Il cantautore genovese torna in scena con un brano evocativo ispirato al suo mare e prodotto dal cantautore Zibba, suo conterraneo, celebrando i 50 anni di carriera.
Il brano, come si evince dal titolo stesso, parla dell'attesa di un ritorno: descrive una mancanza di gesti, di quotidianità, di piccole importantissime cose che insieme compongono il sentimento. Scritto su un'onda emotiva sconosciuta, la canzone nasce scrutando il mare della sua Genova, proprio là dove si vuol buttare lo sguardo all'orizzonte, ma le onde ti portano indietro malinconie. Abbinare poi i fiori - come si legge nel testo - alle emozioni, per colorarle e profumarle è un tentativo di spazzare via i rimpianti. Il brano è stato prodotto da Zibba e l'arrangiamento con la fisarmonica studiato proprio per conferire una componente evocativa.
Il 2017 segna i 50 anni di onorata carriera di Vittorio De Scalzi, ma anche di ispirazioni continue, tra musica e parole, per uno dei compositori, autori, cantanti italiani che della sua ricerca ha fatto un progresso, anzi un “prog”. Per celebrare questo importante traguardo l’artista terrà un concerto-evento con grandi ospiti presso il Teatro San Carlo di Napoli il prossimo 15 maggio.
BIO
Fondatore del complesso I Trolls insieme a Pino Scarpettini. Nello stesso anno debutta come solista, in un disco realizzato per l'etichetta discografica ARC, dal titolo “Vietato ai maggiori di pochi anni”. Nel 1967, terminata l'esperienza dei Trolls, costituisce una nuova formazione, denominata appunto New Trolls, e con questa getta le basi per una proficua carriera, caratterizzata sin dall'inizio dall'intento di concentrarsi su un repertorio inedito originale, evitando di proporre cover di artisti stranieri come ancora si usava all'epoca. Componenti del complesso oltre a De Scalzi sono Nico Di Palo (chitarre), Gianni Belleno (batteria), Giorgio D'Adamo (basso) e Mauro Chiarugi (tastiere). Nello stesso anno la band apre i concerti della tournée italiana dei Rolling Stones e suona in jam session con musicisti del calibro di Stevie Wonder.
Vittorio De Scalzi è autore di molte canzoni di successo della band (da “Visioni” a “Una miniera”, a “Quella carezza della sera”). Ha composto anche canzoni per Mina e per Ornella Vanoni. Tra i brani scritti per altri interpreti, quelli contenuti nell'album “Tutti i brividi del mondo” di Anna Oxa.
Un altro filone importante è rappresentato dal Suonatore Jones, un tour perlopiù incentrato sulle sue collaborazioni con l'amico e collega conterraneo Fabrizio De André. La relativa scaletta contiene la riproposta dell'album “Senza orario senza bandiera”, scritto con De André e Riccardo Mannerini, più altri brani dei New Trolls e alcuni brani originali dello stesso De André, che nella sua prima tournée (1975-1976) era stato supportato da una band composta da alcuni componenti dei New Trolls (Ricky Belloni, Gianni Belleno, Giorgio D'Adamo e Giorgio Usai).
Nel 2001, in qualità di solista, supportato dall'Orchestra Filarmonica di Torino diretta da Maurizio Salvi ha realizzato un primo album dal vivo dal titolo “Concerto grosso” riuscito esperimento di fusione fra rock e classica; il disco, costituito da brani di repertorio dei New Trolls è stato distribuito in allegato al quotidiano La Stampa.
Nel 2007 realizza il live “Trilogy” per i New Trolls, nel 2011 il nuovo Concerto Grosso n°3 e nel 2013 a preso parte al “Ceará Itália Festival” 2013.
Nel 2012 fa parte del super gruppo Artisti Uniti per Genova per il progetto benefico “Ora che”, brano scritto da Max Campioni, Arrangiato da Lauro Ferrarini, prodotto da Verdiano Vera e realizzato per raccogliere fondi per l'alluvione di Genova del 4 novembre 2011, che insieme a Vittorio De Scalzi vede la partecipazione di numerosi musicisti e cantanti della scena musicale genovese. Nel 2016 è ospite del tour di Renato Zero ed ha curato la direzione artistica del “Fire Music Festival” di Napoli nel 2017.
Non da ultimo, sempre in attinenza alla sua regione, De Scalzi ha firmato anche l’Inno ufficiale della Sampdoria, squadra del cuore a cui ha dedicato un album intero che, scritto nel 1991, vede tutt’oggi i giovani tifosi cantare a squarciagola “in gradinata” uno dei brani di punta del disco, “Lettera da Amsterdam”.
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