Il
gruppo della versatile musicista traccia in questo disco un percorso
musicale d’impronta folk-rock volto a rappresentare la figura
femminile in ogni possibile sfumatura.
Lionheart
è la rappresentazione di una donna, è “La Donna” ed è tante
donne che ritroviamo in ogni traccia del CD, che si raccontano, che
suonano, gridano, amano, piangono, sussurrano, sorridono, lottano. In
ogni canzone virata al femminile, infatti, c’è una fase di vita o
una scelta, obbligata o meno, c’è una dichiarazione di intenti,
c’è un pensiero che si muove, e non di rado, c’è la descrizione
in musica e sostanza di sogno delle piccole cose essenziali.
Il
disco è caratterizzato da un suono elettrico - anche se non mancano
episodi più acustici -, dove in ogni traccia si predilige il gusto
per l’arrangiamento, la naturalezza dell’intreccio armonico, il
suono vivo tipico delle registrazioni, in gran parte analogiche,
realizzate quasi totalmente nello studio Suoni
& Fulmini
di Rivalta Bormida dall’ingegnere del suono Dario
Mecca Aleina,
per la produzione della stessa Chiara
Giacobbe
e con il contributo artistico di Paolo
Enrico Archetti Maestri
degli Yo
Yo Mundi;
le voci, invece, sono state registrate nel teatro di Pennabilli
dall’ingegnere del suono Franco
Fucili.
I testi - tutti in lingua inglese - sono stati scritti a quattro mani
con Silvia
Dellepiane,
poetessa italo-inglese mentre il testo di No
More Blue
è opera di Paola
Di Pietro,
amica e collaboratrice dotata di raffinato intuito femminile e
talento musicale.
Chiara
Giacobbe
è una musicista versatile che collabora e ha collaborato con molti
musicisti e gruppi sia italiani e sia stranieri, tra i tanti
ricordiamo per primi gli Yo
Yo Mundi
anche perché, Chiara,
fa parte ormai da anni e in pianta stabile della line up della band
ed ha partecipato alla realizzazione del fortunato ultimo album
Evidenti
Tracce Di Felicità
suonando
il violino in diverse tracce, arrangiando tutte le parti di archi e
contribuendo alla scrittura delle musiche della title track e poi a
seguire Richard
Lindgren
(fa parte della sua band italiana, ha inciso e arrangiato
Malmostoso),
Jesse
Terry,
Paolo
Bonfanti
(che ritroviamo anche tra gli ospiti del CD), Gnola
Blues Band
e moltissimi altri.
TRACK
BY TRACK
01 LET YOU BREATHE
(Lasciarti respirare)
Potesse una magica
pozione incantare gli occhi dell’amato! Questo è ciò che si
augura l’irosa (una sedicente donna
ragionevole)
protagonista della canzone. Una moderna e sgangherata Era che cerca
di tenersi stretto, ricorrendo perfino alle arti della magia, il
cuore del suo Zeus fedifrago.
02 NO MORE BLUE
(Non sono più triste)
“Profondamente in
me sento che non ho più bisogno di te…dal momento che tu dici di
voler vivere la tua libertà... ma con lei!” Ecco come la forte e
consapevole ragazza moderna reagisce (o meglio, dovrebbe reagire)
all’addio tanto improvviso, quanto inaspettato di quello che
pensava fosse il suo principe azzurro. In questa traccia si respira
un senso di libertà e straordinarie sonore aperture anche grazie
alle atmosfere evocate dalla pedal steel guitar del talento di Paolo
Ercoli.
03 LIONHEART
(Cuor di Leone)
“Ogni volta che la
vita mi ha sfidato ho mantenuto la mia via, (anzi!) l’ho spinta
oltre”. Sarà pure un po’ gradassa
ma Cuor
di Leone
ha imparato a proprie spese che è importante essere fedele a se
stessa. Lei sa come camminare da sola, ma farà volentieri “la
strada”, accanto a chi riesce a mantenere il suo passo. Questa è
la più autobiografica delle dodici canzoni dell’album (e - non a
caso - è anche la title track!) e forse è anche per questo motivo
che suona così densa e coinvolgente, con l’harmonium che si
intreccia al violino e alle chitarre.
