La malinconica fotografia di Torino è culla del ricordo di un amore ormai sbiadito, supportato da un suono dinamico e coinvolgente che si libera in un ritornello dalla melodia trascinante.
"Giorni di Periferia" è l'unico pezzo d'amore che Macs Cabi abbia mai scritto. La canzone è nata nella cucina di casa sua in un pomeriggio di novembre quando, coinvolto ancora emotivamente dalla sua precedente storia d'amore, trova finalmente sfogo nello scrivere parole che mano a mano si riveleranno essere una vera e propria terapia. Parole che sono nate in contemporanea ad una melodia che entra subito in testa e che saprà conquistare di certo ogni tipo di palato musicale.
Il pezzo è al contempo la canzone collante dell’omonimo Ep, fuori dal 29 settembre, in concomitanza dell’uscita del singolo stesso.
Autoproduzione
Radio date: 29 settembre 2017
Bio
MACS CABI, Massimo Cabiddu nasce a Locarno Svizzera il 20 gennaio del 1978 ancora in fasce si trasferisce a Torino. La sua carriera inizia nel 1995 con il gruppo IV DIMENSIONE, cover band di musica italiana, ma è nel 1998 con la band COLIBRI', un progetto inedito, che comincia a calcare palchi importanti nel torinese, come Mazdapalace, musica 2000 a Lingotto fiere, vincendo vari concorsi tra i quali pagella rock 1999 con vari passaggi radiofonici nelle emittenti locali. Nel 2003 comincia la lunga ricerca personale e artistica, come autore e interprete, ne segue una spiccata matrice pop. Tra le varie influenze musicali: Augusto Daolio, il trio romano Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Max Gazzè ai Beatles, Police, Primus, Stevie Wonder,Bob Marley. Nel 2012 fonda i ROBEdiCABI e porta in giro in acoustic trio, canzoni del repertorio italiano. A marzo di questo anno decide di entrare in studio e registrare i primi 5 brani con la collaborazione attivissima di musicisti locali, raccogliendoli in un Ep Giorni di Periferia”.
Non una comune canzone d’amore ma un atto di ribellione che incita a non arrendersi mai dinnanzi agli stereotipi imposti dalla società.
“Da Lungomare” non racconta di un altro amore finito e romanticamente disperato ma urla il bisogno di non arrendersi agli stereotipi che in qualche modo truffano l’esistenza. Con parole graffianti la canzone sfila in un incedere a tratti suadente ma senza mai perdere di vista il piglio determinato e ribelle. Torchio descrive la vita reale di cui riconosce fatiche e difficoltà inquadrandole nella visione di una strana epoca in cui nulla di quel che si è conquistato può esser dato per scontato.
“Da lungomare” fa parte di un EP di 4 brani intitolato “Sostituibile” in cui un sound costruito da archi e fisarmoniche con contaminazioni di elettronica pura, fa trasparire il desiderio del musicista di non accasarsi in un cliché di impronta tradizionalmente pop.
Etichetta: Gin Records
BIO
Torchio nasce ad Alessandria, figlio e amante della provincia come del mondo. Dopo diverse collaborazioni e numerosi live con band dall’attitudine prettamente rock, in cui sfoggia il proprio lato istrionico da vero e proprio “animale da palcoscenico”, sceglie di dedicarsi alla propria creatività più profonda, costruendo brani i cui testi sono intrisi di ironia e senso critico verso le apparenti libertà umane.
Unico inedito presente nel disco, il brano omaggia il concetto di multietnicità culturale attraverso un sound frizzante che spazia fra soul e pop.
«Con questo brano volevo rappresentare il miscuglio culturale che esiste dentro di me con tutti i suoi contrasti. Il testo si è quindi sviluppato in modo che inglese e italiano coesistessero in una canzone sola raccontando la difficoltà nel trovare una lingua che soddisfi tutte le mie esigenze comunicative». Francess
“A bit of italiano” è un progetto nato dal desiderio di trovare un punto di incontro fra la lingua italiana e quella inglese per costruire un ponte fra le due culture e fra i diversi mondi che hanno influenzato il modo di vivere la musica dell’artista.
