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Friday, March 16, 2018

ALESSIO MARUCCI: “UN MIGLIO DA TE” è il brano che segna il ritorno in musica del giovane cantante



Dopo un breve periodo di stasi, l’artista beneventano torna più forte di prima con un singolo scritto da Marco Canigiula e Francesco Sponta.



Un Miglio Da Te” è un brano introspettivo, che attraverso le sonorità forti del ritornello e le profonde parole delle strofe, cerca di trasmettere un messaggio forte: quello di togliere le maschere che ci imprigionano e riuscire ad accettarsi al meglio. Il testo narra della necessità di ritrovare se stessi, allo scopo di star bene con gli altri, ma soprattutto da soli, iniziando ad essere ciò che siamo realmente e non ciò che vorremmo apparire. L’arrangiamento accompagna le strofe in un crescendo che spinge le emozioni fino a farle esplodere in un ritornello quasi liberatorio.
La scrittura del testo e l’arrangiamento sono state curate da Marco Canigiula e Francesco Sponta, negli studi di Cantieri Sonori, così come la registrazione della voce.





«Questo singolo arriva dopo 3 anni di lontananza dalla mia “vita artistica”, rendendolo così molto prezioso per me. Mi ci sono rivisto dalla prima volta che l’ho ascoltato e studiato il testo. Ho cercato di immedesimare questa mia distanza dalla musica, quindi dal vero me, nel testo del brano. Non è un caso che abbia scelto questa canzone per annunciare il mio ritorno alla musica. “Un miglio da te” segna, infatti, l’inizio di un nuovo cammino, di un nuovo capitolo, che verrà svelato un passo alla volta. Il progetto è in elaborazione, ma l’intenzione è quella di metterci tutto me stesso. Sto lavorando sul futuro e il futuro parte da qui». Alessio Marucci

Etichetta: Cantieri Sonori
Radio Date: 2 marzo 2018


BIO

Nato a Benevento il 04.10.1995, ha dimostrato da subito la propria passione per la musica. Comincia lo studio del pianoforte da autodidatta e a 13 anni è già l’organista della Parrocchia di appartenenza. A 14 anni si iscrive al Conservatorio per studiare “Organo e Composizione”. Dopo poco, decide di passare allo studio del canto moderno. Comincia così a calpestare i primi palchi, ottenendo ottimi riscontri. Nel corso degli anni partecipa al Tour Music Fest, entra a far parte del programma targato Sky “Una chitarra, cento emozioni…”, ma mai andato in onda ed, infine, il 17 gennaio 2014, pubblica come artista indipendente il suo primo singolo “Ricordo”, scritto per lui da Emanuele Sciarra. Negli anni a seguire, per motivi personali e lavorativi, decide di accantonare per un po’ la vita artistica, continuando, però, sempre a studiare e migliorarsi. Nel corso di questo periodo, il suo cammino si incrocia con la musica di Marco Canigiula, autore per diversi artisti, tra cui Giada e Annalisa. Il 9 marzo 2018, a distanza di 4 anni dal precedente, pubblica così “Un miglio da te”, scritto dada Marco Canigiula e Francesco Sponta.


Contatti e social
PROFILO TWITTER: twitter.com/marucci_alessio



Wednesday, March 14, 2018

A Roma la 12^ edizione di “Rispettate il mondo Rispettate voi stessi”

Mercoledì 21 marzo 2018 al Pincio – Piazzale Napoleone I – Roma, dalle ore 10  alle ore 13, avrà luogo la 12° edizione dell’evento “Rispettate il mondo Rispettate voi stessi” inserito nel progetto “Eccomi! Risali con me” (www.eccomirisaliconme.com). L’avvio sarà dato dall’orchestra  “ I Giovani Filarmonici Pontini” diretta dal Maestro Stefania Cimino e dai 50 allievi danzatori provenienti dal Liceo Coreutico del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma.

Monday, March 12, 2018

REFILLA - “DUE”: FUORI DAL 2 FEBBRAIO L’ALBUM D’ESORDIO DELLA BAND ALTERNATIVE ROCK



Un disco di contraddizioni: dal sound alle tematiche affrontate, dall’identità non identificata al packaging innovativo.


