui trova un grande feeling artistico, il suo concittadino Mr.Mala. Da questo connubio nasce un nuovo progetto, Raid, in cui i due decidono di pubblicare a cadenza regolare un pezzo, associato di volta in volta a un colore diverso, in vista di un EP. Nei video dei primi due pezzi, Blue raid e Orange raid, Nico mette in risalto la mano nera, suo amuleto e simbolo rappresentato da un guanto indossato per ricordarsi sempre che, per raggiungere i propri obbiettivi, bisogna sporcarsi le mani, lavorare sodo come fa la gente dell’ambiente da cui proviene e in cui è cresciuto.


Contatti e social

Nico Flasher: Facebook - Instagram

Mr.Mala: Facebook – Instagram

Monday, April 16, 2018

IGOR LAMPIS “IL LAVORO È UN MIRAGGIO” è il singolo che presenta il progetto da solista “NUOVO CANTACRONACHE N°4”


Una canzone che tratta il delicato tema della disoccupazione giovanile attraverso un sound scanzonato che vuole quasi infondere un senso di speranza e di reattività agli ostacoli.



Il pezzo di lancio di Igor Lampis racconta lo sconforto dei giovani che dopo anni di studio, di impegno, di fatica, restano con un pugno di mosche in mano. Non trovano lavoro, non hanno la forza per reagire, sperano in un aiuto esterno che mai arriverà. Sono consapevoli di avere le capacità per intraprendere qualsiasi attività ma si trovano isolati e persi. Passano le giornate inviando curriculum e partecipando a inutili colloqui in cui la maggior parte delle volte vengono liquidati con un semplice “le faremo sapere”. Non c’è speranza per i giovani in uno Stato che non li tutela.

L’intento della musica è quello di stemperare l’atmosfera di sconforto del giovane disoccupato. L’arrangiamento risulta in qualche modo allegro, quasi come una canzone estiva degli anni sessanta.
La chiusura del pezzo è lasciata a un lungo assolo di sintetizzatore che per qualche attimo fa dimenticare le peripezie del giovane in cerca di lavoro, ma appena il pezzo si chiude subito la mente torna alle sue sventure in cui molti si ritrovano.




L’album “Nuovo Cantacronache n°4” è il disco d’esordio da solista di Igor Lampis (membro del gruppo “Nuovo Cantacronache” che si propone, come già in passato faceva il gruppo dei Cantacronache storici torinesi, di “evadere dall’evasione”). L’artista raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione, di chi sceglie traiettorie sghembe, di chi conosce la dolente bellezza dei margini, ben sapendo che “dai diamanti non nasce niente”. Una voce che dice la verità.


ETICHETTA: Cenacolo di Ares
EDIZIONI: Materiali Musicali / Irma Records

Radio date: 3 aprile 2018
Pubblicazione album: 20 aprile 2018


BIO
Igor Lampis (StravyPaz) è chitarrista e membro fondatore dei Punkillonis; dal 2012 ha intrapreso parallelamente la carriera solista, come necessità rivolta soprattutto ad accompagnare con musica e canto la sua attività di autore di romanzi, racconti e poesie durante i reading di presentazione. Da quel momento in poi non ha smesso di imbracciare la chitarra classica/acustica vestendo anche i panni di cantautore e traendo spunto dai grandi nomi del passato che ha sempre apprezzato. La passione per Brassens e per i suoi traduttori italiani, lo mette in contatto con Beppe Chierici che insieme a Margot Galante Garrone rimetteva in piedi il progetto del Nuovo Cantacronache. È lo stesso Beppe Chierici che dopo avere assistito a un suo Live gli offre la possibilità di entrare a far parte del progetto come autore. Proposta che trova subito il favore del cantautore punk che fino a quel momento vi partecipava solo in veste di produttore e di editore. Il Nuovo Cantacronache n°4 è il suo primo disco da solista.
Per il 2018 è prevista anche l’uscita del cd Punk/Rock a nome StravyPaz.



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