DICONO DI LEI
«Questo disco acquista un fascino assai prezioso anche da un punto di vista culturale». FullSong
«A Bit of Italianodimostra che i grandi musicisti sanno cogliere nei classici riflessi inaspettati a cui neanche gli autori originali avevano pensato, mischiando stili diversi e trasformando opere belle in altre ancora migliori». 125esima Strada
«Francess ne ha di storia da raccontare. Cantante che racchiude in sé un crocevia di nazioni e di linguaggi, di esperienze e soprattutto di tantissima musica». LoudVision
«Questo nuovo disco di Francess […] punta le sue carte migliori nella freschezza, l’attualità, originalità e sicuramente nella voglia di restituire cultura». 100Decibel
«Quello di Francess è sinceramente un ascolto culturale di straordinario interesse sotto tantissimi punti di vista». MusicLetter
«Un bellissimo disco che spazza via le approssimazioni della scena indie italiana e finalmente restituisce cultura e spessore anche al nostro nuovo mondo di musica nostrana». Musicalnews
«Francess trasferisce nell’America digitale di oggi, quella di classe e di eleganza, quella di gran gala e di luci soffuse, quella misurata da mani esperte per la scena e l’emozione». VentoNuovo
«Una bellissima prova di stile e di bellezza quella che porta a compimento la cantante italo americana Francess». Blog Della Musica
«Un bellissimo disco: antico nei sapori, forte di mestiere ed intenso di fantasia». SoundContest
«Progetto interessantissimo che può dare una risonanza epocale ai nostri cari amati, brani classici dell’italianissimo cantautorato, espandendo a macchia d’olio melodie immortali, esportando però il senso delle liriche». AudioFollia
«Per questo giovane talento […] indiscutibile merito è quello di aver saputo unire a ciò che viene chiamato patrimonio della musica italiana quel tocco di originalità che non lo sfigura, anzi lo esalta esportandolo oltre oceano». Music Map
«Francess ha preso la storia d’Italia in alcuni tranci di canzone e le ha tradotte in inglese. […] Prezioso nella fattura, nella sua idea e in quello che potrebbe rappresentare oggi per noi». Just Kids Magazine
«A bit of italiano risulta uno degli ascolti più belli di queste ultime settimane. Spirito imprenditoriale e artistico in un dialogo senza misura e senza restrizioni. Sperimentazione e classicismo, trasgressione espressiva nel pieno rispetto delle radici».DeaPress
Etichetta: Sonic Factory
Radio date: 22 settembre 2017
BIO
Fin dall’inizio Francess, nome d’arte di Francesca English, vive in un mondo multiculturale, un particolare che influenzerà la sua musica in modo sostanziale. Nata nel 1989 a New York, figlia di padre giamaicano e madre italiana, ha sempre posto l’arte e la musica al centro della sua vita. Non solo musica, la sua gioventù è temporaneamente legata ad altre forme d’arte: frequenta prima il liceo artistico, poi l’Accademia di Belle Arti, ed infine lavora presso lo studio di uno scultore. Sono i produttori Mauro Isetti ed Egidio Perduca di Sonic Factory che riescono a riportarla alla musica grazie ad una fortissima intesa reciproca ed un intenso feeling artistico.
In questi anni il team si è concentrato sulla scrittura di brani originali di respiro internazionale, con sonorità pop blues soul, nei quali la calda voce di Francess si unisce al “sound mainstream” degli arrangiamenti.
Francess ha vinto nel 2012 il Canevel Music Lab, prestigiosissimo concorso dedicato alla musica di qualità. Il concorso, che ha visto più di 500 iscritti in tutta Italia, si è concluso al Teatro Nuovo di Verona e la giuria di qualità ha decretato Francess vincitrice del primo premio con il brano “Notes and words”; il tutto in un contesto musicale ed artistico di altissimo livello. Media partner della manifestazione è stata Radio Rai Uno che ha programmato il brano sul primo canale radiofonico italiano.
In campo discografico la produzione si è mossa a livello internazionale instaurando importanti contatti con Germania e Stati Uniti. Interessante anche il riscontro che l’artista ha avuto in territorio francese: i singoli “Notes and words” e “The other half of me” vengono programmati da oltre 70 emittenti radiofoniche.
Nel 2014 Francess è protagonista nelle musiche del film “Beyond Love” di Silvio Alfonso Nacucchi essendo autrice delle sei canzoni della colonna sonora ed interprete di due di esse. Il 2015 vede l’accordo con Alberto Margheriti di Smilax Publishing per il lancio del primo album. Il team di produzione Isetti & Perduca di Sonic Factory ha infatti lavorato su 10 canzoni che presentano Francess da angolazioni diverse, facendo in modo che la raffinatezza degli arrangiamenti non perda mai di vista la forza commerciale dei brani. Il titolo del disco è APNEA. L’album viene così presentato con successo in un lungo ed impegnativo tour di concerti nella prima parte del 2016 su tutto il territorio italiano, da Palermo ad Aosta.