04 PET LION (Leone
di pezza)
Ogni donna - anche
adulta! - ha certamente posseduto o possiede il suo “leone di
pezza”, che può essere stato di volta in volta un inanimato
pupazzetto o un animato gatto in carne e ossa. Ma ecco che in una
sera qualunque accada di perdersi nei ricordi e che le movenze -
immaginate o reali - di quell’amichetto peloso (siano esse morbide
o decise), ispirino melodie, suggeriscano un ritmo!
05 HIGH FIDELITY
(Alta
fedeltà)
Alta fedeltà della
musica e alla musica! Ecco cosa canta ad “alto volume” la
protagonista della storia di questa canzone… E poi c’è un
violino che urla sfidando la chitarra che, senza riuscirci, tenta di
domarlo, cercando di imprigionarlo in un riff, dal quale il violino
fuggirà glissando, tra acuti, sovra acuti e fughe impossibili e
imprendibili per qualsivoglia chitarra.
06 I CAN’T GET
OVER YOU (Non
riesco a dimenticarti)
Difficile dimenticare
qualcuno che si ama ancora profondamente, ancora più difficile
quando la musica, lo stare sul palco e quasi ogni azione quotidiana,
ti rimandano a quell’amore perduto e prepotentemente lo fanno
riemergere dalla memoria. Una ballata potente caratterizzata dal
basso del talentuoso Rino
Garzia,
che riesce ad essere al contempo ritmico e languido.
07 MY MEXICO
(Il mio Messico)
Non si tratta certo
di musica messicana, bensì della descrizione strumentale di ciò che
accade in quella zona franca della mente comunemente chiamata
inconscio. A cantare il caos e l’armonia che si sposano in questo
breve brano è il violino – e le sue diverse funamboliche parti! -,
sorretto sapientemente dalla chitarra elettrica, dal basso e dalla
batteria.
08 BLESSED BE
(Sia benedetto)
“Benedetto sia il
modo in cui riesci a farmi ridere, non chiedendo mai nulla in
cambio…”. È una accorata dichiarazione d’amore, di quell’amore
che ti fa pensare di essere in uno stato di grazia, in estasi, tanto
da benedire ogni “atomo” di cui è composto l’amato. Questo
dialogo amoroso (quasi una reciproca serenata!) è stata suonata e
cantata a due voci e due strumenti e realizzata in presa diretta, con
la partecipazione di un ispirato Enrico
Cipollini
alla chitarra acustica e alla voce.
09 SONG FOR M.
(Canzone
per M.)
Una ballata che
celebra la promessa di eternità del sentimento, la conoscenza
reciproca da cui scaturisce un amore adulto e consapevole; alla
chitarra elettrica troviamo il celeberrimo chitarrista blues Paolo
Bonfanti,
che ricama con la sua naturalezza e la sua innata classe la trama
della canzone nei momenti più delicati per poi regalare al brano -
nel finale - un assolo carico di enfasi, energia e di deliziosi
spunti melodici.
10 PARTICLE
PHYSICS (Fisica
delle particelle)
In questo brano si
può sentire l’influenza di quel folk rock d’oltremanica che
Chiara ha sempre ascoltato con amore. Un testo che deve essere letto
con ironia, come fossero i vaneggiamenti di una donna un po’ stanca
di provare amore non corrisposto e che, come in una sit
com,
passa al piano B più assurdo che possa esserci…calcolare la
formula per la “conservazione delle particelle d’amore”.
11 NO PLACE TO
HIDE
(Nessun nascondiglio)
Questo brano racconta
quel vuoto che si crea quando il dolore per una perdita fa sparire la
parte luminosa di chi la subisce. Il lato oscuro del sentimento, il
dolore che non trova pace e l’incapacità di vedere la via
d’uscita; violino e voce si intrecciano su un ritmo che pulsa
costante, proprio come un pensiero quasi ossessivo che non vuole far
quietare neppure per un attimo la protagonista della canzone.