«L'enantiosemia è una parola che significa contemporaneamente qualcosa e il suo contrario. La parola greca pharmakon ha questa proprietà, e significa sia cura che veleno. In effetti molti farmaci che abbiamo in casa potrebbero ucciderci se presi in dosi elevate, e molti veleni sono stati usati per trovare le cure di altrettante malattie. Quando cresci diventi più saggio ma ti senti anche piú confuso. Hai l'impressione che i contorni delle cose si facciano meno netti, che il bianco e il nero si confondano in un grigio indistinto che abbraccia tanti aspetti della vita: le verità sono meno certe e i cattivi sono meno cattivi di quello che credevi tu. In sostanza la vita stessa diventa una enantiosemia. Il lavoro che ti serve per vivere si prende il tempo della tua vita, mentre tu ti scopri ogni giorno più simile al genitore le cui scelte hai sempre rinnegato». Refilla





Questo è il concetto alla base dell'album dei Refilla ‘Due’: un disco sviluppato sui paradossi a volte tristi a volte ironici della nostra esistenza, e sulle maschere che dobbiamo indossare per recitare i nostri ruoli ambivalenti sui vari palcoscenici quotidiani. Un album di contraddizioni la prima delle quali è il packaging, curato dal designer Antonio Feroldi. Il disco, infatti, non ha la forma di un album, il supporto utilizzato non è né il cd né il vinile ma una chiavetta usb a forma di pillola, con tanto di blister e bugiardino informativo, il tutto racchiuso in un’elegante confezione in plastica trasparente concepita per essere un pezzo da collezione. In seconda battuta il suono, esattamente a metà tra elettronico e analogico. Il sintetizzatore elettronico korg ms20 crea atmosfere industriali che si contrappongono a slide guitars di stampo delta blues e batterie e percussioni elettroniche si intrecciano a piano rhodes. In terza battuta il cantato, che oscilla tra parti melodiche e virtuosismi rap.
Ecco che sia a livello semantico, che a livello sonoro, nelle grafiche e nel packaging la contraddizione si fa coerenza e diventa il fulcro della proposta artistica. Ne esce un disco non classificabile secondo la nomenclatura di genere e indubbiamente nuovo, fresco, inedito.
La pillola può essere veleno o antidoto, gabbia di ferro o via di fuga dalla realtà. Insomma, la pillola è pharmakon, nel senso etimologicamente più centrato. Non per niente il disco è infarcito di citazioni cinematografiche sui personaggi schizofrenici del pop contemporaneo che trovano proprio nella loro malattia la lucidità per cogliere le contraddizioni di una società malata (fight club, trainspotting, mr robot). Due anni di lavoro, uno per la scrittura e uno per le registrazioni, effettuate tra Bergamo e gli studi Frequenze di Monza. Due autori principali, Alessandro Zanin e Stefano Negroni, rispettivamente voce e chitarra. Due produttori artistici, Andrea Ravasio e Pietro Foresti (miglior produttore rock MEI 2016) che hanno cercato di costruire un suono intorno alle caratteristiche specifiche della band, senza cadere in omologazioni o cliché. Un album di esordio che sarebbe a tutti gli effetti il ‘secondo’ album della band, che aveva già prodotto sotto diverso nome (ma stessa formazione) un primo lavoro nel 2014 realizzando oltre 2,5 milioni di visualizzazioni su Youtube. Ragione ulteriore a supporto della scelta di ‘Due’ come titolo dell’album. Il disco esce sotto l'etichetta Neve di Andrea Ravasio, uno spin off della Discipline Records di Renato Garbo e Luca Urbani.


TRACK BY TRACK

ERA MEGLIO PRIMA
Non è rock, nonostante le chitarre. Non è rap, nonostante i versi stretti e ritmati. Non è ‘indie’ nonostante la tematica. Non è pop, nonostante le melodie del ritornello. Vuole essere semplicemente qualcosa di diverso, senza una definizione di genere o di merito. È un pezzo che non può far altro che essere semplicemente se stesso”.