Parallelamente alla propria attività artistica, Francess è chiamata da Zucchero, come corista, alla presentazione dell’album Black Cat nel tour televisivo in importanti location come l’ “Arena di Verona”, “Che tempo che fa” di Fabio Fazio e il “Coca Cola Music Fest”.
Il
brano è estratto dal disco “Non ascoltare in caso d’incendio”,
primo episodio di una trilogia pubblicata a scadenze regolari dal
2017 al 2019.
“Te
ne vai” è un richiamo
sul senso della responsabilità individuale
in una realtà quotidiana che risulta sempre più difficile da vivere
e affrontare. Al giorno d'oggi, sempre più internet dipendente, sono
i social a calare le istruzioni sul nostro modo di vivere. In un
mondo dove le persone sono sempre più interconnesse fra loro e dove
non è permesso il lusso dell'irrintracciabilità, paradossalmente
tutti ci ritroviamo sempre più preda della nostra solitudine, in
quanto non più in grado di interagire attraverso il contatto umano
diretto fatto di un "ciao come ti chiami?" e di una stretta
di mano.
Per
Davide Buzzi questo brano ha un significato anche più profondo e
legato alla sua battaglia
contro la malattia.
Il cantautore svizzero da cinque anni combatte contro una rarissima
forma tumorale e “Te ne vai” vuole anche essere il suo grido di
battaglia, un incitamento a se stesso a non perdere il coraggio.
Le
atmosfere e le influenze sonore sono quelle tipiche del rock
italiano,
dove a dettare il ritmo sono batteria, basso e chitarra e con la voce
graffiante di Davide appoggiata su una solida e densa base rock. Alla
chitarra solista l'ex Gotthard Jgor Gianola.
Testo:
Davide Buzzi
Musica:
Davide Buzzi e Alex Cambise
Produttore
artistico e arrangiatore: Alex Cambise
Etichetta:
Pyramide /distr. IRD
Radio
date singolo: 1 settembre 2017
Pubblicazione
album: 10 settembre 2017
BIO
Davide
Buzzi
nasce ad Acquarossa (Svizzera)
il 31 dicembre 1968, a pochi minuti da mezzanotte.
Nel
1993 pubblica il suo primo
CD “Da grande”,
completamente auto prodotto ed in seguito è un susseguirsi di
esibizioni, concerti e concorsi, tra i quali il “Festival
Internacional de l’Isla de Margarita”, “Una voce per Sanremo”,
Sanremo Nuovi Talenti”, “A Voice for Europe”, ecc. Nel
1997 si classifica secondo
al Festival di Lissone
con la canzone “Vuröss”, dove si aggiudica pure il premio
speciale per il miglior testo. Nel 1998 esce il suo secondo
CD “Il Diavolo Rosso: Romaneschi”,
realizzato con la partecipazione di alcuni musicisti di fama
internazionale. Nello stesso anno Davide vince
il “Festival di Lissone:
Cantem Insemma” con la canzone “Ul Vegèt di Mariunètt”.
Nel
2001 viene invitato ad esibirsi all’ARISTON CAFÈ, nell’ambito
delle manifestazioni collaterali al Festival di Sanremo. Per alcuni
anni il cantautore ticinese porta le sue canzoni in giro per
l'Europa, esibendosi
in concerto in Svezia, Svizzera, Italia, Francia, ecc.
Nel
2006, Davide Buzzi si presenta al pubblico con il suo nuovo
album, dal titolo “Perdo pezzi”,
un lavoro al quale hanno partecipato
numerosi artisti internazionali
(fra i quali il cantautore italiano Leandro Barsotti ed il Country
Man australiano Jason Kemp). Il suo “Perdo
i pezzi Tour”
(durante il quale è stato accompagnato dalla Band cunense degli
Almaplena) ha registrato diverse date fra Italia e Svizzera,
riscuotendo un ottimo successo di pubblico e di critica.
Sempre
nel 2006 la sua canzone "Vuröss",
tratta dall’album “Perdo
i pezzi”, viene inserita nella KAM Compilation 2006
della casa discografica Kid Antrim Music di Ronkonkoma, NY (USA) e
nelle playlist di diverse radio in Australia e USA, dove scala le
classifiche delle richieste.
