Il cantautore racconta il suo Sud “trafitto al petto” e la violenza della provincia
In radio dal 21 ottobre
I pupazzi del calcetto puntano alla porta avversaria, inconsapevoli di non essere i veri giocatori della partita. “Sognano lo scudetto” senza sapere di essere in trappola, ostaggio di un gettone, costretti a guardare avanti. Così come i giovani di tanti comuni di provincia, “trafitti da una stecca all’altezza del petto”, che giocano partite – e vite – sempre uguali, tracciando percorsi già segnati che quasi sempre portano all’annichilimento
«Era un torrido pomeriggio di agosto; mi trovavo di fronte a una sala giochi, nella periferia della mia Catania, e vidi questi ragazzi che giocavano furiosamente a biliardino – da noi si chiama calcetto – e un viavai di motorini che arrivavano e partivano da quel posto. Non ci misi molto a realizzare che la sala giochi, cristallizzata agli anni ’90, era solo la copertura di una piazza di spaccio e quei giovani, cresciuti nella violenza e nel degrado, difficilmente sarebbero emersi in un contesto diverso.
Certo, magari potrei raccontare anche le cose belle della mia terra, ma io sono un cantautore, non un’agenzia viaggi. Io racconto il mio Sud, tradito dai governanti, venduto dai suoi abitanti. Racconto “gli aranci abbandonati e le case senza la facciata” in mezzo ai quali sono cresciuto e tanti miei coetanei si sono persi: chi in prigione, chi mangiato dalla droga, chi non c’è più. Dedico questo brano a loro e alla fortuna che ho avuto, io, di potermi salvare grazie alla musica». Paolantonio
Il brano è la prima traccia di “Io non sono il mio tipo”, l’album d’esordio del cantautore
di origini siciliane.
Il videoclip del brano è un’opera di visual art realizzata dal collettivo siciliano Calisea per la regia di Claudia Bonomo. Usando materiali di riciclo, gli artisti hanno creato un set surrealista in cui si muove un puppet animato in stop motion. Il suo moto perpetuo verso un’unica direzione è l’interpretazione di un percorso di vita già segnato, a cui non sembrano esserci alternative; lo stesso destino che è riservato ai
protagonisti del brano, quei “pupazzi del calcetto” che puntano alla porta avversaria senza accorgersi di non essere i veri giocatori della loro partita.
Etichetta: Candischi
Radio date: 21 ottobre 2022
SOCIAL
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INSTAGRAM: https://www.instagram.com/_paolantonio/?igshid=61gg55s1qt3p
SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/0eDOYPR1lC3lpuvlTb5IFD?si=uP6ry95CTPSINLP5NMiuYg&nd=1
YOUTUBE: https://www.youtube.com/PAOLOANTONIOMUSIC
BIO
Paolantonio, classe 1983, è un cantautore catanese, da qualche anno a Milano.
Nel 2018 è finalista al Premio Bindi. Nel 2019 è tra i vincitori di Musicultura, con il brano “Questa Assurda Storia”.
Dopo una gavetta tra festival, live e opening act (ha aperto i concerti di Simone Cristicchi, Fabrizio Moro, Ornella Vanoni), nel 2020 produce il suo primo album dal titolo “Io non sono il mio tipo” grazie a una fortunata campagna di crowdfunding.
L’album, realizzato con la collaborazione di Taketo Gohara e Giuliano Dottori, è pubblicato a febbraio 2021 per Candischi.
Nel 2022 Paolantonio vince il premio InediTO - Colline di Torino per il testo del brano “I pupazzi del Calcetto”, prima traccia dell’album.
All’attività cantautorale Paolantonio affianca diversi impegni nel sociale: insegna italiano a minori migranti, tiene laboratori musicali nelle periferie milanesi, suona negli ospedali e collabora con Fondazione Giorgio Gaber per diffondere la conoscenza del cantautorato italiano presso le giovani generazioni.
Queste esperienze inevitabilmente influenzano la sua scrittura: uno storytelling di eroi inconsapevoli e mondi decadenti ma autentici, interessanti, profondamente umani.
fonte: https://www.laltoparlante.it/
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