12 ALICE
Una moderna Alice,
imprigionata in un mondo di “meraviglie” in cui l’amore
(purtroppo infelice) non le darà tregua, quasi fosse un sogno, una
sovra realtà onirica dalla quale vorrebbe finalmente liberarsi
semplicemente svegliandosi. In coda a questo brano come traccia a
sorpresa, un cameo registrato in presa diretta intitolato LIKE
A LIGHT (IN THE DARKNESS)
che vede Chiara
Giacobbe
alla chitarra e alla voce “giocare” con Paolo
E. Archetti Maestri
- bouzouki – e Dario
Mecca Aleina
– glockenspiel.
ETICHETTA:
Sciopero Records
Pubblicazione
album: 15 settembre 2017
BIO
Chiara
Giacobbe suona il violino, l’armonium, è cantante e songwriter.
Diplomata
al Conservatorio di Alessandria sotto la guida di Elisabetta Garetti
(primo violino dell’orchestra del teatro Carlo Felice di Genova),
ha, in qualità di assistente, lavorato con la prof.ssa Garetti
presso il Conservatorio di musica A. Vivaldi di Alessandria e
collabora continuativamente nell’ambito dei corsi di
perfezionamento tenuti dalla stessa. Nella primavera del 2005 vince
l’audizione e la borsa di studio, presso la “Fondazione Academia
Montis Regalis” (Mondovì, CN), utili a frequentare il Corso di
Specializzazione ad Orientamento Filologico, tenuto dal maestro
Mangiocavallo.
Inoltre,
nel 2008, crea il “Laboratorio ElettroAcustico”, un’orchestra
giovanile molto moderna. Il progetto prende vita dal desiderio di
avvicinare generi e strumenti diversi; i ragazzi che prendono parte
al laboratorio, collaborano con professionisti, sperimentando i
diversi e possibili impieghi degli strumenti classici all’interno
della musica “non classica”. Negli ultimi anni, i ragazzi si sono
applicati a fondo per creare eventi culturali e artistici di livello.
Ha militato in diverse
formazioni folk-rock e roots italiane;
tra tutte i
Lowlands,
con i quali ha inciso due dischi e un ep acustico, due tour inglesi e
uno irlandese, ottenendo riconoscimenti e recensioni presso riviste
del settore e passaggi in importanti radio italiane e straniere.
E’
impegnata in concerti dal vivo, in studio di registrazione e come
arrangiatrice con diversi gruppi e solisti (Jesse Terry, Will T.
Massey, Richard Lindgren, Gnola Blues Band, Rigo Righetti, Paolo
Bonfanti).
È,
inoltre, parte
della line up degli Yo Yo Mundi
e ha lavorato all’arrangiamento e registrazione degli archi
sull’ultimo lavoro della band (Evidenti Tracce Di Felicità). Dal
2012 decide di concentrarsi su di un carriera solista rilasciando
l’ep acustico Ready
To Go
(Rigo Records) e tenendo una lunga serie di concerti in Italia e in
Inghilterra. Nel 2013 fonda la “Chiara
Giacobbe Chamber Folk Band”.
Difficile
definire il genere di appartenenza della band e del suo suono,
sospeso tra musica
americana e echi nordeuropei;
un folk-rock arricchito da qualche sfumatura di blues, musica folk da
camera (come la definì il giornalista Paolo Vites); un suono che
mischia tradizione e rivisitazione senza mai rimanere ancorato ad uno
specifico linguaggio musicale.
La
Chiara Giacobbe Chamber Folk Band è Voce e violino: Chiara Giacobbe,
Chitarre: Alessandro Balladore/Gianluca, Vaccarino/Alessandro
Diaferio, Batteria: Eugenio Merico, Piano/organo/Harmonium: Andrea
Negruzzo, Basso: Rino Garzia/Andrea Cavalieri.
Contatti
e sociali
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