La band comasca, già protagonista nell'apertura dell'ultimo concerto di Paolo Benvegnù a Milano, torna con un brano che punta il dito contro la disinformazione, contro il “dire per non dire” e al classico mantenere il popolo ignorante per poter governare meglio.
Spesso l’informazione viene distorta, manipolata e modificata a proprio piacimento.
Questa non è più informazione, diventa un’altra cosa. I media sono il più grande strumento di potere di cui i governi dispongono per manipolare e gestire a proprio piacimento l’opinione pubblica. Questo è un dato di fatto. Quando un giornalista decide di non dire la verità o di “dire per non dire”, va contro milioni di persone per il proprio interesse personale o per accontentare il potente di turno.
Questa non è più informazione, diventa un’altra cosa. I media sono il più grande strumento di potere di cui i governi dispongono per manipolare e gestire a proprio piacimento l’opinione pubblica. Questo è un dato di fatto. Quando un giornalista decide di non dire la verità o di “dire per non dire”, va contro milioni di persone per il proprio interesse personale o per accontentare il potente di turno.
Il Rebus è un viaggio nell'attualità di un’Italia dove la memoria è sempre più a breve termine, dove le parole vengono usate per non dire più che per dire, dove la forma è tutto a scapito di una sostanza sminuita e spogliata dell'essenziale.
DICONO DI LORO
- “grande maturità artistica e culturale che permette di entrare ancora più a fondo nei temi trattati in ogni canzone” Alvise Salerno, Rockit
- “(...) bisogna riconoscere che l’impianto è solido, la linea vocale ottima ed i testi riescono a dare qua e là quel valore aggiunto che fa si che “A Cosa Stai Pensando?” sia un album che valga la pena di ascoltare”.Bilbo, La musica rock
- “Un rebus di nome e di fatto, un enigma come può essere la società moderna e ciò che la circonda fatta di persone, sentimenti, azioni ed oggetti a cui dare ordine. Loro lo fanno con la musica che riordina i loro pensieri. E lo fanno davvero bene.” Francesca De Carolis, Diffusioni musicali
- “Emozionale, a volte sintetico, a tratti romantico il disco si snoda su un filo continuo, una corrente di pensiero semplice e autentica” Quadri Project
- “ Avvolti da strutture melodiche per nulla scontate i brani spaziano attraverso i temi della denuncia sociale contro la disinformazione (“Quello che non dico”), la corruzione dei politici (“Roma Brucia”), le distorsioni sociali che genera la religione (“La Notte Urla”), e la lotta al razzismo che ritorna nelle intensissime “Nei Ghetti d’Italia” e “… Questo non è Un Uomo” (…) “A cosa stai pensando?” sin dal titolo è un invito alla riflessione, declinato attraverso un songwriting originale e per nulla scontato.” Salvatore Esposito, Blogfoolk
- “Un ottimo disco di rock d’autore,ed una band che ha delle ottime frecce nel suo arco,in grado di colpirti profondamente.Bravi!” Francesco Lenzi, Audiofollia
- “"A cosa stai pensando?" de "Il Rebus", è un album di sicuro impatto, diretto, senza fronzoli eppure è anche poetico e sociale insieme, una ribellione sana e giusta, cantata, suonata e arrangiata, davvero come si deve.” Grandi Palle di Fuoco
- “quel rock italico di carattere, quello che aspetteremmo dai “rocker” più pop del nostro bel paese, (…) cambiando però le carte in tavola.” Vento Nuovo
- “Giocando con il nome della band, possiamo dire che Il Rebus è sciolto: "A Cosa Stai Pensando" è album che rivela grandi doti, personalità e carattere.” Giacomo Messina, Kd Kobain
- “ (…) oltre ad aver dimostrato precocemente tanta maturità, possiede anche una grande personalità: il futuro è tutt’altro che un enigma” Pier Giuseppe Lippolis, Music Map
- “ IL REBUS é una piacevole scoperta che sorprende per freschezza e musicalità. Originali e mai banali, i giovani musicisti lombardi dimostrano la loro genuinità e la loro voglia di non fermarsi.” Viva Low Cost
- “questo strano gioco di alternanze fra cantautorato e Rock ha entusiasmato ed intrigato non poco” Marco Vittoria, Rockambula
- “sembra che la band comasca non voglia stupire con delle novità, ma semplicemente fare la propria musica e cantare il proprio pensiero, e non è poco” Sisco Montalto, Clapbands
- “Luccicante, splendente, innovativo e tecnologicamente avanzato.” Andrea Barbaglia, Terapie musicali
BIO
Il progetto nasce nel 2008 a Como con l’idea di reinterpretare in maniera personale alcune cover per poi dedicarsi alla produzione di brani inediti dal 2010. Nel mese di Ottobre del 2011 viene presentato il video di “Vuoti a Rendere”, brano che anticipa l’uscita del loro primo lavoro in studio.
Il 2012 infatti si apre con la presentazione della prima produzione “IL REBUS EP” al Tambourine di Seregno.
Nel 2013 Il Rebus collabora con Filadelfo Castro alla realizzazione di un CD singolo di 3 brani seguito dall’uscita di un nuovo video del singolo “Scie” presentato sempre al Tambourine di Seregno.
In questi anni la band si è esibita su importanti palchi lombardi: Teatro Sociale di Como, Carroponte a Sesto San Giovanni, ARCI Tambourine a Seregno, Il Circolo di Mariano Comense, Honky Tonky a Seregno, All’una e trentacinque circa a Cantù, Arena del Teatro Sociale di Como. Ha inoltre aperto i concerti di: Le Luci della Centrale Elettrica, Niccolò Carnesi, Paolo Benvegnù, Sulutumana, Luf, Biglietto per l’Inferno Folk, Alessandro Raina, Max Zanotti, Edda, Io?Drama.
Il 5 dicembre 2014 esce il singolo “Avere trent’anni" che precede l’uscita del disco “A cosa stai pensando?” nato dalla collaborazione con Max Zanotti, Volume Records e Artist First, uscito il 27 gennaio 2015.
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