REVOLVER
Revolver è il racconto della lotta contro se stessi: la sintesi degli opposti che si riducono, combattendo l’uno contro l’altro. Revolver è una canzone ma è anche una macchina del tempo. Ti può portare avanti, o indietro. Ti fa viaggiare nel modo in cui viaggia un bambino su di una giostra a cavalli”.

INADEGUATO
La sensazione liberatoria di guardarsi allo specchio senza ipocrisie, senza alibi. Guardarsi dentro e ammettere a se stessi di non essere quello che pensavamo che saremmo diventati. Accettarsi e accettare che la vita si impara solo dopo esserci passati in mezzo, e non è possibile passarci in mezzo senza perdersi qualche pezzo per strada. Beata ingenuità”.

MAI STATO COSI’ BENE
Chi ha studiato economia ha dimestichezza con il concetto di utilità marginale. All'aumentare del consumo di un bene, l'utilità marginale di quel bene diminuisce. Il primo bicchiere d’acqua è quello che ti disseta di più. E’ il paradosso del privilegio, il dramma dell’occidente, che è incapace di percepire sé stesso come parte di un élite di assoluto privilegio. Mentre milioni di persone cercano di stare a galla (letteralmente) noi siamo sulla punta della piramide di Maslow a comperare a rate piccole illusioni di social status. Siamo i sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona, diceva Tayler Durden, e non siamo mai stati così bene.”

LA PARTE PEGGIORE DI ME
Quando il capitano Benjamin L. Willard in Apocalypse now, approda alla colonia francese lungo il fiume, la vedova Roxanne Serraut-De Marais gli dice “lei ha due uomini dentro di sé, capitano, uno che uccide, e uno che ama”. Il manicheismo che permea tutto l’album in questo brano trova la sua espressione più completa. Da quale parte bisogna farsi guidare? Da quella che uccide o da quella che ama?”

NELLA MEDIA
“’Lei non ha capito niente perché è un uomo medio diceva Pier Paolo Pasolini. Eppure la media è in maggioranza, la media decide per tutti noi, la media è democratica. In medio stat virtus. O forse no?”

VITA DA SPALLA
La perfetta antitesi del detto ‘l’importante è partecipare’. Meglio un giorno da “cattivo” che cento da “aiutante dell’eroe protagonista”. Se quello che ti resta, alla fine, è il semplice ruolo di comparsa, la scelta migliore non può essere che evitare di far parte della storia”.

GIOCATI DAL CASO               
Di come l’imprevedibile e l’improbabile governino la vita. Di come il tentativo di programmare, guidare, “inscatolare” la vita sia semplice tempo perso. Ogni azione, ogni gesto che segna il tracciato della nostra vita sono guidate dalla causalità. Il concetto di “scelta cognitiva” è semplice anestesia. La strada, alla fine dei conti, la conosci solo se ti volti indietro”.

VITA IN VIAGGIO
Una, dieci, cento vite. Una dopo l'altra. In India lo chiamano Samsara. La ricerca del centro di se stessi in una continua passerella di scelte ed errori. Zaino in spalla, il punto non è la destinazione, ma il viaggio. Ma cosa succede se la destinazione sei tu?”

PARTIRE A SETTEMBRE
Partire a settembre è una canzone che è nata dall’esigenza di raccontare una sensazione. La sensazione del distacco. Non tutti i distacchi sono necessariamente sofferti, i distacchi possono essere anche liberatori. Come quando finalmente riesci a liberarti del ricordo della tua ex. Perché a volte le cose per averle bisogna prima lasciarle andare”.

FAILURE BLVD
La canzone che chiude concettualmente l’album. Un pezzo cinico, amaro, disilluso. Non ci sono spazi per la volontà nello svolgersi degli eventi, le cose accadono perché devono accadere. Non resta che contare gli errori, abbandonati e dispersi negli angoli della realtà. Non resta che alzare gli occhi verso le stelle e chiedere al fato cosa abbia in serbo per noi”.