Nel
2009 partecipa al Vannulo
Festival di Capaccio (Salerno),
dove si esibisce con l’orchestra AGRO, diretta dal m° Matteo
Franza, composta da 11 elementi e conosciuta ed apprezzata per le
svariate apparizioni sui diversi canali Mediaset.
Nel
2012 è stato candidato
agli ISMA Award di di Milwakee (USA),
ricevendo due nomination per la canzone “The
She Wolf”,
scritta per il cantante americano Jimmy Lee Young (canzone Pop
dell’anno e canzone Folk dell’anno).
Nel
2013 ha invece ricevuto una nomination
per i NAMMY Award di Niagara Falls
(NY/USA), sempre per la canzone “The
She Wolf”
(canzone Folk dell’anno).
Purtroppo,
a causa di seri problemi di salute, negli ultimi anni Davide ha
dovuto rallentare la sua attività musicale, per arrivare infine
sospendere le sue esibizioni Live a partire dal mese di gennaio del
2014.
A
settembre 2017 esce il primo album del suo nuovo progetto
discografico La
Trilogia,
dal titolo emblematico "Non
ascoltare in caso d'incendio"
e supportato dal nuovo singolo "Te
ne vai".
La
Trilogia, prodotto in collaborazione con
Alex Cambise,
vedrà la luce in tre
fasi,
con la pubblicazione dei tre album che la compongono a partire dal
2017 fino al 2019.
Fotografo
di formazione,
Davide Buzzi è attivo pure nel campo
del giornalismo
in qualità di membro di redazione del mensile Voce di Blenio e, da
diversi anni, come inviato
speciale di Radio Fiume Ticino al Festival di Sanremo.
Ha scritto diversi racconti brevi, alcuni dei quali sono stati
pubblicati in raccolte o sul mensile Voce di Blenio. Nel 2013 ha
pubblicato il suo primo
libro “Il mio nome è Leponte… Johnny Leponte”
(ed. Albatros il Filo / Viterbo, Italy) ed attualmente sta lavorando
a tre nuovi romanzi.
Con
già alle spalle un’entusiasmante attività live che li ha visti
cavalcare i più importanti palchi milanesi (Alcatraz e San Siro), il
gruppo di quattro talenti presenta un inno adolescenziale che saprà
appassionare tutte le generazioni.
“Decido
io per me” è un pezzo pieno di influenze musicali. La ritmica
potente e la chitarra distorta si ispirano al punk-rock
dei primi anni 2000,
mentre le linee melodiche richiamano al pop
italiano ed internazionale.
La
canzone parla della situazione tipica dell'adolescenza in cui i
ragazzi e le ragazze pretendono di poter decidere per loro stessi.
Parla della volontà dei ragazzi di seguire le loro passioni e non di
seguire i passi degli adulti, di essere se stessi.
Decido
io per me esprime la volontà giovanile di non farsi comandare da
nessuno.
Guarda
il video realizzato con le due guest star Leonardo Manera e Rita
Pelusio
La
pop-rock
band milanese composta da Luca
Corbani, Matteo Rampoldi, Luca Vitariello, Greta Rampoldi annovera
già
più di 50
concerti
su palchi prestigiosi tra cui l'Alcatraz
(decretando
Greta come
la più giovane musicista salita sul questo importante palco) e
lo
Sta dio di San Siro (dove hanno aperto il concerto di Davide Van de
Sfroos).
Radio
date: 25 agosto 2017
Greta
Rampoldi - voce
Luca
Corbani - basso e voce
Matteo
Rampoldi - batteria
Luca
Vitariello - chitarre e programmazione
BIO
I
Watt si formano come gruppo rock di giovanissimi. Nati
fra il ’99 e il 2000,
e amici fin dai tempi dell'asilo, Luca,
Luca e Matteo
coltivano da presto la passione per la musica, per cui frequentano
alcune fra le più prestigiose scuole milanesi, e arrivano a formare
la band nel 2013.
Si
attirano fin dall'inizio la simpatia del pubblico, per l'energia
fresca che sanno sprigionare nei loro concerti, grazie al repertorio
variegato, nato dai differenti gusti musicali i tre componenti, e dal
desiderio di spaziare fra la musica dei loro anni e quella respirata
a casa per l'influenza dei genitori. Un anno dopo il debutto,
l'ingresso della cantante
Greta (classe 2004),
abbassa ancora la media anagrafica (al momento sommano
62 anni in quattro),
e alza l'energia sul palco, tanto che riescono a piazzarsi fra i
vincitori nel concorso Emergenza
2015,
nonostante siano i più giovani partecipanti di ogni edizione, (e
Greta
la più giovane musicista salita sull’importante palco
dell'Alcatraz di Milano).