Pubblicazione album: 2 febbraio 2018
Etichetta: “Neve” di Andrea Ravasio

BIO

I Refilla sono un gruppo musicale alternative rock formatosi nel 2011 in provincia di Padova e composto da Alessandro Zanin, Matteo Padovan, Massimiliano Foss e Stefano Negroni.
Inizialmente si ispirano alla scena punk italiana degli anni novanta (Peter Punk, Moravagine, Derozer) facendo largo uso di sintetizzatori, elettronica e campionatori. Nel 2012 il gruppo si autoproduce il suo primo EP di 4 brani (Made in italy) e il primo video clip (Spring Break) che raggiunge rapidamente un numero molto elevato di visualizzazioni su Youtube e apre alla band le porte dell'etichetta veneta ‘La Grande V Record’. Con il secondo singolo la band continua a veder crescere la propria fan base grazie al connubio di testi molto diretti e video espliciti auto prodotti con lo specifico obiettivo di stimolare l'interesse della rete. La conferma avviene con il lancio del primo album ‘Dovevo fare il Dj’, il cui singolo omonimo raggiunge rapidamente la soglia della viralitá fino a superare i 2 milioni di views. Con ‘Dovevo fare il Dj' e la produzione di altri 4 video clip la band sente di aver chiuso un ciclo. Per questo dopo diverse aperture a Rumatera, Peter Punk, Piotta, date in tutto il nord Italia e un totale di quasi 3 milioni di views la band si scioglie per un giorno, e riparte con un nuovo nome, appunto Refilla, un inglesismo che prende spunto dall’atto di riempire il bicchiere in un fast food. Una metafora sarcastica all'approccio ‘usa e getta’ del marketing musicale 4.0.


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Sunday, March 11, 2018

MAURO PINA con FRANCESCA ALOTTA: “ANIMA SOLA” È IL DUETTO FRA IL CANTAUTORE E MUSICISTA ITALIANO E L’INTERPRETE DI “NON AMARMI”



Dopo anni di lontananza dai riflettori torna a splendere la voce di Francesca Alotta in un brano che la vede affiancarsi al cantautore Mauro Pina, che negli ultimi mesi ha raccolto consensi con l’album “L’ho scritto io”. Un pezzo dove le due calde vocalità degli artisti si mescolano a perfezione in un connubio risolto in una ballad melodica italiana emotivamente coinvolgente. Il singolo era stato presentato alle selezioni di Sanremo 2018.





BIO MAURO PINA

Mauro Pina (nato a Erba - Co - l’11 giugno 1966) è un cantautore, polistrumentista e paroliere italiano. Il suo genere musicale spazia tra pop, rock & roll e soft rock.
Compone interamente le sue canzoni suonando personalmente tutti gli strumenti (percussioni, basso, chitarra, pianoforte, armonica, voce). Mauro scrive personalmente gli arrangiamenti di tutte le sue canzoni, registra tutte le voci e le interpreta con uno stile particolare.
A tre anni inizia a cantare sui brani dei dischi di papà, con il giradischi preparato dalla nonna al ritorno dall’asilo. Negli anni suona, come se lo avesse sempre avuto, ogni strumento musicale che per caso entra in casa, tra regali a lui o ai fratelli. Le sue melodie preferite sono quelle degli anni ’60. Diventa beatlesiano e lennoniano. A 13 anni è già frontman della sua prima band ed esegue le prime cover rock. I suoi mentori saranno sempre i Beatles.
Inizia presto anche a comporre, e anche durante il servizio militare la sera in camerata i commilitoni gli chiedono di suonare i suoi pezzi. La musica affianca per molti anni l’altra sua grande passione, il calcio, al quale rinuncia a seguito di un infortunio sul campo.
Sottopone le sue composizioni a diverse case discografiche ed addetti ai lavori, ma difficilmente si esibisce in pubblico, proponendole.
Nel 1995 vince premi partecipando ad esibizioni in TV locali ed inizia collaborazioni musicali.
Dal 1998, per circa un anno e mezzo, frequenta musicalmente Dario Baldan Bembo che arrangia un suo pezzo che farà parte di una compilation.
Nel 2002 conosce Lucio Dalla che si interessa ai suoi pezzi e gli propone la registrazione di un ep, (quattro suoi inediti), ma non può sostenere l’investimento economico richiesto.
Nel 2005 il suo tributo ai Beatles lo porta a Londra a registrare un disco nei mitici Studi di Abbey Road con altre 24 Beatles band italiane. In Italia, viene considerato il migliore, ad interpretare i Fab4 dalla rivista nazionale “Chitarre”.
Nel 2006 apre la sua agenzia musicale, la Dreamcastle, con la quale inizia collaborazioni per organizzazioni di concerti ed eventi musicali con comuni, enti pubblici ed artisti di fama.
Frontman di diverse band musicali propone musica rock e brani di cantautori italiani e stranieri durante le sue serate.
Il suo tributo a Lucio Battisti riempie sempre piazze e teatri e successivamente alla scomparsa dell’artista sarà la sua band a cantare e suonare durante la kermesse musicale a lui dedicata a Molteno. Sono concerti con migliaia di persone.
Nel 2014 collabora come speaker per una radio locale siciliana (Radio Carini).
I suoi pezzi "nel cassetto" aumentano e la sua vena musicale si arricchisce di esperienze e di vita. Cantautore e musicista a tempo pieno.
Nel 2015 l’incontro con un’amica d’infanzia. Lei lo sostiene nel primo progetto musicale: la registrazione di un album di inediti, e come autrice con Mauro, scrivendo buona parte dei testi delle sue canzoni.
In fine, grazie alla conoscenza di Efrem Sagrada (ex Celentano’s-Club) il sogno del progetto musicale si concretizza con la pubblicazione di un album con special guest Rosalinda Celentano, nel pezzo di punta del disco: proprio la ciliegina sulla torta. Il 15 luglio presenta insieme a Rosalinda Celentano il singolo “Sei Fantastico” al Vip Master di Milano Marittima; successivamente partecipa alla finale de “Il Cantagiro”. Il 4 ottobre presenta l’album di inediti “L’ho scritto io” presso il 55 di Milano, a cui segue la partecipazione alle trasmissioni di Canale Italia. Dal 28 al 30 ottobre sarà in Olanda e dal 31 ottobre al 1 Novembre a Londra per un tour interazionale di show-case.


BIO FRANCESCA ALOTTA

Figlia d'arte (il padre era il noto cantante Filippo Alotta), Francesca Alotta inizia la sua attività di cantante come corista in dischi di vari cantanti italiani, tra cui  Mietta, Raffaella Carrà, Marco Masini, Umberto Tozzi, e come vocalist dal vivo (Cristiano Malgioglio, Marco Armani) e come componente de Le Compilations, gruppo musicale per Domenica in nelle edizioni tra il 1988 e il 1990
Nel 1991 vince il Cantagiro con Chiamata urgente. L'anno seguente vince il quarantaduesimo Festival di Sanremo nella sezione "Novità" con Non amarmi in coppia con Aleandro Baldi. 
Dal suo primo album Francesca Alotta viene estratto il singolo Fragilità, con cui partecipa al Cantagiro del 1992.
Nel 1993 partecipa di nuovo al Festival di Sanremo con Un anno di noi e pubblica l'album Io e te, in coincidenza con la partecipazione a Domenica in come ospite musicale fissa assieme a Fiordaliso. 
Segue il lancio discografico in Giappone, con una raccolta, e a Cuba, dove resta per diversi mesi in vetta alle classifiche con Yolanda, in duetto con Augusto Enriquez dei Moncada. 
Tra il 1995 e il 1997 partecipa come ospite musicale fissa a Buona Domenica. 
Nel 1997 esce Buonanotte alla luna, album comprendente brani già noti che hanno come oggetto la luna vede collaborazioni con Demo MorselliFederico Salvatore e Loredana Bertè, che duetta con la Alotta in ...e la luna bussò
Nel 1999 è la protagonista del musical Cenerentola di Tony Cucchiara.
Nel 2004 partecipa al talent show Music Farm condotto da Amadeus
Nel 2009 partecipa come concorrente al 10º Festival della nuova canzone siciliana con il brano Lassami perdiri, mentre nel 2010 partecipa all'11º Festival della nuova canzone siciliana, nella categoria "Premio Sicilia", con la canzone Amuri miu  di cui è autrice.




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Francesca Alotta

Mauro Pina
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Produzione: Efrem Sagrada Cell. 335/6160378