Nel
2015 iniziano a comporre pezzi propri, e realizzano un ep, contenente
un brano originale (Killers
of the world)
e tre cover, distribuito sulle più importanti piattaforme digitali.
Nella
primavera 2016 portano in scena al prestigioso teatro
No’hma
di Milano, con la regia
di Marco Rampoldi,
lo spettacolo (breve
e incompleta) Storia del Rock (che piace a noi),
appassionante
percorso nella loro musica preferita, dai Beatles ai Muse, che viene
replicato poi in numerose situazioni outdoor e indoor.
In
autunno risultano band preferita dal pubblico alla finale nazionale
di Rock
Targato Italia.
Il brano Contro
il muro,
registrato al Massive art studio, - e primo testo in italiano, che
parla una presa di distanza dall’ossessione da social dei coetanei,
molto apprezzato dai giornalisti radiofonici, - entra a far parte
della compilation
RTI 2016.
È
il primo segnale di una virata verso una musica più articolata, che
unisce l’energia rock a melodie di forte impatto e suoni moderni.
Questo
appare ancora più evidente nel singolo Decido
io per me,
sempre registrato al Massive, che viene pubblicato, insieme ad un
divertente videoclip, a inizio giugno 2017, mese cardine per la band.
Il 9
giugno infatti, scelti personalmente dal ‘cantautore laghée’,
suonano sul palco di San Siro aprendo il concerto di Davide Van de
Sfroos,
ed ottenendo un grandissimo successo personale. Successo che si
ripete pochi giorni dopo al loro ritorno al Teatro No’hma, dove
propongono Pop
reloaded - 70 anni di musica italiana riletta dai Watt,
un coinvolgente spettacolo in cui molti successi amatissimi vengono
‘rivitalizzati’ utilizzando spesso anche la tecnica del ‘meshup’
con
brani e arrangiamenti di star internazionali come Michael Jackson,
Madonna, Red hot chili Peppers. Nei prossimi mesi, accanto
all’attività live che ripercorrerà il recente spettacolo, si
concentreranno sulla composizione e realizzazione di nuovi brani
originali, che faranno tesoro delle ultime esaltanti esperienze.
Una corposa
esperienza che annovera la partecipazione al talent “Amici di Maria
De Filippi” e ai più importanti concorsi italiani di musica
(Castrocaro, Lunezia), porta ora la cantante ligure a proporre un
brano che si mantiene in perfetto equilibrio fra pop e cantautorato.
«Settembre
è un mese particolare, che a me fa venire in mente una ripartenza. A
settembre finiscono e riprendono le cose. L'estate finisce, la scuola
inizia, gli amori restano un po' in sospeso, ci si ritrova a fare i
conti con sé stessi. E si ricomincia». Miriam
Masala
Questo
singolo, pur essendo un brano in qualche modo separato da altre
canzoni interpretate in precedenza, per il suo lato
“poetico”
è un tassello che si aggiunge ad altre creature appena nate, tutte
comprese in un progetto che Miriam raffigura come una
casa sull'albero.
«Lo
vedo cosìperché
in questi anni, insieme al mio team e alla mia etichetta, ho messo le
fondamenta, le radici attraverso lavoro, tempo, fatica e passione, e
adesso tutti insieme abbiamo in testa proprio questa immagine che
peraltro considero anche molto divertente».
Ed è proprio alla sua squadra che la cantante vuole dedicare un
pensiero speciale perché il suo è «un
gruppo di lavoro solido, un team di belle persone che credono ancora
tanto nella musica, che mi fanno pensare che vale davvero la pena
amarla, e amare, così tanto da riporre ogni speranza, ogni energia
in ciò che crediamo possibile. In ciò che mi fa svegliare col
sorriso. Che mi fa cantare».
Miriam
Masala
Ph: Joanna Marioni
“Settembre”
ha
conquistato due importanti vittorie aggiudicandosi
il terzo posto nella sezione nuove proposte e il premio della critica
come miglior testo durante
l’ultima edizione del Premio
Lunezia.
ETICHETTA: Senza
Dubbi Sas
AUTORI:
F.Ferraboschi - M.Masala - M.Becucci
DIREZIONE ARTISTICA:
Lorenzo Confetta
ARRANGIAMENTI:
Matteo Gozzi
CREDITS PHOTO:
Joanna Marioni
RADIO DATE: 25
agosto 2017
BIO
Miriam Masala, classe
1992,
è all'inizio del suo percorso discografico. Dopo aver partecipato a
molti concorsi canori, è approdata nel 2013 alla trasmissione Amici
di Maria De Filippi che l'ha vista arrivare alle fasi serali,
riscuotendo un ottimo successo tra il pubblico televisivo.
Ad ottobre 2014 ha
pubblicato il suo primo EP per l'etichetta Senza Dubbi dal titolo
“Ancora
un po'...”:
un disco d’esordio che vede tra gli autori anche il suo compagno di
scuderia Matteo Becucci. La prima presentazione del disco viene fatta
ad Albenga, città natale di Miriam.
Nei mesi successivi la
giovane artista ligure presenta il suo ep nelle principali città del
nord e centro Italia: da Torino a Milano, da Bergamo a Firenze fino a
Roma. Da questo primo Ep escono due singoli: il primo è “Ancora
un po’”,
uscito nel luglio 2014, che anticipa l'uscita del disco, mentre il
secondo è “Amore
senza fine”
scritto da Matteo Becucci.
Dal 2015 Miriam è
ambasciatrice
ufficiale dell'Associazione Nazionale Italiana Cantanti,
presenziando a numerose partite ed eventi a scopo benefico
organizzati dall'associazione.
Il 2 giugno scorso, con
presentazione ufficiale allo Juventus Stadium di Torino, durante la
Partita del Cuore 2015, è uscito il suo nuovo singolo,
“La cosa più bella”,
composto da Giulio Filotto e scritto dal giornalista Carlo Nesti in
memoria di tre grandi campioni dello sport, venuti a mancare
prematuramente mentre facevano ciò che per loro era “La cosa più
bella” del mondo: Pier Mario Morosini, Marco Simoncelli e Vigor
Bovolenta.
Un singolo importante e
ricco di emozione che ha fatto il “giro del mondo” grazie alle
presentazioni durante alcune tra le più attese partite della Volley
World League 2015 andate in onda in mondovisione su Rai Sport 2, come
ad esempio Italia‐Australia
giocata a Verona il 14 giugno e Italia Brasile disputata lo scorso 19
giugno a Roma in un‐gremito
Foro Italico.
A dicembre 2015 è
uscita una sua personale reinterpretazione del singolo di successo di
Lorenzo Jovanotti "Le
tasche piene di sassi".
Durante l'estate 2016
il suo esordio alla conduzione delle selezioni di semifinale delle
59esima edizione del Festival
di Castrocaro
dove, ovviamente, non ha mancato di incantare il pubblico con la sua
splendida voce attraverso alcune esibizioni a sorpresa e
particolarmente emozionanti.
Il 16 giugno 2017 è
uscito ufficialmente "I
miei sentieri", il
nuovo EP di Miriam Masala.
Un lavoro, realizzato
con la produzione di Lorenzo Confetta e la partecipazione di Matteo
Gozzi alla chitarra, che anticipa l'uscita del nuovo album, prevista
per la fine del 2017.
In questo momento
Miriam è già al lavoro sul nuovo disco, nel quale non mancheranno
collaborazioni con importanti autori del panorama musicale italiano,
come Zibba e Fabio Ferraboschi (vincitore insieme a Cristiano De
Andrè del Premio della Critica “Mia Martini” e del premio
“Sergio Bardotti” per il miglior testo del 64° Festival di
Sanremo) autore di “Le strade del mondo” e co-autore di
“Settembre”, brani che Miriam ha sottoposto alla commissione del
“Premio Lunezia Nuove Proposte 2017”. E proprio nell’ambito del
Premio
Lunezia,
di scena il 21 e 22 luglio in piazza Menconi a Marina di Carrara,
Miriam
ha conquistato due importanti vittorie con il brano “Settembre”
aggiudicandosi il terzo posto nella sezione nuove proposte e il
premio della critica come miglior testo.
Fajaloby
(Associazione Culturale Italia-Olanda- Suriname), presieduta da Marcia Sedoc, con
Ader Italia (Associazione per la Democrazia, per l’educazione e la
ricostruzione), presieduta da Florin Tataru, in collaborazione con l’equipe
dell’Accademia internazionale scientifica della salute di Mosca partecipano al
progetto “Salviamo il cuore di un bambino” con il test della goccia di sangue.
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